SS 97, km 5.850
Tel. +39 0883 692 095
www.masseriabarbera.it
Sempre aperto, chiuso in estate
Uscita autostradale: Canosa di Puglia
Il recupero delle masserie antiche fortificate è sicuramente uno dei capitoli più felici della recente storia rurale pugliese. Come sempre succede, esistono diverse tipologie: quelle di lusso, i banchettifici e quelle che riescono ad esprimere l’anima profonda del territorio coniugando semplicità di cucina, sapori di materie prime eccellenti e filosofia di vita.
L’anima di questo posto è la passione di Stefania e Riccardo Barbera che hanno ripreso questa antica proprietà della famiglia ripresa da un trisavolo, omonimo di Riccardo, intorno al 1860. La sostanza è costituita dall’agricoltura biologica, assolutamente pulita, dalla produzione di olio alle ciliegie per le marmellate, all’orto con tutta l’incredibile riserva vegetale della Puglia.
In sala pesa nell’accoglienza e nella cura dei particolari la mano femminile di Stefania: ogni angolo ha un dettaglio imposto dal buon gusto, d’inverno ci si raccoglie attorno al camino della prima sala, si vive una atmosfera intima, con tanti clienti abituali che tornano.
La riserva è costituita dalla tradizione murgiana: agnelli, asini, qualche podalica, e poi cardoncelli e lampascioni, fave e cicoriette selvatiche, sponsali, cime di rame, fagioli. Insomma di tutto. Come nelle trattorie di mare autentiche il pescato salta nel piatto, così è l’orto a metro zero il protagonista indiscusso.
L’essenziale, voglio ricordarlo bene a tutti, è che quando si viene in questi posti bisogna abbandonare l’idea del ristorante, anzi, di più: diffidare di chi propone un menu completo alla carta. Quando la cucina autentica si lega all’agricoltura vera e non raccontata, allora bisogna affidarsi alla proposta unica del giorno, proprio come in un agriturismo o in una trattoria. Questo deve essere molto chiaro perché è solo così che si possono garantire costi contenuti e soprattutto autenticità della proposta.
La cultura industriale che si è affermata dagli anni ’60 in poi ci ha abituato all’idea che tutto si può avere sempre. Questo è possibile quando poi nel budget esistenziale si mettono in conto un po’ di spese sanitarie per riparare i guasti procurati da cibi non sano e conservato. Il fresco, oltre ad avere un altro sapore, ha il pregio della naturalità.
Riccardo ama la cucina, gira molto per l’Italia. Il suo orto, i macellai di fiducia, gli spacciatori di buratta, caciocavallo e pecorini hanno in lui un cliente sicuro. Le presentazioni dei piatti sono alleggerite, ma la sostanza è costituita da sapori antichi, precisi, di materia, che non lasciano spazio a nessuna mediazione piaciona.
La Masseria è il punto di approdo a chi visita la bellissima Trani, oppure chi è stato a vedere l’inquietante Castel del Monte voluto da Federico II, uno dei monumenti più moderni della storia.
Sicuramente questo è uno dei posti in Puglia dove mi sono arricciato maggiormente: la solita infinita batteria di antipasti tipica di questa regione è stata affrontata come un slalom per arrivare al dunque della giornata: gli strascinati di grano arso al ragù d’asino e il capretto muriamo con patate e lampascioni.
Alcune cose, chiamamoli pure apetizer, sono preparati, come questa pizza di scarole e olive.
La zuppa di cipolle bianche è delicatissima, dolce e fresca, con una grande spinta che spinge a terminarla.
Riccardo è anche appassionato di vini. Troverete qui molta Puglia selezionata con competenza e spunti campani, soprattutto tra i bianchi.
Insomma, una grande esperienza di territorio in un ambiente piacevole e accogliente, colto e misurato.
Spenderete sui 30 euro per un pranzo memorabile.
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