Via Nazionale, 32
Passo di Mirabella Eclano AV
Tel. 0825 449065
La migliore pizza tra Grottaminarda e Scafati, così la vulgata dei clienti del territorio (che però su Ttip si lamentano del servizio poco adeguato). Come sempre, la migliore ricetta possibile è provare, non la pizza non si fa, ma il magnifico tartufo bianco dell’Appennino meridionale che diventa d’Alba man mano che sale al Nord di cui Roberto, il titolare del locale è ricercatore con patentino da moltissimi anni.
Il mercato del tartufo è simile a quello del vino sino agli anni ’80: tutta la produzione, anonima, si sposta al Nord dove poi viene commercializzata con brand affermati con intelligenza. E’ la storia del nostro Paese, il Mezzogiorno che esporta materia prima o semilavorati e il Nord che li commercializza. Una storia che ha avuto una leggera inversione di tendenza a partire dagli anni ’90 ma che vale ancora per tantissimi prodotti. Per non parlare delle aggressioni al Consorzio della Mozzarella dop che puntano proprio ad anonimizzare uno dei pochi prodotti saldamente legati al territorio.
Ma torniamo al tartufo, di cui è pienotutto l’Appennino. Bianco, nero pregiato, scorzone nero. Studi approfonditi hanno provato che sono egualmente e diffusamente presenti dal Molise (dove esistono ben tremila cercatori), Sannio, Lucania, Irpinia, Cilento e Calabria. Sinora timidi e incerti i tentativi di marketing territoriali, ma si muovono i primi passi.
Quindi noi vi parliamo solo di una serie di magnifici piatti di territorio accompagnati dal tartufo bianco, dallo scorzone nero di Bagnoli: una abbondanza che a Milano ci avrebbe fatto salire il conto in maniera notevole ma che qui, sul posto, lo ferma a soli 35 euro (vini esclusi).
Confermando che il Sud è ancora terra di viaggio e di scoperte. Magnifico il pasticcio di patate e tartufi, fantastica la zuppa di castagne e fagioli e la minestra maritata.
Buoni anche i due piatti di tradizione, il baccalà alla pertecaregna e il capretto.
Roberto è un appassionato affinatore di formaggi (abbiamo provato podolico e carmasciano) e ha una cantina dedicata.
Un locale di materia gestito, insieme all’albergo, da una famiglia impegnata qui nel settore dal 1908. Siamo al passo di Mirabella, lungo l’Appia (Statale 7), per secoli la principale arteria di collegamento tra Tirrendo e Adriatico. A due passi c’è l’area archeologica dell’antica Eclanum, a un tiro di scioppo la tenuta Radici di Mastroberardino e l’azienda di Luigi Moio. Un’area ancora oggi di passaggio ma fuori dalle rotte turistiche. Uo scrigno di biodiversità che conviene aprire per godere dei sapori terragni e montanari di questa terra, croce e delizia degli appassionati di vino.
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