
In attesa dell’appuntamento con il Campionato mondiale del Pizzaiuolo – Caputo Cup, in programma il 17, 18 e 19 giugno presso il Padiglione 1 della Mostra d’Oltremare, a Napoli, proseguono le selezioni, in giro per il mondo.
Dopo la tappa di Kawasaki, in Giappone, le fasi preliminari hanno attraversato alcune delle 100 nazioni in cui Mulino Caputo esporta le sue farine; in particolare, le gare si sono svolte in Corea, a Las Vegas, in Cile, in Messico, in Germania, in Brasile e in Cina.
L’AD del mulino, Antimo Caputo, afferma: “_Questa edizione del Campionato mondiale del Pizzaiuolo coincide con i festeggiamenti del centenario del Mulino Caputo” e aggiunge “Il nostro segreto?
Crescere senza perdere gli stessi valori, rimanendo un’azienda di famiglia. Forti delle radici di mugnai, guardiamo sempre al futuro. La nostra attività non si sviluppa solo nella sede storica di San Giovanni a Teduccio, ma anche a Campobasso, dove a breve nascerà il mulino più green e moderno d’Europa, costruito con criteri innovativi di sostenibilità, e a Bergamo dove produciamo il senza glutine.”
La XXI edizione della Caputo Cup, che coincide con i 100 anni di vita del Mulino Caputo, avrà un’enfasi e un sapore particolare; si prevede, infatti, la partecipazione di un numero enorme di pizzaiuoli, in arrivo a Napoli, capitale indiscussa della pizza, da tutto il mondo.
Tra le nazioni che prenderanno parte al Campionato mondiale, ci sono: Giappone, Corea, Taiwan, Thailandia, Cina, Svizzera, Germania, Austria, Bulgaria, Macedonia, Polonia, Montenegro, Ungheria, Danimarca, Francia, Serbia, Croazia, Romania, Slovenia, Australia, Inghilterra, Brasile, Messico, Stati Unti, Argentina e Cile.
L’edizione 2024, organizzata, come di consueto, dall’APN (Associazione Pizzaiuoli Napoletani), si preannuncia una sfida al cardiopalma, animata da professionisti che hanno voglia di confrontarsi, divertirsi ma anche di competere per il titolo di Campione del Mondo.
Sono 11 le categorie di gara previste e 9 i forni che rimarranno accessi, ininterrottamente, per i tre giorni della competizione, accanto al “focone” per la categoria “Pizza fritta”.
“La Caputo Cup ci vede impegnati tutto l’anno” ha aggiunto Antimo Caputo “e rappresenta l’unico Campionato che può definirsi davvero mondiale, proprio perché le sue tappe toccano tutti i continenti. Inoltre possiamo dire con ragione, che vincere la Caputo Cup cambia la vita a chi alza in alto il trofeo. Nel corso degli anni abbiamo registrato evoluzioni professionali davvero interessanti”
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