Misaki Sushi a Sorrento. Il Giappone in Costiera

di Ugo Marchionne

Aggiornamento 2019

Complimenti a Lucio Giordano patron di Misaki. Come sempre una certezza. Per tutti quei turisti che sono stufi della solita solfa in costiera e anelano ad un po’ di Cucina Giapponese. Per la clientela sorrentina, è perché no, chi cerca proprio la semplice e ben eseguita proposta di Misaki che solidamente si mantiene ben radicato nel territorio. Puntuale nei confronti della clientela. Continua il Tour 2019/2020 dei Giapponesi d’Italia per il Luciano Pignataro Wine Blog come piace al maestro Luciano Pignataro. Molto spesso mi si accusa di tessere eccessivamente alcune lodi, in realtà io le mie critiche le espongo e le espongo bene, non ammantandole però di quel ostracismo servile che cela favoritismi, ma giustificandole puntualmente come ho sempre fatto e soprattutto contestualizzando. Sicuramente dire che un ristorante nipponico è un top player è riduttivo e molto spesso banale. Ma contestualizzandolo ed esponendo come Misaki sia il miglior ristorante giapponese di Sorrento, beh quella è un’altra storia che descrive effettivamente la realtà. Sorrento è una citta ricchissima dal punto di vista enogastronomico ma ben scarna dal punto di vista dei ristoranti giapponesi. Sicuramente un validissimo competitor è J Japanese Restaurant lì sulla terrazza dell’Hilton Sorrento ma ahinoi è stagionale ed il resto della platea ha ben poco da offrire. Misaki quindi predica nel buio? Tutt’altro. La progettualità di Lucio Giordano era quella di creare una catena, una cifra sushi facilmente comprensibile che avesse in sè due anime. Una marcatamente tradizionale che nelle forme e nelle preparazioni diviene quantomeno evidente ed una che sta attenta ai gusti del pubblico, sia dei turisti che dei locali, sicuramente attratti dall’aspetto dei Rolls. Dunque riannodiamo il filo. Un menù essenziale ed ampio al contempo che unisce agli antipasti golosi, una superba proposta di crudo servito in gran semplicità, credo la dote principale del ristorante ed un’ampia scelta di Rolls, con varia caratterizzazione. Forse più della sua sede di Salerno o di Pompei, si, Misaki c’è anche a Salerno e a Pompei, la sede di Sorrento, primigenia ha i margini più ampli di affermazione, attraverso una proposta più sicura di se stessa sui secondi piatti e soprattutto maggiormente identitaria. Quando infatti le proposte legano gli elementi nipponici fusion o no alla freschezza degli agrumi locali, è lì che nasce la vera fusion.

Dunque…

Dunque partiamo da quì. Dalla tradizione. Da un insieme di piatti e di proposte che parlano di semplicità, di linearità di rigore con quel tocco di fusion che non guasta mai. Tonno, salmone, orata, branzino, spigola, pesce burro, ricciola, e Hamachi, la ricciola giapponese. Una varietà di materia prima che sottolinea due aspetti, il primo, una grande attenzione alla freschezza, il secondo, non si compra materia prima che non si consuma. Abbandonate quindi quelle pratiche che vedono una pletora di materia prima comprata e mai consumata. I nigiri sono super tradizionali, alla moda di Sushi Zanmai a Tsukiji, con le due linguette di pesce ancor più sporgenti. E poi sashimi e carpacci. Proprio uno di questi ultimi è davvero interessante. Forse uno dei piatti di categoria più buoni mai mangiati. Carpaccio di Astice Blu, Yuzu e Limone di Sorrento. Cruditè in purezza e giù di agrume come se piovesse. Leggerissimo. Servito con affianco alcune salse. Dalla Tamari Shoyu allo Yuzu in purezza. Quella carnosità croccante e sapida che solo questo crostaceo può avere, legato all’essere citrico del Limone Sorrentino. Non servono grandi colpi di genio o intingoli elaborati per fare un gran piatto.

” Tra il processo di consolidamento e le nuove aperture la proprietà, Lucio Giordano gestisce con solidità e competenza i ristoranti. Le direttive sono poche e ben precise, tenere la proposta il più genuina e qualitativamente alta possibile, in un complesso di ristoranti che non ha paura di diversificare in base alla location. Alta qualità a Sorrento e proposta più POP a Pompei. Il pesce è decisamente freschissimo, poche sofisticazioni ed un taglio che ricorda un crudo all’italiana per generosità e sezione di cubettatura delle tartare. Quì non si tratta di proporsi come l’ennesimo Eleven Madison Park della cucina giapponese, ma si tratta di proporre alla clientela della costiera un concept quanto più qualitativamente elevato possibile. L’estetica dei piatti è sufficientemente curata e molto belle sono le ceramiche di servizio. Nei rolls domina il less is more, qualche salsa c’è ancora, ma finalmente si ricorre alle erbe, alla scorza di limone, alla frutta in purezza per dare sapore, non si adoperano gli inutili orpelli delle maionesi e del formaggio spalmabile dentro e fuori. Risultato, alcuni dei rolls sono fragranti anche olfattivamente.”

Così nel 2017 ho chiosato la mia descrizione del Misaki. Ecco, con qualche anno in più sulle spalle mi sento di ribadire quanto espresso. Non solo, mi sento di confermarlo ulteriormente. Come? Beh, guardando innanzitutto ai dettagli di sala, poco o nulla è cambiato perchè così doveva essere. La forza del Misaki a Sorrento è la sua semplicità il suo essere così spartano eppure così pieno di colore.

Il resto della proposta è un po’ una sorpresa. Fra conferme e novità. Rimangono invariati nel loro successo con il Lemon Roll a farla da padrone. Un Uramaki di Salmone, con Gambero in Tempura, Avocado e soprattutto zeste e Mayo al Limone di Sorrento. Limone che ritorna in un piatto che dovrà entrare assolutamente a menù. Tataki di Otoro, Gomasio, Miso scuro a laccare, accompagnato da una purea di patate dolci al Limone con la L maiuscola Sorrentino e zeste di lime verde. Un piatto rotondo, veramente godurioso. Simpaticissimo l’Honey Roll con Tonno, Gambero Furai, Avocado e riduzione di miele, zenzero e sesamo. Novità assoluta i Crispy Rice Cubes con tartare marinata al Leche de Tigre di Negitoro e Negisake (rispettivamente ventresca di Tonno e Salmone con erba cipollina.)

Conclusioni

Il supporto del nuovo direttore Salvatore e dei ragazzi di sala e di cucina è importantissimo per l’evoluzione di questo ristorante che però vive del successo della proposta di Lucio Giordano, ben impostato fin da subito. I riscontri che anche questo pezzo ebbe nel lontano 2017 indicano che a Sorrento la realtà Misaki è molto ben percepita perchè intercetta necessità di carattere culinario diverse dalla solita norma e dai soliti canoni. Ciò nonostante tanto può essere fatto, ancor di più rafforzando il legame col territorio, spingendo oltre i limiti di questa commistione così semplice da eseguire eppure così dannatamente equilibrata. Vedremo come il menù del gruppo evolverà nel prossimo futuro, tenendo fermo l’assoluto riferimento che Misaki rappresenta per i giovani sorrentini ed i turisti.

La costiera sorrentina. Perla del Mediterraneo che tutti ci invidiano. Sorrento, simbolo universale forse ancor più di Capri della Dolce Vita made in Campania. Questo è lo scenario di questa storia, che si fonda su una scommessa. Quella di portare al successo la cucina giapponese anche nella costiera sorrentina, che fino ad ora ne era rimasta relativamente incontaminata.

“Bellezza che sboccia, è questo il significato della parola Misaki scelta per sintetizzare la filosofia del concept di Sushi and Japanese Restaurant: ambiente rilassato e sale luminose, design minimal e contemporaneo, cura dei dettagli, preparazione rigorosamente a vista e un’ampia proposta gastronomica”.

Così viene descritta la proposta gastronomica di Misaki a Sorrento nell’archivio online della sezione Mangia & Bevi del Mattino di Napoli. Avendone esperito un percorso degustazione non posso che confermare, ampliare e circostanziare le rilevazioni fatte, ancor più avendone toccato i diversi punti della proposta e le varie anime presenti in carta. Crudo, cotto e Piatti Pop. Misaki si trova in via San Francesco, a pochi passi dalla centralissima Piazza Tasso e coniuga un’atmosfera minimal a una solidissima proposta di cucina basata su una materia prima di primissimo piano e su qualche tocco di personalità legato alla freschezza e alla qualità degli ingredienti vegetali della costiera. Il Limone, i Pomodori, il verde profumato di Sorrento riesce a dare una dimensione nuova, più viva, a piatti che altrimenti sarebbero solo l’ennesima declinazione di altri piatti. Misaki è informale, friendly ma ciò nonostante coniuga questo suo essere ad un servizio giovane, attento e molto preparato. Il cliente non è stressato da spiegazioni dei piatti al limite del parossistico ma nondimeno si sente coccolato e servito dalle cure di una brigata di sala che seppur poco numerosa riesce a dominare perfettamente i tempi.

Veramente buono il Sashimi ed i Nigiri. Polpo, Ricciola, ventresca di Salmone e Tonno. Eccezionale il Sashimi di Orata & Zenzero. Speciale. Uno dei sashimi più buoni mai mangiati. Spendo il mio personale WOW su questo piatto. Una combinazione inedita che dona una vitalità di sapori veramente impressionante. Ottimo anche il taglio del tonno. Compatto e ben eseguito. L’unica cosa che avrei evitato erano le troppe alghe che alteravano il sapore della ventresca, per altro di sezione collare, quindi Kama-Toro, grassa ma con il giusto nerbo. Lineare e misurata anche la cottura del riso nell’esecuzione dei nigiri.

Notevoli i piatti con l’astice. Astice & Pinoli. Tempura. Lobster Roll ed un delicatissimo carpaccio di Astice marinato e cotto in oliocottura a caduta, Kastuobushi, cipollotto e zeste di limone di Sorrento. Sequenza di piatti davvero interessanti e ben eseguiti che fanno di Misaki a pieno titolo un top player di categoria rispetto alla Campania a Sud di Napoli. Piatti così seppur noti non sono di facile esecuzione. Gli errori sulle cotture, sulla tempura e sulle lavorazioni di una materia quale l’astice soprattutto se fresca come in questo caso sono moltissimi. Quì non ve ne sono. La Tempura è molto ben fatta e forse una pastella un po’ più lieve eleverebbe ancor di più una materia prima viva come questa.

In abbinamento un sontuoso  Champagne Louis Roderer Cristal 2009. Bocca cremosa. Minerale e agrumato. Limonata? No grazie. Questo Cristal 2009 è più vicino allo champagne degli Zar che la storia ricorda. Un Cristal degno di nota che soddisfa l’appassionato ed è adatto anche al grande pubblico. Avete presente la musica dei Coldplay? Bella per il critico ma maledettamente commerciale, ecco ci siamo vicini.

Simpatica la ceviche di pesce misto e pomodoro. Croccante, acidula, davvero un bel piatto. Così come ben fatta è la Tataki di tonno al sesamo & olio di sesamo, profumata e fragrante. Esemplare il roll con salmone, gambero in tempura e zeste di limone di Sorrento.

Tra il processo di consolidamento e le nuove aperture la proprietà, Lucio Giordano gestisce con solidità e competenza i ristoranti. Le direttive sono poche e ben precise, tenere la proposta il più genuina e qualitativamente alta possibile, in un complesso di ristoranti che non ha paura di diversificare in base alla location. Alta qualità a Sorrento e proposta più POP a Pompei. Il pesce è decisamente freschissimo, poche sofisticazioni ed un taglio che ricorda un crudo all’italiana per generosità e sezione di cubettatura delle tartare. Quì non si tratta di proporsi come l’ennesimo Eleven Madison Park della cucina giapponese, ma si tratta di proporre alla clientela della costiera un concept quanto più qualitativamente elevato possibile. L’estetica dei piatti è sufficientemente curata e molto belle sono le ceramiche di servizio. Nei rolls domina il less is more, qualche salsa c’è ancora, ma finalmente si ricorre alle erbe, alla scorza di limone, alla frutta in purezza per dare sapore, non si adoperano gli inutili orpelli delle maionesi e del formaggio spalmabile dentro e fuori. Risultato, alcuni dei rolls sono fragranti anche olfattivamente.

Un ristorante da tenere sotto attenta osservazione, può essere un game changer in costiera perchè non si propone come qualcosa di eccessivamente gastrofighetto o gourmet. Buona la carta dei vini e delle bollicine, con qualche chicca in ambito di distillati nipponici.

Possiamo finalmente dirlo, la cucina giapponese di sostanza e qualità è approdata anche in Costiera. NO fuffa please, solo un sushi degno di questo nome.

Misaki Sushi
Via San Francesco 11
80067 Sorrento
081 8072830


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