di Francesca Di Leo e Luca Roncadin
Ci sono due Soli, nella città di Dante, che brillano di luce propria. E che non rischiano di bisticciare, come il Papato e l’Impero ai tempi dell’Alighieri. Perché bellezza e bontà, più che due massimi poteri, sono due massimi piaceri. Ed è meglio godersele assieme, condite da un pizzico di ironia e divertimento.
Arte e “ciccia” sono i due Soli che convivono amabilmente al Museo della Bistecca, il nuovo locale nel centro di Firenze che racconta la regina della gastronomia fiorentina in una nuova chiave. In via dei Lamberti, accanto a quello scrigno di bellezza che è la chiesa di Orsammichele, è nato un vero e proprio steak museum, con allestimenti essenziali studiati dall’agenzia comunicazione napoletana Molaro Graphic per mettere l’opera d’arte – la bistecca, naturalmente – al centro dell’attenzione.
Il Museo della Bistecca, fondato da un gruppo di ristoratori fiorentini da anni attivi sul territorio toscano, ha la prerogativa di essere un punto di riferimento della bistecca nel cuore di Firenze.
Contrasti forti con tonalità fra il carminio e il beige, passando fra il verde bosco e il cacao, archi e cornici, una serie di complementi d’arredo legati all’universo della bistecca e del mondo bovino: basta dare una prima occhiata al locale per rendersi conto che, si, non poteva che chiamarsi Museo della Bistecca.
La mucca diventa protagonista di opere d’arte ispirate a quelle rinascimentali, vestite con abiti d’epoca in veri e propri ritratti incorniciati.
Qua e là, mezzene che sbucano dalle pareti e vitelli dorati appesi al soffitto, in un continuo rimando al mondo dell’arte che diventa quasi culto: cultura e gastronomia, arte plastica e cucina procedono a braccetto in ogni elemento del locale.
A partire dall’ingresso, con la grande vetrina di “Butcher’s Art” con le carni di 15 razze proposte dal locale. E, a seguire, la parete dei vini, organizzata in 30 cornici. Di fronte, una vetrata ispirata dal Picasso, naturalmente in chiave bovina, e due nicchie con tanto di quadri a tema. Le suggestioni proseguono nella sala principale, anche questa circondata da edicole allestite a mo’ di museo.
Ed è un po’ un performer il macellaio all’ingresso del Museo della Bistecca, che racconta la storia e le caratteristiche della carne, aggiungendo una sfumatura ulteriore all’esperienza sensoriale della degustazione. Perché, in tutto ciò, il Museo della Bistecca è soprattutto un ristorante che ha l’ambizione di misurarsi con un simbolo assoluto della cucina fiorentina: del resto la bistecca alla Fiorentina è candidata a patrimonio UNESCO.
Per chi ha stomaco capiente, la nuova location nel centro di Firenze propone un menu “experience” composto da altrettanti piatti e dedicati rispettivamente alla Chianina, al Tomahawk e alla Sashi finlandese. Sul fronte della bistecca tout court la scelta spazia dalla Prussiana all’Angus irlandese, dalla Frisona danese fino alla Simmenthal e alla Rubia Gallega, senza dimenticare la tagliata di Wagyu di provenienza Australia, UK e Giappone. Chi non predilige la carne, può scegliere comunque fra numerose altre proposte, dagli antipasti ai primi piatti (anche di pasta fresca), con specialità al tartufo, ai funghi porcini e proposte di mare. Ma la “regina” resta una sola, la bistecca.
Info:
www.museodellabistecca.it
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