GROTTA DEL SOLE
Uva: piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Quando scrivo della famiglia Martusciello e di Grotta del Sole, lo ammetto, mi capita sempre di farlo con grande trasporto. Esser di parte, lo so non può che risultare deleterio agli occhi di chi mi legge ed apprezza il mio senso critico obiettivo e schietto, ma guardandomi indietro mi accorgo che in fin dei conti ci sono in giro talmente poche mie recensioni dei loro vini quasi a manifestare proprio il contrario del mio sentimento di profonda stima ed affetto per questa azienda alla quale va riconosciuto il grande ruolo storico per i Campi Flegrei e per alcune realtà campane letteralmente salvate dall’estinzione come Gragnano ed Aversa con il suo Asprinio.
E’ vero, i numeri sono alti, le etichette tante e più di una volta io stesso ho dibattuto con Salvatore e Francesco Sr Martusciello sulla opportunità e funzionalità di continuare ad operare in molte delle denominazioni campane ma conti alla mano e fatte le giuste considerazioni storiche, per "essere presenti" sul mercato italiano e mondiale bisogna costruire una competitività oggettiva sul portafoglio prodotti e sulla sua qualità e pertanto sino a che i vini risponderanno alle esigenze dettate dal mercato stesso (originalità-qualità-prezzo) che soprattutto in questa fase attuale non teme di fagocitare in un sol boccone chi non ha costruito solide basi di tracciabilità e convenienza val bene continuare la strada tracciata anni orsono dal buon Angelo e dall’enologo Gennaro Martusciello. In effetti tutto nasce da qui, dal sogno di realizzare un’azienda flegrea di riferimento che potesse nel tempo arrivare a valorizzare i vini storici e tradizionali dell’area e di altre denominazioni regionali al tempo, inizio anni ’90, in assoluto decadimento.
Percorso storico assolutamente tangibile attraverso questo sorprendente Riserva Montegauro 1997 da uve piedirosso al 100% coltivate a piedefranco nello storico vigneto di lago d’Averno, uno dei cru maggiormente vocati dei Campi Flegrei. Una bottiglia strappata alla noncuranza di un caro amico incosciente del grande valore per me storico buttato lì in un luogo buio e polveroso del suo scantinato (sempre meglio che sulla cappa di cucina, come alcune bottiglie di Brunello Col d’Orcia), per me delizia e scoperta di un vino straordinariamente godibile ed affascinante. Di un bel rosso granato con ampi riflessi aranciati, di media consistenza nel bicchiere ed abbastanza trasparente. Il primo naso è naturalmente su note molto evolute, inizialmente coperto da forte riduzione ma dopo averlo lasciato ampiamente respirare si coglievano nettamente note tostate, di polvere di cacao, mallo di noce e pelliccia di animale. In bocca la sua verve è decisamente in fase calante, nel senso di conservare ancora una certa gradevolezza ma senza nessun picco di particolare consistenza, è secco, morbido di un piacevole finale speziato. L’abbiamo bevuto da solo, senza abbinamento, tanto per stapparla convinti (gli altri) di trovarci "poco di buono lì dentro", il tappo era abbastanza ben conservato, 12 anni e non svanire, un altro tassello sul percorso storico-liquido del Piedirosso dei Campi Flegrei, conservate gente, conservate!
Questa scheda è di Angelo Di Costanzo
Sede a Quarto, via Spinelli 1
Tel. 081.8762566, fax 081.8769470
Sito: http://www.grottadelsole.it
Enologo: Gennaro e Francesco Jr Martusciello
Bottiglie prodotte: 850.000
Ettari: 15 di proprietà
Vitigni: falanghina, asprinio, greco, fiano, coda di volpe, aglianico, castagnara, piedirosso, suppezza, sauca, piedirosso
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