di Enrico Malgi
In principio si praticava un’insignificante ed empirica viticoltura di sussistenza, dotata di scarso valore qualitativo. Poi verso l’inizio degli anni ’90 del secolo scorso è arrivata all’improvviso la svolta epocale che ha cambiato tutto, perché ci si è resi conto che anche nel Cilento, dove erano stati i Greci già dal VII secolo a.C ad introdurre la coltivazione della vite, si potevano allevare ottimi vitigni e realizzare vini eccellenti. Questo grazie ad una sinergica forza territoriale che poteva contare su un areale molto vocato, sull’applicazione ed il sostegno di nuove tecnologie, sulla disponibilità di moderni strumenti di lavoro in vigna ed in cantina e sull’acquisizione di cognizioni professionali di alto livello. Senza dimenticare poi la determinante spinta ricevuta proprio in quegli anni dalle nuove denominazioni territoriali Cilento e Paestum Igt.
Un piccolo manipolo di viticoltori, con in prima fila Botti, Polito, Rotolo, Barone, Maffini, De Conciliis e qualche altro ancora, aveva gettato le basi per il definitivo salto di qualità, passando dall’ottuso oscurantismo precedente ad un pensiero finalmente progressista, illuminista ed innovativo. E così, seppur in forma ridotta, sono state confezionate pregevoli etichette, utilizzando soprattutto l’Aglianico per il rosso ed il Fiano per il bianco, che da subito hanno incontrato il favore dei critici e dei consumatori.
Una di queste etichette è stata, e lo è ancora tuttora, il Naima Aglianico Paestum Igt dei Viticoltori De Conciliis di Prignano Cilento. Una bottiglia diventata col passare del tempo una vera e propria icona e che ha rotto subito gli schemi, presentandosi come fonte di rinnovamento e di alta qualità, tanto da ricevere nel corso degli anni innumerevoli riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.
In questi giorni di lunghe festività ho saccheggiato come al solito la mia cantina e così, tra le altre, ho scovato anche una bottiglia di Naima del 2007.
Aglianico in purezza maturato per sei mesi in acciaio e cinque anni in botti grandi ed affinato poi in vetro per altri due anni. Tasso alcolico di sedici gradi. Prezzo finale orientativo attuale di 50,00 euro.
Alla vista si presenta un luccicante e vivace colore rosso scuro. Spettro aromatico intensamente costellato da eterei profumi, fragranze fruttate di ciliegia, prugna e sottobosco. Calibrati poi effluvi floreali e di macchia mediterranea, subito seguiti da costumati profumi di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero, zenzero e da tutta la variegata gamma terziaria. Sottofondo fumé. In bocca sorso di illimitata freschezza e di immutata gioventù gustativa e di un perfetto equilibrio tattile che fa da ineccepibile contrappunto al giusto uso del legno, ad un tenero frutto, ad un tannino impagabile e prendendo anche le misure ad un’alcolicità, seppure elevata, che non fa scalpore. Al palato, volume, avvolgenza, imponenza, austerità e di vibrante energia, ma percepisce anche morbidezza, raffinatezza, armonia, rotondità, balsamicità, mediterraneità e sapidità. Mentre si avvia al lungo e persistente finale, il vino fa una promessa: resisterò al passare del tempo ancora per altri anni.
Amen! Provatelo con tutte le cose buone che preferite voi ed anche da solo, perché si tratta di un grandissimo vino davvero!
Viticoltori De Conciliis
Prignano Cilento (Sa) – Località Querce, 1
Tel. 0974 831090 – Fax 0974 831334
Info@viticoltorideconciliis.it – www.viticoltorideconciliis.it
Enologo interno: Enzo Falace. Consulente esterno: Fortunato Sebastiano. Agronomo: Paola De Conciliis
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Aglianico, Aglianicone, Primitivo, Barbera, Fiano, Falanghina e Malvasia.