Mustilli, un sacerdote e due chiese

Pubblicato in: I vini del Mattino

25 maggio 2002

Nuovi vini, enoteche in gran spolvero, degustazioni, aziende in fermento: finalmente anche Partenope è stata sedotta da Bacco dopo una caparbia resistenza durata molti anni. Ecco allora che al concorso enologico organizzato al Parker’s dall’Eno Hobby Club, la Confraternita dei Borbone presieduta da Domenico Manzon, primo sacerdote napoletano del dio caucasico, sono stati presentati quasi cinquanta vini. Per la cronaca, la giuria presieduta da Antonio Aversano ha scelto il Vigna Caracci di Villa Matilde tra i bianchi e il Giubilo di Vigne Irpine tra i rossi. Premiati anche la Falanghina di Mustilli, quella di Prattico, il Folius della Cantina del Taburno, il Vigna Camarata di Villa Matilde, l’ Ara Mundi di Telaro, l’Aglianico del Taburno di Rillo. E intanto due nuovi templi sono stati aperti in onore di Bacco: Enotria a via Bernini 17 (telefono 081 5784010) e Mondovino a via Caravaggio 84 (telefono 081 71484344). Doppia presentazione, in questa settimana segnata da Cantine Aperte di domani. Mustilli in quel di Sant’Agata dei Goti (via dei Fiori, 20. Telefono 0823 717433) ha presentato il Cesco di Nece 1998, aglianico in purezza, e il Conte Artus 2000, tipico blend di aglianico e piedirosso in egual misura. Ancora una conferma dell’ottimo lavoro dell’enologo toscano Mauro Orsoni e delle potenzialità della storica azienda sannita che così si presenta in una linea completamente rinnovata. E che Napoli sia un mercato interessante lo dimostra la scelta de La Roncaia, azienda friulana (telefono 0432 790280) sbarcata con il Tortuga a Mergellina con il Gheppio, il Fusco, l’Eclisse, lo Chardonnay, il Ramandolo e il Picolit: monito ai produttori regionali, molti dei quali troppo occupati ad alzare i prezzi per accorgersi di quello che sta succedendo in Italia e nel Mondo. Così parlò Plinio il Vecchio.


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