Si è chiusa in festa la seconda edizione di Millefiori, tra i colori e l’entusiasmo dell’Istituto Comprensivo “Pietro da Eboli” che ha portato avanti un lungo ed interessante progetto sul mondo delle api e sul miele. Perché se la volontà dell’associazione promotrice è quella di stimolate il tessuto produttivo locale, tra le più alte finalità c’è quella di fare informazione e promuovere la conoscenza di una corretta alimentazione. Attraverso il cibo passano argomenti come la salute, l’amore per la propria terra, l’economia.
“La nostra associazione, assieme alla Camera di Commercio, alla Confesercenti ed al Comune di Eboli, ha fortemente voluto coinvolgere a pieno tutte le scuole del territorio, perché nei bambini e nei giovani c’è il nostro futuro, ed è prima a loro che le nostre tradizioni e le nostre eccellenze vanno mostrate e raccontate” – spiega il presidente dell’Associazione Eboli Sviluppo, Attilio Astone. “Difatti, questa fitta collaborazione ci ha premiati con una grande partecipazione di pubblico. Stimiamo che siano stati all’incirca 10 mila i visitatori di questa seconda edizione di Millefiori, la dimostrazione che stiamo andando nella direzione giusta”, conclude Astone.
E tra i 10 mila visitatori ci sono stati 1900 tra bambini e ragazzi che hanno partecipato ai laboratori sul miele e centinaia di persone che hanno scelto di trascorrere le proprie serata agli appuntamenti col Cooking Show, consumando o comprando quasi 8 quintali di mieli. Numeri importanti che attestano un successo costruito già negli anni scorsi grazie all’attività incessante dell’associazione promotrice. In questi 8 giorni tutti hanno contribuito a raccontare la Piana del Sele e l’intera provincia salernitana, attraverso laboratori, coking show, convegni e spettacoli. A partire dai pasticceri ebolitani Giosuè Resta, Antonio Chiumiento, Giacomo Langone e Rosario Moscato che hanno curato un focus sui classici dolci natalizi campani, fino ad arrivare agli chef dei ristiranti cittadini che hanno regalato splendide idee per utilizzare il miele in cucina: Antonietta Boffa di Porta Dogana, Carmelo Vignes di Vico Rua, Ermanno Pesticcio de Il Papavero, Gustavo Sparano de Il Panigaccio, Lorenzo Forlano dell’Osteria Gattapone, Angelo Borghese dell’Hostaria San Lorenzo e Dino Marchetta di Piazzetta Santa Sofia. Tra gli ospiti fissi che hanno guidato numerosi appuntamenti il nutrizionista Antonio Vacca e la giornalista enogastronomica Antonella Petitti.
Accanto ai mieli – dunque – protagonisti anche i fiori della Piana del Sele, una grossa fetta dell’economia locale. Un convegno ha posto l’accento su una filiera che necessità di essere valorizzata per il suo forte ruolo nel settore primario. In Italia la Campania è la seconda regione per numero di aziende floricole, mentre è leader per la produzione di fiori recisi. La forte concentrazione la si ritrova tra le province di Napoli e Salerno, nella Piana del Sele vi sono le aziende di più grandi dimensioni. Nel complesso, la filiera produttiva regionale presenta ancora evidenti debolezze strutturali: elevata frammentazione del mercato di produzione, sistema logistico e distributivo inadeguato, scarsa capacità di rendersi riconoscibile sul mercato con politiche e strumenti di marketing moderni. Il comparto, comunque, è in continua evoluzione e negli ultimi anni si sta orientando verso prodotti di qualità, ottenuti con pratiche a basso impatto ambientale e garantiti da marchi di qualità e dalla certificazione volontaria dei produttori: un percorso ormai obbligato, soprattutto per contrastare la crescente concorrenza delle produzioni provenienti da Paesi terzi (Israele, Kenya, Colombia ed Ecuador) e per restare competitivi.
“Si tratta di un comparto poco noto al pubblico, ma di grande rilievo. La floricoltura salernitana cresce all’ombra delle serre e porta il nostro nome e la nostra qualità oltre frontiera. Tra i nostri intenti c’è senz’altro quello di sostenere queste aziende nella forte concorrenza estera, riuscendo a creare canali di promozione internazionali”, aggiunge Enzo Galiano, presidente di Intertrade Salerno. Come accade per ogni progetto che si rispetti, già si pensa alla prossima edizione di Millefiori. L’intenzione è aumentare lo spazio dedicato alla produzione dei fiori, inserendoli a grande richiesta anche tra gli ingredienti in cucina. Cucina dei fiori e di mieli, dunque, per poter meglio conoscere la Piana del Sele e le sue peculiarità e poter nuovamente accogliere quel turismo di prossimità che ha già scelto Eboli in questa occasione.
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