Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5. Naso 23/30. Palato 25/30. Non Omologazione 32/35
Strano e proficuo destino per la Falanghina Minos: viene schedata in questo sito solo quando è veramente pronta. E’ accaduto per Minos 2008, Minos 2009 succede adesso con la 2009. Il motivo è semplice: amiamo bere i bianchi con un po’ di ritardo, in questo caso due anni appaiono sufficienti per scoprire un bellissimo vino da pesce.
In effetti da Sapri, grazie ai buoni uffici del Camerlengo Enzo Crivella, sono piovute triglie, dentici e sogliole. Il mio palato già pregustava la sapidità del mare del Golfo, leggermente meno marctaa di quella della Costiera ma ugualmente molto spinta. Subito dunque il mio pensiero è andato al bicchiere vulcanico. Scava e riscava nella cantinetta cilentana e spunta questo Minos 2009.
Mai scelta fu più azzeccata. Se mai le ha avute, due anni sono più che sufficienti ad allontanare note ruffiane alla Falanghina che nasce nel vigneto di Massimo Setaro a circa 250 metri su suolo sabbioso nero vesuviano con una resa che difficilmente supera gli 80 quintali. Le vigne hanno ormai oltre 15 anni, furono piantate dal padre. Ma questo tempo ha consentito alla Falanghina di raggiungere una adeguata maturità, proporsi insomma senza quel citrico sulfureo iniziale che, anche nelel degustazioni coperte, all’inizio penalizza sempre i vini vesuviani in commissione. Invece qui c’è un grandevole sentore di pera e un discreto corredo fumé che allunga il naso.
In bocca la beva è secca, molto precisa, non si vaverte neanche più la frutta, ma la sensazione netta è quella salata con finale amaro. Ottima la freschezza che regala al bicchiere una complessiva e attiva giovinezza.
Davvero un buon bicchiere insomma, che conferma la possibile longevità anche dei vini vesuviani, anche se passati semplicemente in acciaio come abbiamo potuto modo già di godere con il Vigna del Vulcano di Villa Dora.
Un bell’esempio di viticoltura, eseguita con passione in un territorio difficile e complesso ma comunque esaltante e sempre in grado di far scorrere sangue nelle vene.
Allora prendetene e bevetene tutti, con un paio di anni di ritardo, questo è il succo del Vesuvio Sterminator.
Sede in via Bosco del Monaco, 34 a Trecase in provincia di Napoli. Telefono e Fax: 081 8628956. www.casasetaro.it
info@casasetaro.it . Enologo: Antonio Pesce. Ettari: 5. Bottiglie prodotte: 26.000. Uve: caprettone, falanghina, greco, fiano, piedirosso, aglianico.
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