Dagli opposti nasce l’armonia. Questa massima eraclitea sembra davvero ben applicata al Monte di Grazia: in effetti mai due persone possono essere così distanti fra loro, il dottore Alfonso Arpino parla poco e ascolta molto, è silenzioso, discreto mentre l’enologo Gerardo Vernazzaro, ricordiamo la sua Cantina degli Astroni essere tra le più spettacolari della Campania, è estroso, parla molto, non passa inosservato.
Alfonso non ha tradizione familiare di viticoltura alle spalle e abita in uno sperduto borgo della Costiera Amalfitana, quella mai battuta dai turisti. Gerardo ha un secolo di storia e vive nella grande città. Insomma, al di là di tali sommarie descrizioni caratteriali, davvero dal loro incontro sta nascendo qualcosa di interessante e ricco di spunti, come il Monte di Grazia 2008, segno di un bianco sicuramente protagonista nel 2008, tenendo presente però che in pianura degrada verso la banalità dell’olfatto fruttato mentre in montagna, comunque nei climi freddi, ha la diluizione come elemento di rischio.
Questi vini bianchi campani 2008, penso ai Fiano di Avellino, a quelli Cilentani, ma anche a questi della Costa d’Amalfi, colti al punto giusto sono in grado di regalare grandi soddisfazioni soprattutto negli anni a venire. Una improvvisata mini-verticale nell’enoteca DivinoInVigna in via Freud ha infatti confermato questa propensione dei bianchi della Costiera ad esprimersi molto bene nel tempo attraverso una evoluzione capace di esaltare ancora meglio il territorio.
Sembra incredibile pensare in questa direzione quando per una vita erano i vini della brocca di ceramica al ristorante destinati a vivere meno di una farfalla. L’azienda di Alfonso Arpino è nella frazione Polvica, vanta poco più di due ettari di vigneto, immerso nel bosco e in altre colture, ossia ben integrato nell’ambiente come piace a noi, e per questo farà parte del primo festival meridionale della piccole vigne in programma il 28 agosto a Castelvenere nel Sannio. Intanto il rosato del dottore ha fatto la sua figura due giorni fa a Fabbrica dei Sapori insieme ad altre cinquanta etichette mentre il rosso 2007 ha l’ambizione di passare alla storia.
Noi invitiamo con forza i produttori a impiegare uguale impegno nei bianchi perché siamo convinti che proprio da qua avranno sempre maggiori soddisfazioni con il passare degli anni. Pensate ai piccoli produttori di Tramonti presenti sul mercato solo con magnum di invecchiamento: se un semplice Brunello vale x, cosa può valere davvero un vino nato nella Repubblica Amalfitana? Ve lo dico io? x per 100 elevato al quadrato.