di Enrico Malgi
Ancora un report su un vino eccellente e datato, che voglio riproporre all’attenzione dei lettori dopo più di cinque anni dall’ultimo servizio.
Si tratta della prestigiosa etichetta Terra di Lavoro Campania Igp 2015 di Galardi, che avevo assaggiato e recensito il 16.12.2018. Consolidato blend tipicamente campano di Aglianico all’80% e saldo di Piedirosso. Acciaio, barriques di primo passaggio per un anno e vetro contribuiscono alla perfetta maturazione di questo straordinario vino, che alla fine tocca i tredici gradi e mezzo di alcolicità. Prezzo finale attuale intorno ai 50,00 euro.
Nel calice occhieggia una fantasmagorica tonalità di rosso rubineggiante, che cattura subito il massimo interesse da parte della vista. Bouquet detentore di un performante caleidoscopio di profumi, che costringono un naso particolarmente zelante, solerte e curioso ad impegnarsi seriamente per arrivare a scoprire tutte le giuste componenti olfattive. Di primo acchito ecco manifestarsi un pot pourri di credenziali fruttate sia della pianta e sia del sottobosco, a cui fanno seguito gradevoli aromi floreali di violetta, iris e rosa e goliardiche effusioni vegetali di erbe aromatiche. Deliziosi poi gli umori speziati e le pertinenze terziarie, frutto di un legno ben dosato. Sottofondo leggermente sulfureo. A questo punto ecco finalmente entrare in scena un sorso avvolgente, leggiadro, balsamico, tagliente, sapido, morbido, accattivante, maestoso, austero, strutturato, complesso, infiltrante e ben temprato, a cui il tempo non è riuscito a scalfire minimamente la straordinaria purezza gustativa. Sontuosa la trama tattica, che fin qui ha fatto un ottimo lavoro. Percezione palatale irradiante, ammaliante, aristocratica, sfaccettata, caratteriale, corroborante, reattiva e dinamica, per cui è facile prevedere ancora una lunga longevità. Affondo finale persistentemente edonistico ed appagante. Da consumare su una tagliata di carne arrosto e formaggi caprini stagionati.
Scheda del 16 dicembre 2018
di Enrico Malgi
Terra di Lavoro Campania Igp di Galardi, gli ultimi messi sul mercato: 2015 e 2016. Un unicum rosso immortale consacrato alla storia, perché riesce ad evolversi e migliorarsi col passare degli anni e senza che la minima percentuale di piedirosso possa scalfire la tenuta temporale. D’altro canto, però, il vino risulta sicuramente più morbido, elegante e perfettamente in riga, stando all’impostazione che gli ha dato Riccardo Cotarella.
Annata 2015. Classico blend di aglianico all’80% e saldo di piedirosso, confezionato nell’Alto Casertano. Vitigni allevati a circa 400 metri di altitudine. Fermentazione alcolica e malolattica in acciaio. Affinamento in barriques nuove di Allier e Never per un anno. Elevazione in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia intorno ai 50,00 euro.
Colore rosso rubino, screziato di porpora. L’olfatto è subito stimolato da frutta bella matura del sottobosco, ciliegia e prugna. E poi l’attenzione si sposta su note di viola, di geranio, di menta, di eucalipto e di ginepro. La maturazione del vino in legno piccolo fa risaltare spezie orientali, seguiti da essenze balsamiche, mentolate, tostate ed empireumatiche. In bocca fa il suo ingresso un sorso austero e superbo, profondo ed equilibrato, rotondo ed armonico. Trama tannica godibilmente presente. Tratto elegante. Impronta fine e tesa. Incedere gustativo sapido e minerale. Retroaroma indimenticabile. Su tutta la carnosa e viscerale cucina campana. Un vino di assoluto valore che durerà ancora per molto tempo.
L’annata 2016 è uguale a quella precedente, cambia soltanto l’alcolicità che qui raggiunge i quattordici gradi.
Colore canonicamente rosso rubino-purpureo. Registro olfattivo di grande impatto, con profumi fruttati di amarena, susina, more, mirtilli e ribes. Note di noce moscata, di pepe nero e di carruba. Respiri voluttuosi di cenere, goudron, funghi, tabacco, cuoio, liquirizia, grafite e caffè. Sorso voluminoso, pimpante, materico, terroso, tagliente, sapido, minerale, carnoso, ammaliante e maestoso. Tannini talentuosi. Palato nitido, fine e dinamico. Ritmo incalzante di un vino dal portamento seducente ed emozionale sublimato da grande personalità e che si lascia bere senza stancare. Chiusura piacevole e pulita. Grande potenzialità di serbevolezza. Vino perfetto per le prossime feste natalizie e di fine anno per tutti gli abbinamenti possibili, oppure da centellinare come fosse un distillato a fine pasto davanti al caminetto acceso.
Sede a Sessa Aurunca (Ce) – Frazione San Carlo
Tel e fax 0823 708900
Enologo: Riccardo Cotarella
Ettari vitati: 10 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: aglianico e piedirosso
Dai un'occhiata anche a:
- Antonio Papa | Memoriae – Falerno del Massico bianco
- Villa Matilde 35 anni in rosa | Terre Cerase I.g.p. Aglianico Roccaleoni Campania Rosè 2023
- Falerno del Massico Bianco Vigna Caracci 2014 Villa Matilde Avallone
- Country House Ortali a Galluccio: Aglianico e Falanghina di cinque amici
- Caedicia Campania Falanghina 2019 – Tenute Bianchino
- Villa Matilde Falerno del Massico Bianco Collecastrese 2023 Dop. L’enologa Maria Cristina De Simone Avallone alla guida della produzione
- Masseria Felicia Ariapetrina 2016 Roccamonfina Igt. Lo “scugnizzo di casa” di Maria Felicia Brini
- Falerno del Massico Rosso Collecastrese Dop 2019 Magnum Villa Matilde