di Simona Paparatto
Modifica dei disciplinari Barolo e Barbaresco: il verdetto dei produttori
19 giugno 2024 – Qualche mese fa, il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha presentato, alla base produttiva, alcune proposte di modifica dei disciplinari Barolo e Barbaresco. Queste, per poter essere approvate, necessitavano dell’avvallo dei produttori, che rappresentassero almeno il 66% della superficie totale dei vigneti iscritti alla denominazione e almeno il 51% della produzione imbottigliata, intesa come media dell’ultimo biennio.
Alcune delle proposte, quelle approvate, con le relative percentuali, sono di seguito riportate:
1-Limitazione della zona di imbottigliamento per Barolo e Barbaresco (che per legge deve coincidere con la zona di vinificazione), zona che nel disciplinare attuale non è prevista: Barolo: approvata per la superficie 71,15% e per l’imbottigliamento il 66,95%. Barbaresco: approvata per la superficie 67,92% e per l’imbottigliamento 63,97%.
2-Consenso all’utilizzo di grandi formati, superiori a sei litri, per Barbaresco: approvata con il 67,22% per la superficie e per l’imbottigliamento 65,23%.
La modifica permetterà ai produttori di utilizzare formati di capacità superiore ai sei litri e sino ai 18 litri, anche per la vendita. Attualmente è consentito l’utilizzo di questi formati solo per scopi promozionali, come avviene già per i vini confezionati in recipienti fino a sei litri.
Proseguirà, nelle prossime settimane, l’iter legislativo necessario per rendere le modifiche attuative nei rispettivi disciplinari.
Queste le parole del neopresidente del consorzio, Sergio Germano: “. Può avere un senso limitare l’imbottigliamento a una zona langarola, sicuramente si tratta di una scelta molto restrittiva, ma la cosa importante era evitare speculazioni. Sono stati segnalati casi in cui il Barolo veniva imbottigliato negli Stati Uniti, era giusto mettere un limite, un confine netto”. “Bisogna puntualizzare che c’è ancora tutto un iter che comporta vari passaggi. Penso ci vogliano almeno altri 18 mesi “.
Rimane fermo, invece, il divieto di impiantare vigneti di Nebbiolo nei versanti collinari esposti a Nord. No, anche all’aggiunta di menzioni comunali per la denominazione Barbaresco e no alla possibilità di consentire l’intercambiabilità reciproca tra le due zone di produzione: tutte tematiche di grande impatto e per questo, non di semplice e sommaria valutazione: i produttori hanno certamente bisogno di tempi più lunghi e degli adeguati approfondimenti, attraverso specifica documentazione tecnico-scientifica, per poter eventualmente decidere diversamente.
La modifica della denominazione Langhe, invece è già stata approvata dal Consiglio Direttivo, ma deve essere ancora sottoposta al Comitato Vitivinicolo Regionale. Sarà comunque introdotta la tipologia Langhe Nebbiolo Spumante Metodo Classico DOC, nella versione Bianco e Rosato.
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