di Francesca Pace
È da tempo immemore che la cozza di Bacoli ha una valenza importante per la popolazione locale. Basti pensare al fatto che gli antichi romani su una loro moneta avevano proprio incisa l’effigie di questo straordinario frutto di mare.
Durante gli scavi archeologici effettuati a Cuma sono state ritrovate infatti due monete d’oro, risalenti al 400 a.C sulle quali, al rovescio si può proprio vedere l’immagine di un guscio di cozza.
Sono passati secoli, millenni ma la cozza è sempre lì, in tutto il suo splendore e la sua bontà e questo gli abitanti della zona lo sanno bene: attualmente è un grande vanto e motivo di orgoglio, nonché fonte di lavoro per tantissime persone.
Il 25 e il 26 Maggio proprio qui, a Bacoli, i mitili sono stati i protagonisti di una festa degna di loro.
Per la prima volta grazie alla collaborazione tra Comune di Bacoli e l’Associazione Culturale MSP si è svolta una bella kermesse dislocata nei vari angoli della città che si è conclusa in Villa Comunale.
Il 25 Maggio a bordo di Iris, la barca con la chiglia vetrata, di Lomar Dreams con la guida turistica Alessandra Fragale abbiamo avuto l’occasione di approfondire l’argomento e vedere da vicino come vengono coltivate le cozze nello specchio d’acqua antistante al porto di Baia, al largo di Capo Miseno, dove l’esperto Cristoforo Costagliola, uno dei tanti mitilicultori del territorio, Coordinatore Regionale A.M.A (Associazione Mediterranea Acquacoltori) e Presidente pro- tempore Coop Sant’Anna ci ha spiegato le tecniche di produzione.
Durante la traversata abbiamo inoltre avuto modo di ammirare qualche scorcio della meravigliosa Baia Sommersa come la villa con ingresso a Protiro e il mosaico con decorazione a pelte a largo di Punta Epitaffio.
Inoltre abbiamo visto i resti della peschiera semicircolare che probabilmente riforniva una delle ville romane del territorio in prossimità del Castello Aragonese di Baia oggi tra l’altro sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
Gli spazi del cocktail bar Officina Meccanica Generale di Greta Scotto, sono stati la location per una stuzzicante degustazione.
In effetti le cozze sono buone fatte in tutti i modi e qui ne abbiamo avuto decisamente la conferma.
Menu
Ostriche, Tartufi e Cozze di Latomare Pescheria, lo stabulario locale affacciato su Baia del gruppo Eurofish Napoli.
Bruschetta al pesto di cozze, bruschetta ricotta di bufala e limone, impepata di cozze, linguine Setaro con cozze, pomodoro cannellino flegreo e peperoncini verdi.
In abbinamento sono stati serviti due drink, molto interessanti che hanno ben accompagnato il pasto avendo entrambi un sentore marino spiccato, grazie alla presenza dell’alga kombu.
Mytilus (twist on classic di french 75) Vodka in fat wash all’olio extravergine di oliva Guglielmi, sciroppo di alga kombu, Franciacorta Pas dosè de Le Marchesine. Side di cozza marinata al Franciacorta e pepe.
Ferdi-tonic
Vodka in fat wash all’olio extravergine di oliva Guglielmi, tonica home made con infusione di alga kombu, decotto di pepe e limone (che ha richiamato subito alla memoria la classica impepata di cozze).
La dolce conclusione è stata affidata alla torta celebrativa del Mytilus Fest realizzata per l’occasione da Salvatore Costagliola, pasticcere di Materia Prima Pasticceria Contemporanea di Bacoli: pan di Spagna con leggera bagna al limoncello flegreo, cremoso alla mandorla cruda e crema pasticcera al limone flegreo guarnita con crema al cioccolato bianco e vaniglia del Madagascar.
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