di Annatina Franzese
Pescetti è il nuovo format di Cappella Vecchia, nato dall’idea della squadra oramai più che vincente composta da Salvatore Maresca, Roberto Bianco e Dario Moxedano.
Dopo il successo di Muu Muzzarella, il trio di imprenditori ci riprova con un locale che ha tutte le carte in regola per consacrarsi come un pit stop irrinunciabile per gli amanti della gastronomia ittica e must have nel food. Sarà che siamo in una città al profumo di salsedine, sarà che cerchiamo un’alternativa al sushi, sarà che necessitiamo del mare per “perdonare i nostri inverni”, ma Pescetti si incastona perfettamente nel panorama culinario partenopeo.
Il locale è un vero e proprio tuffo negli abissi. Pareti dal colore delle mille sfumature di blu, venti posti a sedere sviluppati per lo più in lunghezza, cucina a vista ed una proposta che, a metà tra ristorante e fast food ittico, concentra interamente l’attenzione sul mare ed i suoi prodotti.
Il menù oltre a prevedere la possibilità di scegliere tra due alternative di degustazione completa quali “Degustazione Atlantica” e “Degustazione Mediterranea”, si divide in sette sezioni: “Crudi dal banco”, “Panati &Fritti”, “Tartare e Carpacci”,”Panini d’Amare”, “Padella &Brace”, “Special &Limited”, “Dolci Dolci”.
A prima lettura, non potevano non catturare la mia attenzione i “Panini d’Amare”. Tra le proposte interessanti: l’Octopus One e il Capitano.
Per il primo farcitura con polpo scottato in padella, stracciata di bufala, friarielli saltati e zest di limoni di Sorrento. La freschezza del mare è esaltata dal limone che, al contempo, attenua il sapore amarognolo dei friarielli in buon equilibrio con la nota dolce-acida della stracciata di bufala.
Per il secondo baccalà in olio cottura, scarola riccia ripassata, olive nere e maionese di capperi. Devo dire che questo secondo panino, è stato il mio preferito. Delicato e saporito nonostante non ami il cappero e le sue varianti.
Ogni michetta, il cui peso oscilla intorno ai 100 gr., viene servita calda e accompagnata da maionese artigianale al cipollotto ed erba cipollina.
Chi mi conosce sa, quanto poco gradisca carpacci e tartare, ma questa volta la mia standing ovation è stata tutta per “Acqua Pazza”. Nell’attesa dei panini, lasciatevi coccolare da un piatto leggero, buono e digeribile quale la tartare di spigola all’essenza di acqua pazza e pane croccante. La deliziosa Alessia Putignano, addetta alla sala insieme ad Andrea Bianco, non avrebbe potuto consigliarmi meglio!
Pescetti è forse l’unico locale nel capoluogo partenopeo, a spingersi verso la frontiera della degustazione ancora a tratti inesplorata del food pairing cocktail e cibo. Non solo vini e birre dunque, ma la possibilità di abbinare drink e piatti con lo scopo di creare sapori nuovi.
Il barman Mario Rej sul punto si sbizzarrisce, realizzando perfettamente quello che è anche l’intento dello chef Gianpiero Romeo ossia, abbracciare una clientela ampia dai gusti e dalle esigenze diverse.
Minima la proposta vini e birre. Più ampia invece, l’offerta cocktail.
Lo scontrino medio si aggira attorno ai 30 euro a persona. Giusto, vista l’offerta proposta da locale.
Vi consiglio di concludere la cena, sorseggiando un “marino”. Basterà un sorso di vodka, limone, zucchero, blue curacao ed albumina per rendersi con che, da Pescetti, “in fondo al mar” non è più solo prerogativa della Sirenetta di Walt Disney.
Pescetti
Via Santa Maria a Cappella Vecchia n. 5
80100 – Napoli
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