Un dolce fortemente simbolico il babà realizzato da Patrizia Pragliola, vincitrice della terza edizione “in rosa” del contest Mille&UnBabà di Mulino Caputo che si è tenuto nell’elegante Grand Hotel Vesuvio a Napoli, curato da Dieffe Comunicazione di Carmen Davolo e Daniela Marrapese.
Si tratta di Abbà, un uovo di pasta babà elegantemente adagiato su un nido di fili di cioccolato bianco che, con il suo cuore di pastiera oltre a raccontare le origini partenopee della vincitrice, vuole omaggiare la nascita – di cui la donna è attrice principale – e la Rinascita legata ai riti pasquali rappresentati proprio dall’uovo, dalla pastiera e dal profumo degli agrumi, questi ultimi racchiusi nella bagna a base di un antico distillato all’arancia teramano, terra di adozione della pastry chef dove ha recentemente inaugurato il suo nuovo locale: Seven Bakery, nel comune medievale di Cellino Attanasio, in provincia di Teramo.
<<Quest’anno abbiamo voluto un’edizione in rosa – spiega Antimo Caputo, AD dell’omonimo mulino – perché un dolce importante come il babà meritava la straordinarietà del tocco femminile che è per definizione elegante e soprattutto capace di donare leggerezza, profumi e gusti speciali. Dall’osservazione dell’originalità delle varie forme si evince che il babà, pur mantenendo i principi saldi della tradizione come la morbidezza e l’alveolatura, per citarne alcuni, diventa ogni anno più contemporaneo, ed era proprio questa l’idea da cui siamo partiti tre anni fa quando abbiamo pensato al contest Mille&UnBabà. Quest’anno festeggeremo il centenario del nostro mulino, siamo depositari di un prezioso bagaglio di esperienze che deve essere condiviso e soprattutto trasferito alle nuove generazioni. È un passaggio necessario per proiettarci verso il futuro>>.
Vediamo, quindi, tutte le proposte delle altre cinque concorrenti.
Giusy Persico, pasticcera de Il Buco, ristorante stellato di Sorrento, con il suo Babàrancio ha voluto omaggiare i magnifici agrumi della sua terra: bavarese allo zabaglione, gelatina di arancia amara, bagna al Cointreau e croccante al caramello aromatizzato alla liquirizia, l’elemento sorpresa che crea un ulteriore stimolo al palato.
Carlotta Garofalo, titolare de La Carlotteria a Napoli, con Babajito, ha rivoluzionato il classico savarin con note caraibiche: bagna al rum, cuore di lime confit, ganache montata al cioccolato bianco e un extra boost con gel al lime e menta.
Un finto panino dove l’hamburger è sostituito da un semifreddo al cioccolato fondente e le salse ketchup e maionese sono, rispettivamente, una gelatina di lampone e panna alla vaniglia il Bab.amburger di Federica Finzi di Palazzo BN di Lecce. Il babà che solo a Napoli diventò qualche secolo fa un dolce da passeggio, si trasforma, grazie all’originalità della giovane pastry chef, in uno dei più iconici street food: il panino con l’hamburger.
La veneziana Ludovica Faiotto, nell’organico della pasticceria dell’accademico (AMPI) Denisi Dianin, in provincia di Padova, con il suo Tesoro (il nome deriva dalla forma del dolce che ricorda un lingotto) ha voluto omaggiare Napoli ed il Vesuvio. Il suo è un Babà classico con pepite di albicocca Pellecchiella IGP, gel al limone della Costa d’Amalfi, rifinito da crema montata al profumo di gelsomino che ricorda sia il nome del contest che la protagonista del libro Mille e Una Notte, Jasmine. Inoltre, il gelsomino è il fiore che rappresenta la femminilità, la purezza, la gentilezza tanto da accompagnare il mughetto nei bouquet da sposa.
Tutto improntato sulla freschezza e la leggerezza Gourmandia della romana Veruska Cardellicchio, titolare della gelateria Dare. Il suo babà è un impasto tradizionale alleggerito sia nel burro che nelle uova, farcito da crema gelato agrumata con la menta e cremoso di limone. Il tocco davvero originale è dato dalla bagna aromatizzata con Saint Germain, un liquore al profumo di sambuco, base per molti cocktail di tendenza.
<<Magnifica la scelta di un babà tutto al femminile – ha dichiarato Luigi Biasetto Relais Dessert e titolare della Pasticceria Biasetto di Padova – perché la donna ha una sensibilità più spiccata verso la pasticceria che già per genere grammaticale è femmina. La cura del dettaglio, la grande umiltà, l’eleganza sono il segreto dell’arte pasticciera e anche gli ingredienti del successo>>.
Sal De Riso, presidente dell’AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), in chiusura di manifestazione, ha ricordato con una certa emozione i suoi esordi nel 1998, legati proprio a una competizione ispirata al Babà, spronando le concorrenti a mettersi continuamente in gioco, a confrontarsi e “a non smettere mai di osare, perché la pasticceria richiede tanta disciplina ma anche una immensa capacità di sognare, che poi, insieme all’impegno, è il segreto del successo”.
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