di Alfonso Sarno
Molto bene: Villa Arconati, fascinosa delizia milanese aspetta, con le cucine belle calde, i concorrenti ed i giudici della seconda edizione di Bake Off Italia – Dolci in forno. Il talent condotto da Benedetta Parodi e dedicato ai pasticcieri amatoriali, in onda su Real Time, partirà il prossimo venerdì per la gioia di golosi ed aspiranti chef.
Dodici puntate, sedici concorrenti giudicati dal re del cioccolato Ernst Knam e da Clelia D’Onofrio, altalenanti tra gioie e timori, lodi e rimbrotti.
Un successo che non stupisce Benedetta Parodi. «Sin dall’inizio -confessa -ho creduto nella formula di Bake Off. È vincente perché è agile, veloce. Poi ha i dolci come protagonisti. Sono gioiosi, portano allegria in tavola, creano un’atmosfera di festa. Rendono degna la conclusione anche del pasto più semplice. Anzi, sono sicura che questa edizione piacerà ancora di più». Aiutata anche dal fatto che Bake Off è un talent – sarà l’influsso del raffinato set che l’ospita – che rifugge dall’urlo. «È vero, sia Knam che Clelia D’Onofrio sono sempre composti, attenti a non essere inutilmente aggressivi con i concorrenti. Tutti noi capiamo la loro emozione, la passione che mettono in questa esperienza irripetibile. Però, attenti cari telespettatori: quest’anno sarete testimoni di tante lacrime. Ma senza mai offendere il buon gusto».
Imperativo a cui la colta Parodi, laureata in lettere moderne, non intende venire meno in nessuna delle sue tante attività. Ultima quella di scrittrice di fiabe: «Sì, ho pubblicato due libri, Le fate a metà ed il segreto di Arla e Le fiabe a metà ed il segreto di Brina. Sono favole punteggiate da qualche ricetta che ho scritto quando miei figli Matilde, Eleonora e Diego erano piccoli e la sera volevano che raccontassi loro qualche storia”.
Sorride: «Beh, sono alquanto autarchica…Credo che in noi ci sia l’energia per superarci e per superare ogni difficoltà». Così anche quando invita gli amici a cena preferisce pensare a tutto lei: «Non amo che arrivino con la classica torta comprata in pasticceria. Preferisco preparare tutto in casa, con le mie mani. Lo considero un segno di attenzione verso gli ospiti». Unica eccezione:per i dolci ed i cioccolatini di Knam: «Sono sempre graditissimi. Non potrei mai dire no».
Allora – visti i tempi magri – si può organizzare una cena recession-chic style? «Certamente, pochi soldi non sono d’ostacolo all’eleganza. Basta avere fantasia: ad esempio come centrotavola invece dei fiori che appassiscono presto e si è costretti a gettare perché non sperimentare composizioni con frutta ed ortaggi, in modo da poterli poi usare in cucina. Magari con l’aggiunta di rami e foglie. Ispiriamoci ai grandi artisti con le loro nature morte Idem per i vini. In Italia abbiamo moltissimi bravi viticoltori che producono etichette di qualità, a prezzi accessibili».
Idee chiare anche per un menù di fine estate: «Accantonerei il pesce a favore di piatti leggeri, in linea con i buoni propositi autunnali visto che tutti noi, al ritorno dalle vacanze, dichiariamo che l’autunno e l’inverno saranno dedicati alla palestra ed a cibi sani e disintossicanti. Penso a delle lasagne con verdure e robiola, ad un coniglio alle erbe ed olive e, per concludere in bellezza, un soufflé all’arancia».
Ricette tutte briosamente contenute nell’ultimo libro, edito da Rizzoli, tra pochi giorni in libreria. Il titolo? Ovviamente «Molto bene», signora Parodi.
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