di Antonio Di Spirito
E’ di pochi giorni fa la notizia ufficiale che in Antonelli San Marco è iniziata la sperimentazione dell’utilizzo delle anfore per la maturazione di alcuni vini aziendali: Sagrantino e Trebbiano Spoletino. I dolium (così venivano chiamati dai romani), due in ceramica e due in terracotta, sono stati utilizzati sin dalla fermentazione.
La forma sferica, in caso di vinificazione con le bucce, mantiene costantemente il cappello a contatto con il mosto, facilitando, così, l’estrazione del colore; la massa vinosa (bucce, fecce e mosto) rimane omogenea ed il rimescolamento delle fecce fini avviene in maniera spontanea e naturale.
Lo scopo primario della sperimentazione è volto a capire cosa accade e come evolve il vino, utilizzando ceramica e terracotta invece del legno e somministrando lentamente dall’esterno la quantità d’ossigeno necessaria. La durata dell’esperimento sarà determinata da periodici assaggi. Per il Trebbiano Spoletino è stato, inoltre, pianificato in anfora un cru Vigna Tonda, dal nome di un nuovo vigneto, appena reimpiantato, a forma circolare.
Sono andato in visita in cantina a fine settembre e le anfore erano già arrivate. come si può vedere dalle foto.
L’Azienda Antonelli San Marco si trova a Montefalco in località San Marco ed è una tenuta di circa 170 ettari in un unico corpo, di cui 45 a vigneto, 10 a uliveto il resto a cereali e bosco. Dal 1986 è Filippo Antonelli, laureato in Scienze Agrarie, a condurre l’azienda. Tutte le colture sono a regime biologico e la certificazione vige dal 2012.
All’interno della tenuta c’è anche un allevamento suino ed una scuola di cucina.
Abbiamo avuto modo di utilizzare la scuola, partecipando attivamente alla preparazione del pranzo, guidati naturalmente dalla direttrice dei corsi Wendy Auselbrook e dalle sue bravissime aiutanti locali, Teresa Fucile, Leonella Grisanti e qualche incursione di Sara Mari, ed abbiamo approfittato della benevolenza del padrone di casa per scegliere, pretestuosamente, qualche vecchia annata per gli “abbinamenti” alle pietanze.
Ed ecco i miei assaggi.
Innanzitutto, trovandoci in terra di grechetto, era d’obbligo assaggiare il Grechetto dei Colli Martani DOC 2014: è un vino a tratti delicato ed a tratti intenso nei profumi con fiori bianchi, frutta a polpa gialla e con qualche piccola intrusione di erbe aromatiche. Al palato l’esuberanza della frutta viene mitigata dall’effetto secco provocato dell’alcol; ma si riprende subito con la freschezza e la sapidità, per chiudere con una elegante speziatura.
Il Trebbiano Spoletino, fresco di nomina DOC, è un vino molto piacevole che, a meno di annate difficili, invecchia molto bene. Abbiamo assaggiato le ultime due annate del Trebium Spoleto DOC: la 2013 e la 2014; il giudizio è estremamente positivo: l’annata più giovane inizia adesso a manifestare quelle caratteristiche sensoriali che nell’annata più vecchia sono già evidenti e consolidate. Dopo la fermentazione ed una lenta maturazione sulle fecce fini in botte di rovere da 25 hl, affina almeno 4 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino dal colore paglierino molto carico; ricco di profumi al naso: frutta a pasta gialla, agrumi, tiglio, frutto della passione, erbe aromatiche (timo) ed una piacevole nota fumè. Al palato è esuberante in tutte le componenti: frutta, acidità, sapidità, speziatura e persistenza. Compete benissimo con piatti dai sapori forti e decisi: zafferano e tartufi.
Ed ora passiamo ai rossi.
Il Montefalco Rosso DOC è un gran vino prodotto, anche in versione Riserva, con uve sangiovese (70%), sagrantino (15%) e saldo di montepulciano. Abbiamo assaggiato le annate 2011 e 2001 nella versione normale, mentre per la versione Riserva abbiamo bevuto la 2008 e la 2001. A meno delle sfumature dovute all’annata ed alle note di naturale evoluzione, le annate più vecchie sono state quelle che hanno dato grande soddisfazione: per le doti di freschezza e di complessità ancora vive; ritrovare ancora profumi di viola e frutta croccante, acidità da vendere e tannini imponenti e morbidi accompagnati da note di liquirizia in un vino di 14 anni è qualcosa che ti “rimette al mondo”!
Prima di passare ai Sagrantino, abbiamo fatto un intermezzo con Contrario 2010. Questo vino fu pensato e progettato per essere una versione “light” del Sagrantino, di facile approccio, giovanile e godibile subito. Al contrario di quanto avviene con i Sagrantino, quindi, la vendemmia si anticipa, le macerazioni sono brevi; la maturazione avviene solo in acciaio e, quindi, un breve passaggio in vasca di cemento prima dell’affinamento in bottiglia. E il risultato è raggiunto: un vino fresco e di facile beva, fiori scuri, frutta rossa e qualche nota cioccolatosa al naso; al palato il frutto è croccante e fresco, i tannini sono setosi ed il lungo sorso sapido chiude con una nota speziata.
Chiusa di Pannone Sagrantino DOCG 2008: è una selezione di sagrantino proveniente dall’omonima vigna. Aspetto impenetrabile nel calice; sprigiona profumi di piccoli frutti rossi e neri in confettura, foglie di lauro e note balsamiche. In bocca la frutta è accompagnata da grande freschezza; il tannino è imponente, anche se domato; il sorso è equilibrato, secco e materico ed, in chiusura, si avvertono note balsamiche e speziate.
Ed ecco un vino degli anni ’90, il Montefalco Sagrantino DOCG 1999. Stupisce al naso con frutti di bosco e zaffate floreali come un vino giovane; al palato è integro, fruttato e fresco; il tannino è soffice; è materico e cremoso, secco e sapido e chiude con la solita speziatura.
Le pere cotte al Sagrantino ed i cantucci impongono il Montefalco Sagrantino Passito 2007 in tavola. Frutti neri maturi in confetture, visciole e note di rabarbaro al naso. In bocca è fruttato e fresco, armonico e vellutato; il contrasto fra tannini e zuccheri residui è un equilibrio difficilmente raggiungibile da qualsiasi altra bevanda!
La visita all’azienda è avvenuta nei giorni in cui si svolgeva la manifestazione “Enologica”; ed abbiamo fatto una “zingarata” a Montefalco, che era tutto un pullulare di degustazioni. Tra le altre ce n’era una con “Sagrantini d’Oltre Oceano”, alla quale ho partecipato; c’erano sei vini prodotti in Australia o negli USA, molto diversi dai Sagrantino prodotti a Montefalco: vini strutturati, di gran frutto, scarsi in acidità, molto speziati, molto influenzati da legni a tostatura dolce e con tannini talmente morbidi che è risultato difficile distinguerli da un … Lacrima di Morro d’Alba! Siamo usciti dalla degustazione, con la convinzione che il Sagrantino di Montefalfo vive uno slendido isolamento e difficilmente può essere imitato in altre parti.
Antonelli San Marco è in Località San Marco, 60 – 06036 Montefalco (Perugia) Tel. +39.0742.37.91.58 – Fax +39.0742.37.10.63 www.antonellisanmarco.it info@antonellisanmarco.it
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