di Ugo Marchionne
Una lama di luce, quella che illumina il cuore di Chiaia. Piazza dei Martiri. L’anima della Napoli bene. La curatela di Vincenzo Capuano per la sezione promozionale e tanta voglia di far bene. Nagairo è un locale piccolino, un salotto nippo-brasiliano su Piazza dei Martiri che è riuscito ad installarsi molto bene nell’areale di Chiaia. Dietro il progetto Nagairo, diretto molto bene da Alda Peluso c’è la storica famiglia del Sarago, ristorante iconico della Belle Epoque gastronomica degli anni ‘80 napoletani. Dietro l’Hoshizaki c’è lo chef Sosos, alter ego di Alessandro Esposito, chef partenopeo istruitosi alla corte di Keisuke Aramaki e dello chef Taketomi Minakami. Il decoro del ristorante è molto ben caratterizzato, spazi ampli all’esterno, decisamente più ristretti all’interno.
La batteria tradizionale nipponica è molto ben eseguita. Il taglio è un taglio marcatamente giapponese. Domina il Kakushi-Bocho, sezione in parallelepipedo, squadra e taglio regolare. Masticazione ideale e materia prima varia e di buon livello. Notevole la soia artigianale ed il Wasabi, quello vero, il vero rafano giapponese, assente qualsiasi tipo di pasta di Wasabi. I Nigiri sono ben compatti, proporzionati, più ridotti rispetto alla taglia normale. Decisamente femminile il modo di trattare i crudi nipponici dello chef Sosos, bella l’estetica e il condimento del riso, presente ma mai marcato.
Fortunato e indovinato il lavoro sugli antipasti che andrò ad analizzare uno per uno. Foie Gras, Anguilla, Mela marinata e carote. Innovativo. Semplicemente innovativo, con quel pizzico di opulenza.
Meno riuscito il Carpaccio di Capasanta, Togarashi & Pesto di menta al lime.
Deliziosa la ventresca di tonno scottato, lardo di colonnata ed erba cipollina. Piatto godurioso, originale e ben riuscito, così come la tempura di calamaro al nero di seppia, Ikura & Pesto alla menta. Rotondità e originalità.
Carta dei vini bella variegata, in costante e necessaria espansione. Per il momento si staglia essenziale tra tanta campania, qualche referenza champagnistica e di bollicine ed una sezione di rossi luxury da competizione. Pol Roger Brut Reserve & Sassicaia 2005 per me. Un binomio in completezza idoneo ad accompagnare la sequela di portate così variegata del Nagairo, partorita dall’estro dello chef, che si distingue per esuberanza, genuinità e vivacità, un po’ come quella che contraddistingue Vincenzo Capuano nel mondo pizza.
Unica nel suo genere la selezione di carni. Viaggiando da un ottima Picanha, approdando ad un Filet Mignon con Chips & Guacamole di Avocado e Barbabietola, il vero elemento di novità nella cucina di Nagairo sta proprio nella versatilità della proposta di un menù che nonostante il suo carattere enciclopedico è generalmente soddisfacente e ben eseguito.
Conclusioni
Il mondo gastronomico di cucina pseudo-nipponica oramai va molto veloce ed è davvero difficile stare al passo con i tempi. Nagairo offre un menù complesso, variegato e strutturato, che ove ben eseguito offre alcuni spunti di originalità davvero imperdibili. Una proposta ricca che forse più di altre realtà riesce a dare davvero una scelta al commensale.
Ne osserveremo da vicino l’evoluzione.
Consigliato
Prezzo p.p. 50-70 vini esclusi
081 245 5027
Piazza dei Martiri 29
80121 Napoli
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