Mozzarella e plastica. Un tema scottante considerando quanta ne consuma ogni caseificio. Tutto materiale non riciclabile, compresi i famigerati contenitori di polistirolo uguali ormai da oltre 40 anni. In attesa che il Consorzio si renda conto che questo è il tema del giorno in Italia e nel mondo, si muovo i privati più lungimiranti.
La sostenibilità ambientale, il ridotto impatto inquinante sulla natura, la produzione di energia da risorse rinnovabili sono diventate scelte strategiche aziendali consolidate in casa Mandara. E’ il primo marchio campano ad organizzare in proprio la distribuzione di mozzarella e di tutti i prodotti della filiera bufalina, l’azienda, leader nelle catene distributive nel settore dei latticini, compie da tempo scelte precise in materia di tutela e difesa di aria, acqua, terra, elementi vitali per uomini, animali e vegetali.
La ditta dalla mucca arancione ha brevettato nel 1994, quando ambientalista era un aggettivo punitivo, il famoso brick tutto riciclabile – primo contenitore ecologico usato per conservare e trasportare in tutt’Italia e all’estero la mozzarella di bufala prodotta a Mondragone. Un packaging completamente innovativo che segnò una vera e propria rivoluzione nella grande distribuzione dell’agroalimentare italiano. Oggi nei punti vendita Mandara anche burrata, stracciatella e il MozzAperì sono confezionati in EvoCup, si tratta di contenitori completamente riciclabili progettati per garantire freschezza, conservabilità, trasporto in condizioni di pieno rispetto della shelf life di tutti i prodotti.
Un packaging innovativo, tutto in materiali riutilizzabili, che abbatte l’uso della plastica dell’ 80% e aggiunge il valore della sostenibilità a gusto, tradizione, freschezza e qualità.
Alle scelte aziendali che caratterizzano la vendita al dettaglio si aggiungono quelle strategiche che investono la produzione in stabilimento a partire dall’auto produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici alimentati grazie all’energia solare che però non riesce a coprire tutte le necessità degli impianti. Per questo è stato fatto un consistente investimento nella costruzione di una centrale di biomassa, che attraverso un complesso e avanzato meccanismo chimico di trasformazione del siero, sottoderivato del latte, contribuisce in maniera consistente al fabbisogno energetico.
Queste scelte sistemiche si rinforzano con un massiccio adeguamento di impianti e macchinari a basso consumo di energia che posizionano il marchio della mucca arancione verso una convinta rivoluzione green. Rivoluzione incrementata anche con una serie di policy e comportamenti che coinvolgono i quadri e dipendenti: si va dalla raccolta differenziata, ormai prassi consolidata da anni, fino all’utilizzo di bicchieri monouso ai distributori dell’acqua e del caffè che sono, insieme ai bastoncini per lo zucchero, di materiale completamente riciclabile, come prevede la campagna del Ministero dell’Ambiente “Io sono Ambiente” cui Mandara ha aderito.
Fin qui le green practices attuate; altre saranno adottate nel medio periodo grazie alla costante e continua ricerca, concentrata sulla sostituzione di materiali più eco della doppia busta prevista nella confezione di provole e mozzarelle, con sia dei contenitori di polistirolo usati per il trasporto.
Su entrambe i versanti Mandara sta investendo risorse economiche nella ricerca, sperimentazione e messa punto di buste e scatole realizzate in materiali ecosostenibili capaci di garantire, freschezza, facilità di spostamento e gusto.
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