CORTECORBO
Uva: aglianico
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Simona e Raffaella sono andate per campagne, cantine e ristoranti dopo aver chiuso per qualche settimana il loro covo gentile: l’Enoteca Sirah a fianco alla chiesa di Santa Trofimena a Minori, non lontano da Amalfi. Ci hanno parlato con entusiasmo del Montis Maranis, l’Aglianico igt di Cortecorbo provato da loro al Gastronomo con molta soddisfazione. Ci piacciono da matti ristoratori ed enotecari incapaci di comprare in franchaising, sono quelli che non rischiano l’invenduto che assilla i loro colleghi polli a cui adesso la crisi morde le chiappe. Giocando con i vini di Carnevale ci è tornato in mente questo rosso, provato nel freddo irpino assieme al Taurasi del confinante Perillo. L’eccesso di tannini e di freschezza, i vini di entrambe le aziende hanno bisogno di ancora molto tempo in bottiglia per trovare l’equilibrio, riportano subito alla lasagna partenopea con la quale vanno bene Gragnano e Lettere. Del resto Angelo Pizzi e Carmine Valentino, enologi rispettivamente di Cortecorbo e Perillo, vanno sempre cauti con il legno e preferiscono far lavorare il tempo, loro sono tradizionalisti e non usano la pialla nei tinozzi. Nel caso di Cortecorbo, hanno ragione le nostre care amiche, stupisce comunque positivamente il frutto esuberante, aggressivo persino: un vino snob dunque, non omologato, la giusta alternativa offerta dall’Irpinia al piatto della festa in maschera. Un vino vero, perché nelle vigne a starza tipiche di queste colline c’è il lavoro di mezzo secolo che il papà di Antonietta Romano ha affidato alla figlia e, da quest’anno, anche al mercato con le etichette Antico e Montis Marani rispettivamente per Taurasi e Aglianico igt. Sorprendente invece la Coda di Volpe Ilvania, abbastanza fresca, abbastanza morbida, da spendere sulle ultime minestre maritate. Al ballo mascherato delle celebrità.
Sede a Montemarano, via Torre, 2
Tel. e fax 0827.66055
Sito: http://www.cortecorbo.it
Enologo: Angelo Pizzi, ettari
Bottiglie prodotte: 7000
Vitigni: aglianico e coda di volpe
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