B-ZONE e La Taverna di Bacco
Via Antonio e Luigi Sementini, 28,80131 Napoli
Tel. 081 546 6119
Sito internet: http://www.b-zone.beer/
Aperto tutti i giorni
di Andrea Docimo
Sin dal tempo degli antichi Romani, il dio Bacco è sempre stato associato all’abbondanza, alla fertilità, a quell’allegra ubriachezza che magari segue ad un bel pic-nic con amici a base di carne e vino.
O birra, si intende.
La parola “Bacco” come metafora dei piaceri terreni, dunque. Ovviamente, si intuisce che gestire un locale che nel proprio nome si rifà al dio romano è onere sicuramente impegnativo.
Eppure Cristiano De Rinaldi, che ormai di gavetta ne ha fatta tanta nonostante la giovane età, ha trovato la soluzione esatta di una difficile equazione: coniugare pizza, panini e classica cucina italiana, garantendo massima qualità in ogni vertice di un triangolo isoscele vicinissimo all’essere equilatero. Vi chiedete il perché non lo sia già? Andiamo per ordine.
Cristiano è l’esponente della terza generazione di una famiglia di ristoratori, che hanno sempre fatto della qualità in ogni sua forma un credo fermo.
E da due anni lui ha scelto di portare ad un livello superiore l’angolo birreria, anche con la creazione della IPA-ZONE, birra premiata con il 2° posto alla manifestazione L2 IN FEST 2014 a Reggia di Colorno (provincia di Parma) e che magari più in là avremo modo di esaminare singolarmente.
Ma le basi ci sono? Beh, a giudicare da quello che ho avuto modo di provare da Cristiano, sicuramente sì!
Ed il palmarès di questo ragazzo poco più che ventenne lo dimostra: pizzaiolo AVPN (come il padre), partecipazione al Pizza Chef Emergente 2014, il successo con la IPA-ZONE di cui sopra, un bel 2° posto alle Olimpiadi Della Verace Pizza Napoletane del 2013 e soprattutto tanta gavetta, prima in Valle D’Aosta con il padre e da 12 anni alla Taverna Di Bacco, sempre con la famiglia. Dunque alla birreria (la B-Zone) che cura da solo, comunicante con locale e molto moderna nel concept.
Così, dopo una segnalazione di Tommaso Esposito, una sera ci sono andato con due vecchi amici.
Siamo vicini alla fermata della metro di Rione Alto, in via Sementini 28, a Napoli.
L’arredo della Taverna di Bacco è classico ed accogliente, old style, e se si percorre tutta la sala e si entra nel B-ZONE (che io piuttosto chiamerei C-ZONE, ovvero la zona di Cristiano) si mostra la stessa espressione di sorpresa che avrebbe un signorotto medioevale trasportato magicamente nella Londra contemporanea. Ma tant’è, questo è un grande punto di forza.
I vertici di un grande triangolo quasi-equilatero, appunto.
Per quanto riguarda le birre, scelgo io per me e per i miei amici.
Per me, ho virato verso una Rosé De Gambrinus di Cantillon, che con le sue componenti fruttate e la sua acidità non troppo marcata (anche se stiamo parlando di una Framboise) era perfetta con gli antipasti.
Per i miei amici ho invece optato per una Isaac di Baladin, bière blanche polivalente che anche alla mozzarella (che avremmo di lì a poco trangugiato) si abbinava incredibilmente bene.
E qui si apre una piccola parentesi sul reparto birre di Cristiano.
B-ZONE è difatti distributore esclusivista alla spina di Saison Dupont (una saison leggendaria che ogni appassionato conoscerà), Baladin (che per chi non lo conoscesse resta uno dei birrifici simbolo della new age birraria italiana), e di Birrificio Italiano (Tipopils non vi dice nulla?).
Ma non è tutto, perché in bottiglia è possibile trovare di tutto e di più, con alcune vere e proprie rarità di birrifici come De Struise Brouwers, Cantillon, Mikkeller, Brewdog, Nogne, Lost Abbey, ancora Baladin, e tanti altri. Questa è vera avanguardia.
E il cibo?
Si inizia col botto: pizza Mastunicola classica, con aggiunta di lardo pata negra, che a contatto con la pizza ancora fumante si scioglie.
Golosità incredibile, estasi al palato: la goduriosa untuosità del lardo si sposa al sapore intenso del basilico fresco che, fusosi anch’esso con il pecorino, sembra quasi un pesto alla genovese.
Impasto incredibile, scioglievolissimo, con un cornicione sapientemente alveolato.
Perfetta la cottura. La prossima volta chiederò a Cristiano di farmela con qualche pinolo a crudo, così da donarle anche un pizzico di croccantezza.
Ma, d’altronde, è già perfetta così. Figurarsi che il giovane De Rinaldi aveva già deliziato anche la giuria delle Olimpiadi della Verace Pizza Napoletana 2013, aggiudicandosi un ottimo 2° posto.
Procedendo, ecco due taglieri: uno di salumi, l’altro di formaggi.
Entrambi selezione Selecta.
Sul primo: speck di montagna artigianale, prosciutto crudo San Daniele, carpaccio di carne messata, mocetta di capra, salamino di cinghiale ed una golosissima mozzarella di bufala salernitana, presentata in una squisita e croccantissima crosta di parmigiano reggiano.
Che roba!
Su quello dei formaggi, invece: tomino di capra ricoperto da creola di pepe, formaggio stagionato a pasta dura di vacca rossa italiana, gorgonzola dolce a pasta molle, Provolone del Monaco DOP, toma d’alpeggio a pasta semi-molle.
Il tutto accompagnato dal miele e da una meravigliosa confettura di frutti rossi.
Che dire, tutto incredibilmente buono.
Infine, con uno stomaco che iniziava a dare (come d’altronde era anche giusto che fosse) i primi segni di cedimento, siamo passati al Panino di Cristiano, che farà da apripista al lancio della hamburgeria quando i tempi saranno maturi. Così il triangolo sarà davvero equilatero!
Bun artigianale homemade ottenuto con una sperimentazione durata 6 mesi e messo in forno dopo 4 ore di lievitazione.
All’esterno è dorato alla perfezione, un guscio aureo che nasconde degli interni fragranti, e soprattutto ben alveolati.
Ne risulta un panino che non ha bisogno di essere pressato con le piastre per esser reso croccante, e che tuttavia (come spesso invece accade) non presenta il classico effetto/difetto spugna, che porterebbe al suo sfaldamento, mentre lo si assapora.
Bun incredibile, hamburger, pomodoro, insalata, bacon e provola. Semplice, servito su un letto di patate fresche tagliate a mano.
Una favola di Hans Christian Andersen. La carne utilizzata, poi, era quella di fassona piemontese, presente nel menu come la black angus argentina e scozzese.
Anche se, per l’hamburgeria che verrà, il giovane di casa ha tante idee fresche e d’impatto, tant’è vero che sta studiando nuovi abbinamenti di pregio ed ha intenzione di inserire anche la carne di Kobe.
D’altronde, fa già un Birramisù che riscuote tanto successo.
Ma questo non è nemmeno un segreto, la qualità non lo è mai.
See you soon!
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