Azienda Agricola Biologica Monte di Grazia
Tramonti – Via Orsini, 36
Tel. e Fax 089 876906
montedigrazia@hotmail.it – www.montedigrazia.org
Ettari vitati: 2,5
Enologo: Gerardo Vernazzaro
Agronomo: Gerardo Vernazzaro
Allevamento e densità di impianto: Pergola tramontina di origine etrusca-romana. 2.000 piante per ettaro
Composizione chimico-fisica del terreno: Vulcanica
Produzione Kg/pianta: 2 Kg
Esposizione vigne: Sud, nord, est ed ovest
Epoca di impianto delle vigne: Inizio ‘900
Altezza media: 450 metri
Lavorazione del terreno: Concimazione ad anni alterni, trinciatura e fresatura
Conduzione: Biologico
Lieviti: Indigeni
Mercati di riferimento: Usa, Giappone, Europa e Campania
Bottiglie totali prodotte: 7.000
Percentuale di uve acquistate: Nessuna
Uve coltivate: tintore, moscio, piedirosso, pepella, biancatenera e ginestra
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LA STORIA
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L’areale della Costiera Amalfitana ha poca produzione, perché è connotato da una viticoltura estremamente difficile da praticare per le accidentate e forti condizioni d’instabilità, che costringe i contadini a coltivare le viti a terrazzo un po’ come avviene nelle Cinque Terre. Nonostante questo sono circa una dozzina le aziende che operano su tutto il territorio amalfitano, di cui quasi la metà sono insediate nella sottozona di Tramonti-Maiori.
E proprio da Tramonti arriva l’ennesimo esempio di un’azienda di qualità come quella di Monte di Grazia. La cantina nasce nel 1993 per la grande passione che contraddistingue Alfonso Arpino, di professione medico, che inizia ad occuparsi dei vigneti di famiglia. E qualche tempo dopo egli decide di acquisire in zona altre vigne ultracentenarie per integrare l’ottima produzione di vino. Dal 1997 poi l’azienda si iscrive al biologico, per rispettare l’incontaminata e florida natura tramontina.
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LE VIGNE
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Sono cinque le piccole vigne di proprietà, sparse tutte nel montuoso territorio di Tramonti: Monte di Grazia situata in prossimità del Valico di Chiunzi e da cui il nome dell’azienda e delle singole etichette, Casina, Madonna del Carmine, Vignarella e Casa di Mario, per poco più di due ettari e mezzo vitati, più altri ancora di bosco ceduo e castagneto. Quasi tutto l’impianto dei vigneti segue il metodo della pergola tramontina, laddove si usano pali di castagno, che sostengono i tralci delle viti, decorticati a mano e fatti stagionare almeno un anno.
Anche se le condizioni geografiche sono difficili, a Tramonti si ha la fortuna di poter coltivare la vite impiegando rare varietà locali ancora a piedefranco. Arpino è seguito nelle pratiche vitivinicole da Gerardo Vernazzaro, enologo di Cantine Astroni, azienda di famiglia, che ha qui la sua unica consulenza esterna.
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I VINI
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Monte di Grazia Bianco Campania Igt
Uve: pepella, ginestra e biancatenera
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bottiglie: 1.300
Prezzo: 15,00 euro in enoteca
Colore paglierino. Impronta olfattiva molto suggestiva e “nature”, con la presentazione di un bouquet complesso ed affascinante, in cui predominano nuances fruttate di agrumi e di nespole, innestate su percezioni di menta e di fieno. Bocca salivante e fresca, in cui l’appeal sapido-minerale la fa da padrone. Ritornano note fruttate nel finale decisamente efficace.
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Monte di Grazia Rosato Campania Igt
Uve: tintore e moscio
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bottiglie: 1.700
Prezzo: 15,00 euro in enoteca
Colore rosato limpido. Profilo olfattivo opulento e variegato, connotato da sentori di fragole, ciliegie, mela cotogna, scorza candita, zenzero, rosa canina, mirto e terriccio. Il sorso atterra sulla lingua soavemente, rilasciando edonistiche sensazioni di sapidità, di acidità e di mineralità. Palato pieno ed avvolgente, stuzzicato da dinamici e morbidi sentori fruttati e floreali. Chiusura leggermente amaricante.
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Monte di Grazia Rosso Campania Igt
Uve: tintore e piedirosso
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Bottiglie: 4.000
Prezzo: 20,00 euro in enoteca
Nel bicchiere si intravede una veste cromatica rubino scuro, in cui prevale l’alta percentuale di tintore. Al naso salgono subito effluvi di ribes, mirtillo, prugna, pepe e ginepro, a cui danno manforte sentori speziati, balsamici e iodati. Sorso che avviluppa il palato con sensazioni calde e leggermente tanniche, subito smorzate da una fresca lama di acidità. Timbro terroso, equilibrato, armonico e ruspante. Retrogusto persistente e godibile.
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CONCLUSIONI
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E’ stato più volte ribadito che chi pratica la viticoltura in Costiera Amalfitana è un pazzo, oppure, a seconda delle personali interpretazioni, è una persona temeraria, cocciuta e determinata. Si tratta in ogni caso sempre di una persona fortunata a confrontarsi con questo tipo di territorio, con l’unicità ampelografica, con un paesaggio irripetibile e con la produzione di vini fuori da ogni schema. Ci vuole davvero tanta passione, abnegazione e coraggio per continuare ad andare avanti, perché le difficoltà da superare qui più che altrove sono infinite. E questo è proprio il motivo principale che ostacola la diffusione di un numero maggiore di aziende, anche se poi alla fine si viene ricompensati da un prodotto unico e di assoluta qualità. Alfonso Arpino questo l’ha capito molto bene fin dall’inizio della sua avventura ed ha accettato la sfida senza tentennamenti o ritrosie. Bere questi vini significa bere l’anima contadina della Costa d’Amalfi.
Testo e foto di Enrico Malgi
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