Luciano Bifulco è morto qualche minuto fa all’Ospedale di Nola a seguito di un incidente. Lascia la moglie Carmela e tre bambini. Tutta Ottaviano si è stretta attorno alla famiglia questa mattina per sostenere Luciano che alla fine non ce l’ha fatta. La notizia è rimbalzata ovunque in regione perchè Luciano era conosciuto e stimato dal mondo food regionale e nazionale.
Il Chianchiere degli Dei, lo sfottevo, perchè era il fornitore di ristoranti importanti.
Aveva appena compiuto 40 anni, la sua morte lascia un dolore incolmabile ai genitori, al fratello Nando, ma sia loro di consolazione il grande ricordo che lascia a tutti, amici e concorrenti.
Luciano Bifulco ha infatti rivoluzionato il mondo della carne facendo della tradizione della famiglia, lui e il fratello quarta generazione, una vera e propria arte partendo dalla Macelleria di Via Lavinaio, 1 Tratto di Ottaviano, alle spalle del Vesuvio. P rima un punto di riferimento di cose buone e di carne di alta qualità. Poi ingrandendosi man mano acquisendo gli altri esercizi sino a creare la più bella braceria della Campania, sicuramente tra le più belle in Italia a due piani con doppia brace.
Segue l’apertura di Bifulco Exlusive al centro di Ottaviano, il duro lavoro di asporto e fornitura durante il Covid, sino alla acquisizione dell’azienda Carmasciando e alla nascita di una enorme enoteca che univa alla passione e alla competenza della carne, l’amore per il vino e i formaggi.
La sua visione della Braceria, un luogo in cui la qualità della carne si potesse esprimere al massimo livello e con tutti i confort, ha fatto alzare l’asticella anche alla concorrenza imponendo una crescita e una svolta in tutta la regione sul design, il menu, il servizio, la carta dei vini, la proposta complessiva.
Niente era lasciato al caso, compreso la linea grafica e il packaging affidate ai massimi esperti del settore.
Proficuo il suo rapporto con gli chef stellati, la sua presenza ai grandi eventi, la sua tensione a dare sempre il massimo.
Per uno strano gioco del destino, il suo ultimo post su Instagram, mi fa notare uno che gli voleva bene, Egidio Cerrone, sembra un testamento morale. Eccolo.
Questa tragedia rende triste la Vigilia.
Sia di conforto a lui l’amore e l’amicizia di tutti quelli che oggi non hanno fatto altro che sperare in un miracolo, che non fosse vero.
Sia di conforto in questo momento terribile alla moglie, ai familiari tutti, che in tanti siamo rimasti sconvolti e che mai e poi mai potrà essere dimenticato il suo sorriso dolce. La passione che ha messo nelle cose, la determinazione e la pignoleria a fare meglio, sempre meglio, in una gara infinita con se stesso.
Al fratello Nando adesso il compito, difficile, di andare avanti e conservare il progetto che in questi dieci anni, giorno dopo giorno, ha costruito con il fratello.
Da parte nostra, le condoglianze alla famiglia, al papà e a Nando. Siamo tra quelli che gli abbiamo voluto bene ma che, sopratutto, lo hanno stimato per l’enorme contributo che ha dato alla gastronomia campana e italiana
Il nostro primo articolo su Luciano nel 2015.
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