![Joel Robuchon](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2016/12/mgm-grand-restaurant-joel-robuchon-chef-lifestyle-joel-robuchon-@2x.jpg.image_.2880.1800.high_.jpg)
Dopo Bocuse, Robuchon. La Francia perde un’altra sua icona gastronomica a soli 73 anni. Da oltre un anno Joel Robuchon combatteva con un tumore al pancreas e alla fine si è spento, come ha annunciato Le Figrò che per primo ha fato la notizia, stanotte in una clinica svizzera.
Robuchon è stato un grande innovatore nel panorama francese, nella presentazione dei piatti che subiscono chiaramente l’influenza orientale, nella capacità di gestione manageriale e per aver dato la possibilità di assaggiare piatti d’autore senza necessariamente subire il pesante rituale del ristorante classico, ma semplicemente stando seduti attorno alla cucina.
Non più cucina da vedere, ma da vivere, una dimensione tridimensionale in cui il piano di appoggio costringe il cliente ad aiutare chi porge o ritira il piatto proprio come può capitare tra amici o in famiglia a casa. Questo è stato il modello Atelier che ha imposto, imitatissimo, in tutto il mondo. La visita in questi Atelier è semplicemente obbligatoria per chi ama la cucina. Per un cifra contenuta si provano buoni piatti d’autore in una atmosfera informale e non oppressiva, si può partire anche dalla semplicità assoluta di un pane e pomodoro in stile mediterraneo o con uno Joselito. Ma in compenso avrete solidità collaudata e grande capacità di centrare i sapori. Un monumento della cucina francese alla portata di tutti.
Ma Joel Robuchon non è stato solo l’ideatore di un format, ma molto, molto di più, a cominciare dalla capacità, davvero difficile per la mentalità francese, di contaminarsi con le tapas spagnole e lo stile giapponese non dimenticando i prodotti italiani. Nel corso degli anni Robuchon, che avrebbe dovuto aprire proprio quest’anno un ristorante anche a Milano, è riuscito a sintetizzare la modernità a tavola senza dimenticare i propilei da cui proveniva, lui enfant prodige della gastronomia d’Oltralpe.
Lasta but not least, è stato anche lo chef più stellato del mondo, con 28 stelle dalla sua.
Ecco la nostra recensione de La Table de Robuchon
e dell’Atelier di Robuchon
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