Ci ha lasciati Don Vincenzo Capasso, il decano della pizzeria Capasso Porta San Gennaro 1847
di Antonella Amodio
Con la morte di Don Vincenzo Capasso, Napoli perde un pezzo di storia della pizza napoletana. Aveva compiuto a maggio novant’anni, ottantatre dei quali trascorsi tra il banco e il forno della storica pizzeria Capasso a Porta San Gennaro 1847. A soli 7 anni preparò la prima pizza, e in occasione del suo compleanno aveva distribuito pizze a portafoglio gratis a tutti i clienti che passavano in pizzeria, come segno di affetto.
Un uomo che non conosceva scientificamente la composizione della farina, della maglia glutinica. ecc.. e che preparava l’impasto adeguandolo alle temperature della stagione, mettendo in pratica così la sua lunga esperienza, e paragonando la figura del pizzaiolo a quella del sarto, in quanto preparare un impasto è come confezionare una camicia su misura. Un vero artigiano dell’autentica pizza napoletana. La sua storia e quella della sua famiglia hanno segnato una intera generazione di pizzaioli. La pizzeria Capasso a Porta San Gennaro 1847 fa parte dell’Unione Pizzerie Storiche Napoletane “Le Centenarie”.
Il nostro affetto e la nostra vicinanza vanno alle famiglie Capasso e Lombardi.
I funerali di Don Vincenzo Capasso si svolgeranno domani, sabato 9 Novembre nella Chiesa di Porta San Gennaro alle ore 10.
Dai un'occhiata anche a:
- La pizza ai tre pomodori per la Giornata Mondiale del Pomodoro
- Bolle di Puglia Experience l’eccellenza dello spumante made in Puglia con le donne del vino
- 14° anniversario della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco
- Oasis – Sapori Antichi ed Essedue insieme per promuovere moda e gastronomia irpine
- Franciacorta, Festival sul Golfo di Napoli allo Yacht Club Stabia: territorio, metodo di produzione e vino. La MasterClass dedicata ai vini base per la creazione delle cuvée
- FVG: Invito a Pranzo alla scoperta dei prodotti tipici stagionali delle Valli del Natisone
- Gucci Osteria Tokyo a Positano per una cena da sogno
- Roma – Vico Pizza & Wine: la pizza di Enzo Coccia, le carni di Fattoria Carpineto e i vini della Famiglia Cotarella per il primo incontro di “Ti presento i miei”