Come in un trilogy – riprendendo la definizione della collega Vitale – incastonato tra le DOCG del Brunello di Montalcino e del Morellino di Scansano, Montecucco è una gemma toscana esposta al caldo influsso del vulcano Amiata così come alla brezza tirrenica nonchè a tanta competizione dalla quale non può che trarre forte stimolo. Non solo, la luce della Maremma in cui si immerge, la ventilazione e le altitudini garantiscono un risultato schietto e apprezzato soprattutto nel rapporto qualità prezzo. Un valore percepito sin da subito in particolare all’estero su cui si riversa, in media, il 65% della produzione.
“Una piccola denominazione da tenere d’occhio” si diceva qualche anno fa e che oggi raccoglie i frutti sia di una visione più coordinata, visto il riconoscimento della DOC (1998) e la successiva nascita del Consorzio (2000), sia per la crescente maturità di piante ed esperienza. Dal 2011 la tipologia Sangiovese può fregiarsi della DOCG quindi, oggi, denominazioni e tipologie sono: Montecucco Sangiovese DOCG (anche nella versione Riserva), Montecucco Rosso DOC (anche nella versione Riserva), Montecucco Vermentino e Montecucco Bianco DOC, Montecucco Rosato DOC, Montecucco Vin Santo DOC e Montecucco Vin Santo Occhio di Pernice DOC.
In circostanze emergenziali come quelle correnti, si è tenuta una degustazione online organizzata dal Consorzio Tutela Vini Montecucco e guidata, con contagiosa passione, dalla giornalista Divina Vitale. Otto vini di otto aziende si sono susseguiti per un assaggio di zona, approccio e interpretazioni.
Oltre a un bianco (Vermentino) che offre un equilibristica combinazione tra salinità e compattezza, i rossi, a base Sangiovese inutile a dirsi, si sviluppano tutti su un’evidente struttura tannica pur coadiuvata dall’acidità, nonché un abbraccio alcolico. Una possibile chiave di classificazione potrebbe quindi passare per la “bevibilità”, da declinarsi su aspetti come mineralità e dinamicità del sorso così come per mezzo dell’ambìto equilibrio tra le maturazioni per il quale ci si affida alle annate senza troppe sofisticazioni di sorta, come spesso esplicitamente dichiarato da alcuni dei produttori coinvolti.
Ecco impressioni e dettagli dei vini in degustazione.
CHIARANOTTE – VERMENTINO MONTECUCCO DOC 2019, RIBUSIERI
Vermentino 100%. Vinificato in acciaio, affinato in bottiglia.
Naso giovane e immediato con note di ginestra, foglia di limone e pera. Impianto semplice, sorso dissetante data l’evidente tensione acido-sapida.
PONTOLUNGO – MONTECUCCO ROSSO DOC 2017, POGGIO TREVVALLE
62% Sangiovese, 30% Colorino e Merlot, 8% Cabernet S. Vinificato in acciaio, invecchiato in barrique di varie età, affinato in bottiglia.
Naso penetrante di marasca matura, acqua di viola e inchiostro su uno sfondo di mandorla amara e sottobosco. Al palato è mascolino, caldo ma anche minerale. La difficile annata non ha consentito una perfetta integrazione. Leggermente amarostico sul finale.
ARDENTE – MONTECUCCO ROSSO DOC 2016, COLLE PETRUCCIO
Sangiovese 100%. Acciaio e bottiglia.
Intenso e stratificato al naso al quale si presenta con invitanti profumi fruttati di mora quasi in confettura che lasciano poi spazio a note di cuoio e liquirizia; col passare delle ore, emerge un leggero sentore di tartufo. Al palato resta scorrevole e dinamico e invita al secondo sorso. Il tanino è maturo e integrato.
Tra i migliori assaggi della batteria.
POGGIO D’ORO – MONTECUCCO DOCG SANGIOVESE 2017, LE CALLE
Sangiovese 100%. Vinificato in cemento, invecchiato in tonneaux per 12 mesi, affinato in bottiglia per almeno 6 mesi.
Naso arioso con tocco animale di pelliccia, poi prugna, legno di sandalo, una nota pungente di pepe nero e un soffio gessoso. Succoso e scattante nonostante il carattere più “rustico” e verace.
GINEPRAIO – MONTECUCCO SANGIOVESE DOCG 2016, PIERINI E BRUGI
90% Sangiovese, 10% Syrah. Vinificato in acciaio, invecchiato in botti di rovere di Slavonia da 20 Hl per un anno, affinato almeno 4 mesi in bottiglia.
La visciola si alterna a note di torrefazione, con caffè e cioccolato, su un finale balsamico supportato dal legno di cedro e una speziatura orientale. Asciutto e di buona concentrazione, piuttosto muscoloso con finale leggermente amarostico.
TRIBULO – MONTECUCCO SANGIOVESE DOCG 2016, POGGIO STENTI
100% Sangiovese. Vinificazione in acciaio, invecchiamento in botti di rovere francese da 20Hl per 18 mesi, almeno 8/12 mesi in bottiglia.
Naso evidentemente maturo con note soprattutto terziarie di caffè e toffee insieme a tabacco, un soffio di olio di cocco e ciliegia sotto spirito. Coerente e avvolgente al palato, dal tono aristocratico.
POGGIO LOMBRONE – MONTECUCCO SANGIOVESE RISERVA DOCG 2016, COLLEMASSARI
100% Sangiovese. Vinificazione in tini di legno tronco conici. Invecchiamento in botti di rovere di Slavonia da 40 hl per 30 mesi prima di un affinamento in bottiglia.
Naso fine e di definita complessità che offre profumi di rosa rossa e cannella, radici e frutti di bosco con un soffio rinfrescante di resina. Al palato presenta una trama quasi vellutata seppur definito da una struttura tannica di buona imponenza che insieme a concentrazione e freschezza lasciano immaginare un buon potenziale di invecchiamento. Strutturato e decisamente bevibile al contempo.
Tra i migliori assaggi della batteria.
SOTTOCASA – MONTECUCCO SANGIOVESE RISERVA DOCG 2015, PODERI FIRENZE
Sangiovese 100%. Vinificato in cemento, invecchiato 30 mesi in botti ovali grandi di rovere di Slavonia da 40 Hl, affinato in bottiglia.
Naso accogliente che si apre con note di confettura di fragole poi tabacco biondo e una nota verde di garofano, sottofondo balsamico e un accenno di datteri e vaniglia. Coerente e armonico al palato, robusto con ottimo potenziale ma allo stesso tempo succoso e di grande bevibilità. Ottima la combinazione tannino-freschezza-maturità di frutto.
Probabilmente il mio preferito della batteria.
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