di Enrico Malgi
Appuntamento con Peppino Pagano ed Alessandro Leoni dell’azienda San Salvatore al ristorante Tre Olivi del Savoy Beach Hotel di Paestum per degustare insieme un vino rosso prodotto in purezza inedito per il Cilento, per la Campania e per quasi tutto il Meridione: il Pinot Nero.
Il grappolo del pinot nero è connotato dalla tipica forma a pigna, compatto e serrato, e possiede acini dalla buccia sottile. Per questo è sensibile alle muffe ed a molte malattie della vite e quindi preferisce climi freschi e ben ventilati per maturare lentamente e vuole essere coltivato su terreni calcarei per esprimersi al massimo. In Borgogna questo calcare è speciale ed assume il nome di Kimmeridgian, oppure di Portland. Inoltre l’uva ha scarsa pigmentazione colorante ed il vino è contrassegnato da tannini morbidi, una marcata acidità ed ha una resa molto bassa. Ma tutto questo non scoraggia tanti viticoltori sparsi in tutto il mondo, che continuano ad allevarlo suffragati spesso da ottimi risultati.
Tornando all’appuntamento con Peppino ed Alessandro, ho potuto degustare le prime ed uniche tre annate di pinot nero: il 2011 già in commercio ed il 2012 e 2013 ancora al palo. Naturalmente siamo ancora in fase sperimentale, con alcune centinaia di bottiglie prodotte di un vino speciale, che è stato voluto da Riccardo Cotarella con la collaborazione del bravo e capace Alessandro Leoni. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo dal vulcanico patròn Giuseppe Pagano, che ha messo a disposizione tutte le risorse aziendali. L’areale scelto è stato quello di Stio, che si è prestato ottimamente per le sue particolari condizioni pedoclimatiche: alta collina oltre i cinquecento metri con buona escursione termica, fresca e costante ventilazione e terreno perfetto per la vite, connotato dal famoso flysch cilentano, che non sarà il Kimmeridgian borgognone ma è pur sempre un terreno ricco di calcare e di argilla. Il vino, lavorato in barrique, raggiunge mediamente i tredici-quattordici gradi di alcolicità, è stato chiamato Pino di Stio Paestum Rosso Igt.
Annata 2013 – Tonalità tipicamente varietale di un rosso rubino chiaro e trasparente. Al naso salgono aromi fini e delicati fruttati di ciliegia, lampone, mirtillo e prugna, supportati da vezzi floreali di violetta e da essenze vegetali di menta e di foglia di pomodoro. In sottofondo spuntano spezie, di cuoio, di pellame e di tostato. Bocca fresca ed elegante, in cui si insinua un gusto morbido, rotondo, carezzevole e privo di tannicità. Retrogusto appagante, in cui ritornano ancora sensazioni di frutti rossi.
Annata 2012 – Sempre un colore rosso scarico nel bicchiere. Impatto olfattivo persistente e varietale, laddove i piccoli frutti rossi di bosco la fanno da padrone: more, lamponi, mirtilli e ribes. Declinazione speziata di vaniglia, chiodi di garofano e cannella, che supporta un bouquet coinvolgente. Leggera venatura di legno in sottofondo. Approccio in bocca elegante, setoso, vellutato e fine.
Annata 2011 – Colore leggermente più carico dei due precedenti millesimi. Profilo aromatico sempre più espansivo e coinvolgente. Naso intrigante e traboccante di percezioni odorose di frutta, fiori e vegetali e che sfocia poi in un bouquet persistente ed elegante di ribes, prugna, ciliegia, albicocca, tartufo, liquirizia e spezie orientali. Il sorso è morbido, leggero, etereo, complesso, seducente, armonico, maturo e cremoso. Tannini sottili. Chiusura gradevolmente persistente.
Azienda Agricola San Salvatore 1988
Contrada Zerilli – Stio (Sa)
Cantina Via Dioniso – Giungano (Sa)
Tel. 0828 1990900 – Fax 0828 1990901
info@sansalvatore1988.it – www.sansalvatore1988.it
Enologo: Riccardo Cotarella – Agronomo: Alessandro Leoni
Ettari vitati: 18 di proprietà, più 5 in affitto
Bottiglie prodotte: 160.000
Vitigni: aglianico, pinot nero, fiano, greco e falanghina
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