MONTE DI GRAZIA
Uva: tintore e piedirosso (10%)
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5. Naso 24/30. Palato 26/30. Non omologazione: 33/35
C’è un territorio campano che ha proprio voglia di guardare l’Irpinia dritto negli occhi: è quello che si beve quando hai scapolato il Valico di Chiunzi e inizi a scendere verso Ravello o Maiori, il cuore verde della Costa d’Amalfi da cui la maggior parte delle persone sono scappate per la fame nell’ultimo secolo.
Grande escursione termica, depositi di eruzioni vesuviane sul suolo, cura maniacale dei vigneti da parte dei viticoltori, belle persone impegnate a fare il vino, uno degli elementi che alla fine si ritrova sempre nel bicchiere oltre all’altro, pure discriminante, di capire se si lavora per se stessi o per i figli.
Il Tintore 2008 di Monte di Grazia è uno spettacolo, lo beviamo sull’agnello accompagnato da carciofi e patate preparato da Giuseppe Francese da Antichi Sapori. La nostra ennesima escursione verso la Terra delle Sirene inizia a questo posto di blocco del gusto che sta per trasferirsi in un casale.
Il vino ha una incredibile energia olfattiva, è ricco di frutta, di funghi, di cenere, sottobosco cupo all’ombra dei castagni che tappezzano queste montagne benedette da monasteri e chiese sparsi nelle frazioni del paese senza centro.
In bocca conosciamo bene questo rosso: gode dell’abbinamento al cibo perché da solo è sempre esuberante, fresco, molto scomposto nei primi anni di vita, anche nella versione 2007 è stato così, come forse solo i Taurasi di Castelfranci possono vantarsi.
Struttura, allungo finale benefico e rinfrancante, volume e piacevolezza: un grande rosso nato dalla collaborazione di due persone caratterialmente opposte e forse per questo assolutamente sincretiche, l’esuberante Gerardo Vernazzaro e il silenzioso Alfonso Arpino, medico della biodiversità tramontina. Città e campagna, giovinezza e maturità, movimento e stanzialità.
Come il Monte di Grazia Rosso 2008.
Mai incontro tanto giocò nella bottiglia.
Spero adesso nella loro intelligenza di costruire storia e memoria, di amare la viticoltura tramontina per coloro che ancora non sono stati non dico concepiti, ma neanche immaginati.
Scompaio nella nebbia di questi tornanti, mi aspetta la luna a Marina del Cantone.
Sede a Tramonti, Via Orsini, 36. Tel. e fax 089. 876906. www.montedigrazia.it/ montedigrazia@hotmail.it Enologo: Gerardo Vernazzaro. Ettari: 2 di proprietà. Bottiglie prodotte: 10.000. Uve: biancatenera, ginestra, pepella, tintore, piedirosso
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