di Marco Galetti
Probabilmente qui si entra già con l’animo sereno, questa sorta di enclave in territorio lombardo-brianzolo rappacifica con se stessi e col mondo sottostante e assillante, dal “balcone” citato da Soldati, lo sguardo spazia mentre i muscoli si rilassano, nel mare di nebbia o di nuvole, in lontananza, sopra il capoluogo meneghino non si vedono i Faraglioni né una lampara che brilla, ma, di sera nelle giornate più limpide si riesce a scorgere la Madonnina che da Milano si vede solo se l’incontro tra sacro e profano è davvero ravvicinato.
Varcata la soglia di questo luogo del cuore, la sensazione non cambia, merito della collaudata coppia di gestori che misurano le parole ma non le attenzioni, non manca mai nulla eppure non si avverte la minima pressione, rarità per i ritmi serrati che a nord vanno per la maggiore, la minore rumorosità di fondo, rispetto a quel che si avverte ormai in quasi tutti i locali, consente tentativi di dialogo più profondi, e meno superficiali, anche Walter, l’anima di questo posto, si lascia a poco a poco conoscere ed apprezzare, le sue sono indicazione a tema e a completamento, mai forzate né compiaciute.
I tavoli sono ben distanziati, comode le sedute, perfetta la temperatura in sala, si incrociano gli sguardi che saltuariamente ed inevitabilmente vagano oltre il terrazzino in direzione dei presumibili prossimi affanni metropolitani in metropolitana.
Formaggini stagionati di Montevecchia, un vanto della zona, con il crudo Marco D’Oggiono, salumificio in provincia di Lecco che produce un crudo tra i più dolci e delicati, un microclima favorevole, i boschi vicini, la ventilazione collinare e la vicinanza del lago, nonché una stagionatura naturale preceduta da una salatura manuale e nessun altro conservante aggiunto a queste cosce nazionali, danno vita ad un prodotto davvero superbo.
Anche Le Terrazze Brut, metodo classico millesimato, vendemmia 2013, sboccatura 2016, prosciugato nel 2017, bollicine di territorio, un tutto pasto dal buon q/p e di soddisfazione
Pane, grissini, crackers, tutto fresco e fatto in casa
Risotto Pila Vecia dell’Antica Riseria Ferron di Isola della Scala, garanzia di qualità.
I carciofi per le note vegetali e croccanti, la crema di cacio e pepe a dar sapidità, la dolcezza dei gamberi e la spinta acida del lime per cercare e trovare l’equilibrio definitivo.
Ravioli ripieni di ossobuco di vitello con la sua salsa e fonduta allo zafferano, se non è un risotto, devo prendere qualcosa ton sur ton, nuance azzeccata
Coscette di pollo nostrano a chilometro uno (è un contadino di Montevecchia che rifornisce il ristorante di pollo) impanate con fiocchi di mais, coste e patate alla panna acida a guarnire e a diversificare l’incontro dei bocconi col palato, un buon piatto.
Petto d’anatra al forno con cipollotti glassati, pere e uvetta a completare e a risvegliare ricordi altoatesini e anticipazioni sul tema strudel che qui non teme rivali e chi scrive non teme smentita
Il tenero carré di maialino da latte alla griglia con patate, ricordo fotografico di un piatto particolarmente gradito durante uno degli ultimi passaggi
Le ultime chiacchiere offerte col servizio del caffè, poi, anche qui al Nord, incombe la Quaresima
Nell’accogliente saletta…
…una ventina di fortunati clienti sono serviti (nel miglior ristorante Lombardia 2014 secondo la Guida Critica e Golosa) con gentilezza ed attenzione dal patron sudtirolese, ormai naturalizzato brianzolo, Walter Stuerz e dalla moglie Marinella, che garantiscono un bel genere di ospitalità, nessuna inopportuna invadenza né alcun atteggiamento troppo ingessato.
L’edizione Milano 2017 del Gambero Rosso, ha assegnato quattro premi speciali per il rapporto qualità prezzo, uno di questi è stato conferito proprio alla Piazzetta di Montevecchia,
Alle padelle Denny Manzoni (cognome omen) oggi, come nei precedenti passaggi, ha scritto una bella pagina di cucina utilizzando e valorizzando con polso fermo e idee chiare molti prodotti di territorio ma anche altri come carciofi, gamberi e lime particolarmente apprezzati in versione risotto.
Oltre ai famosi formaggini e allo splendido strudel, che da soli valgono la salita in collina e meriteranno righe più mirate e pensate, ci sono sempre un paio di proposte di mare e un risotto per gli appassionati del chicco che invita al sorriso, sul sito sono correttamente segnalati i prezzi dei piatti, dei vini (una carta per i bianchi e una per i rossi) e di un validissimo degustazione, imperdibile per chi dovesse avvicinarsi qui per la prima volta.
Per dirla con le parole sentite sull’ultimo ellepi, alla Piazzetta mercanti non se ne vedono e si fa la spesa al mercato, questo influisce positivamente sui prezzi e sul gradimento del cliente che, come da Arboriana memoria è alto.
La zona pedonale e più conosciuta di Montevecchia, col Santuario e il belvedere, è rifugio per milanesi e brianzoli a corto di orizzonte e di cieli tersi, La Piazzetta è rifugio per appassionati di cibo e di vino che sanno e vogliono guardare sopra le nuvole
La Piazzetta
Via Maria Gaetana Agnesi, 3, 23874 Montevecchia LC
Tel. 039 993 0106
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