di Serena De Vita e Lello Tornatore
La valorizzazione e la promozione del territorio passa anche attraverso il recente concetto di nuova museologia, con il quale al Museo Tradizionale si affianca la filosofia dell’ Ecomuseo. Lo scopo è quello di uscire, generalmente, dai centri cittadini e da un contesto monumentale per approdare al circostante patrimonio naturalistico, consolidando l’identità di una comunità attraverso i paesaggi e la tradizione.
Un esempio di tutto questo è la “Tenuta Pinto” a Mola di Bari, splendida villa nobiliare degli inizi del ‘700 che Domenico Pinto e sua moglie Isa hanno ristrutturato riuscendo a non alterarne l’essenza. Giunti sul posto, superata l’antica cappella consacrata e dedicata a Sant’Antonio Abate e percorrendo il viale circondato di ulivi secolari (uno di questi con 700 anni di vita alle spalle, e censito tra gli alberi monumentali della regione Puglia), infatti, ci si sente immersi nella tranquillità e nella poesia di un tempo… quando le nobildonne, alle quali non era concessa la balneazione in spiaggia, cercavano refrigerio all’ombra degli alberi da frutta.
Cinque ettari completamente a disposizione dell’agriturismo all’interno dei quali i frutteti e gli orti fanno da cornice alla villa centrale (adesso utilizzata per le camere degli ospiti), alle vecchie stalle (che, con le loro suggestive volte a stella, ospiteranno le sale di ricezione e quelle didattiche delle Cooking classes curate dalla cuoca Elisa) e all’antica cisterna di tufo e pietra leccese (in passato utilizzata per la raccolta e la filtrazione dell’acqua piovana, e adesso destinata alla cantina dei migliori vini pugliesi).
La cosa che però colpisce per prima, forse ancora di più del bellissimo scenario, è l’affiatamento e l’amore che Domenico e Isa hanno saputo creare e trasmettere alla prole, composta da Nicole, Chiara e Vito (il piccolo “giardiniere” di casa). Insieme ci hanno tenuto compagnia durante il pranzo, non prima di aver goduto dell’incantevole vista a 360° che offre la terrazza in cima alla villa, un panorama che abbraccia parte della Murgia a ovest e il mare ad est.
In tavola ci attende una antipasto assortito che fondandosi sulle freschissime verdure dell’orto aziendale, spazia da tortino di zucchina e provola a prodotti caseari (burrata, mozzarella vaccina pugliese e ricotta) passando per melanzane e scamorza, friggitelli pomodori e olio al peperoncino (l’olio santo), fagiolini lessi avvolti nel capicollo di Martinafranca e melanzane gratinate con pangrattato e scamorza, una delicatissima caponata di verdure cotte al forno.
Piacevolissima scoperta l’inframezzo tra l’antipasto ed il primo, “ ‘o ciangiuff” (barattieri), un incrocio tra un cetriolo ed un melone, ottimo per prepararsi alla portata successiva, un timballo di pasta al forno con melenzane castellate.
Infine, nonostante i nostri squardi supplichevoli per fermarci, la chiusura con ottimi formaggi provenienti dalla Murgia. Il tutto accompagnato da un negramaro del Salento, Masseria Maìme 2008 – Tormaresca, proprio niente male, anche se per i nostri rudi gusti di Irpini…un po’ troppo piacione!!!
Per finire in dolcezza, crostata con marmellata di albicocche (produzione propria) e crostata di ricotta e cioccolata , una delizia…soprattutto per Domenico, il goloso della famiglia!!!Il tour si conclude… in vigna!!!
Domenico Pinto, infatti, è prima di tutto un produttore specializzato nella coltivazione delle uve da tavola, prevalentemente di tipologia “Vittoria”, vitigno interessante per la precocità e le ottime caratteristiche organolettiche del grappolo.
Al nostro arrivo in vigna, a due chilometri dalla villa, sono ancora presenti gli operai intenti a portare a termine l’acinellatura manuale.
Venticinque ettari su terreno calcareo, distante dal mare 500m, e strappato letteralmente alla “sassaia” che era prima dell’impianto, attraverso una certosina opera di frantumazione delle pietre. “Condurre questa vigna è come guidare una Ferrari”, chiosa Domenico sollecitato dalle nostre incalzanti domande tecniche. “ Tutto è programmato al millesimo, e la gara è arrivare primi in termini di tempo e con un eccellente prodotto sul mercato, al fine di spuntare prezzi più alti del normale.
Se tutto va bene, riusciamo a produrre dai 300 ai 350 quintali ad ettaro con una resa di circa venti chili per pianta, che riusciamo a vendere al prezzo di € 0,70/ 1,00 al chilogrammo all’ingrosso. Al consumatore finale arriva ad € 2,00/2,50 al kg.” Con un forte in bocca al lupo, salutiamo Domenico e la sua splendida famiglia, avviandoci sulla strada per Savelletri…Radici Wines ci aspetta!!!
www.tenutapinto.it
azienda agricola, agriturismo, country house, resort.
via Chiancarelle 13 – Contrarda Brenca – 70042 Mola di Bari (Bari) Puglia
Mob. 333 8907378 – 340 7079205 – Tel./Fax +39.080.4737188
GPS: 41.02879,17.051851
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