di Andrea Docimo
Il giorno 17 settembre 2016 si è tenuto a Salerno l’Hildegard Day, evento dalla cadenza annuale ideato e fortemente voluto da Alfonso Del Forno (coadiuvato da Manila Benedetto), fiduciario Slow Food per Salerno.
Un giorno interamente dedicato a Santa Ildegarda di Bingen, suora benedettina e naturalista, nata e vissuta nella Germania del XII secolo. Personalità eclettica ed anticonformista, molti furono gli ambiti che con la sua mente così aperta riuscì a scandagliare: botanica, medicina, teologia, musica, linguistica, cosmologia, e si potrebbe continuare. In particolare, ed è ciò che più ci interessa da vicino, a lei è ascrivibile il primo studio accurato delle proprietà del luppolo: il “De Humulo”.
Proprio il luppolo e la figura di santa Ildegarda sono stati centrali nel percorso ideato per questa giornata, trascorsa interamente nella splendida cornice del centro storico di Salerno.
Alle 16:30 si è tenuto, presso il Museo Diocesano di Salerno, un workshop intitolato “Il luppolo, da Hildegard alla filiera italiana” in cui sono intervenuti, moderati da Del Forno: Ermanno Guerra (Presidente Commissione Ambiente e Cultura del Comune di Salerno), Corrado Martinangelo (Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), Francesco Alfieri (consigliere per l’agricoltura della Presidenza Regione Campania).
Temi cruciali sono stati lo sviluppo della birra artigianale in Italia, con un occhio rivolto a ciò che si può fare in Campania. Le istituzioni sono favorevoli allo sviluppo di questo settore e sembra vogliano impegnarsi concretamente per la causa, stanziando fondi per le belle realtà presenti sul suolo campano. Vedremo nei prossimi tempi cosa succederà: molto verosimilmente, verrà messo su un tavolo di lavoro per trovare delle soluzioni ad hoc. Per ora, è certo che lassù qualcosa si sta muovendo.
Clotilde Baccari, presidente dell’associazione Hortus Magnus e associazione Parco Storico Sichelgaita, ha dunque chiuso il workshop con la lettura di un piccolo saggio dedicato alla vita di Ildegarda ed alle sue opere, che sarà presto disponibile in rete per chiunque volesse approfondire le proprie conoscenze in merito alla suora tedesca ed alle proprietà del luppolo.
È dunque seguita, alle 19:30, una degustazione da Botteghelle 65 (locale di Pino Adinolfi) di 5 birre di altrettanti microbirrifici artigianali campani e non, arricchita dalle spiegazioni dei birrai stessi:
– Midnight Sunset, Cream Ale da 5% abv. del birrificio Terre di Faul di Viterbo (Lazio);
– Oro di Napoli, Golden Ale da 5.5% abv. del birrificio Maneba di Striano (Na);
– Jurmanita, IPA da 6.6% abv. di Birrificio dell’Aspide di Rocca d’Aspide (Sa);
– Check Point, APA da 6.5% abv. del birrificio Birranova di Triggianello (in provincia di Bari, in Puglia);
– FA er BRAVO, APA monoluppolo (appunto, il Bravo) da 5.3% abv. del birrificio Vale La Pena (progetto molto interessante, in quanto permette ai carcerati di lavorare, acquisendo conoscenze che poi, una volta scontata la pena, potranno far fruttare) di Roma (Lazio).
Tutte birre con luppolature abbastanza importanti, in piena concordanza con la giornata.
Presente alla degustazione anche Felice Esposito in rappresentanza di Emporio Enologico Vesuviano, sponsor dell’evento, che ha anche fornito campioni di materie prime utilizzate per produrre birra.
La giornata è infine terminata con la serata conviviale (iniziata alle 21) presso il BAI, birreria sita nel centro storico di Salerno la cui selezione è tutta tricolore, con i birrai che qui di seguito elenco: Donato Di Palma (Birrificio Birranova), Vincenzo Serra (Birrificio dell’Aspide), Nello Marciano (Birrificio Maneba), Filippo Miele (Birrificio Terre di Faul), Paolo Strano (Birrificio Vale la Pena).
L’anno prossimo si prevede un’estensione dell’iniziativa a tutto il territorio nazionale: ovviamente, noi ci saremo.
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