MASTROBERARDINO
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: legno
Ancora una annata di questo bianco di nuova generazione nel quale, rispetto agli altri, prevale eccessivamente l’opulenza del legno. Intendiamoci, anche in altri casi quando si apre il vino, eccezione fatta per l’ultimo in commercio, il 2003, le prime sensazioni olfattive sono quelle speziate, poi però il frutto si riprende e il bicchiere inizia a raccontare. Invece in questa versione annata abbiamo trovato l’uva troppo compressa, senza possibilità di esprimersi compiutamente al naso nonostante abbiamo aspettato molto tempo prima di rinunciarci. Credo dipenda dalla scelta di un legno un po’ più aggressivo al quale non siamo più abituati, perché l’annata è stata bella e opulenta. Quando passiamo dal naso al palato la musica decisamente cambia in meglio, tornano intatte le note minerali del Fiano, ma soprattutto la grande freschezza di un vitigno che non si rassegna mai al trascorrere del tempo, si esalta nella sfida agli anni che passano, ben equilibrato, strutturato, caldo, intenso e persistente. Come accade sempre ai vitigni campani, anche quando vengono banalizzati e stressati per il naso, reagiscono di proprio in bocca riaffermando sempre il terroir in cui vengono coltivati. Forse, più semplicemente, per il 200 del More Maiorum è giusto aspettare un po’ prima di riprovarlo, noi lo abbiamo abbinato i piatti del Baby di Ernesto, Livia e Alfonso a tutto pasto, compresa parte del dolce perché non dobbiamo dimenticare che il Fiano è un vino transex, usato dai contadini grazie alle sue caratteristiche dolci, riscoperto e lanciato commercialmente in secco dove ha dato il meglio di se. Ma la sua natura nascosta e compressa viene proprio quando si beve sulla pasticceria, ché le note zuccherine vengono come d’incanto richiamate e l’abbinamento resta solo teoricamente per contrasto.
Sede ad Atripalda, Via Manfredi, 75-81. Tel. 0825 614111, fax 0825 611431. E mail: mastro@mastro.it. Sito www.mastro.it – www.mastroberardino.com. Enologo: Vincenzo Mercurio. Ettari: 140 di proprietà e 60 in conduzione. Bottiglie prodotte: 2.500.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano di Avellino, coda di volpe, greco di Tufo, falanghina
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