di Andrea Guolo
Conto della serata: 36 euro, cena completa per due, e Groupon stavolta non c’entra. Miracolo a Milano? Abituati alle mazzate della “capitale morale” (un’ora prima, per un prosecco e uno spritz al lounge bar di un noto hotel mi avevano spillato 27 euro, aperitivo peraltro modesto), si potrebbe pensare di sì.
Il “low cost” di cui vi racconto però è il risultato una formula originale e che presto sarà esportata a Strasburgo come prima tappa, poi chissà… Si chiama “Refettorio Simplicitas”, è aperto da marzo e propone una cucina povera sì, ma con ingredienti di qualità – con tanto di fornitore segnato in carta – e mano da chef di rango.
Lui, il capitano della brigata, si chiama Giovanni Ruggeri, ha 28 anni e per tre è stato al fianco di Enrico Crippa ad Alba. In sala c’è una vecchia conoscenza, Enrico Merli McClure, che gestisce come sempre impeccabilmente la regia del servizio e la scelta dei vini, con proposte mai banali e in buona parte orientate ai “naturali”.
Ma cos’è questo “Refettorio”?
Si tratta di un ristorante situato in via dell’Orso, in pieno centro e a due passi da Brera, che vuole offrire la possibilità di mangiare cose buone, in una location ad effetto (potremmo definirla “finta povera”), a clienti di tutte le tasche. Chi vuole cenare alla carta deve mettere in conto prezzi in linea con la media cittadina: sui 10 euro i primi, dai 20 in su i secondi. Poi però c’è la formula menu fisso, e qui le cifre cambiano decisamente.
La proposta della serata per giovedì 19 luglio è composta da: assaggi di benvenuto, primo, secondo e dolce, acqua della casa, calice di vino, caffè della moka. Un sacco di roba per soli 18 euro a persona. Ma ci sono altre due formule: menu completo senza il primo a 15 euro, soltanto 12 con il primo e senza il secondo.
Veniamo ai piatti. Ruggeri, pur essendo nato a Betlemme, è cresciuto a Novara prima e nelle Langhe, professionalmente, poi: questo per dire che la sua insalata russa non poteva che risentirne positivamente, infatti è una favola.
Viene servita come assaggio assieme a una mezzasfoglia al parmigiano reggiano 24 mesi (fornito dal caseificio Pratichiera di Fontevivo, Parma), alla giardiniera “vera” e a una ciotola di delizioso cavolo cappuccio.
Il pezzo forte sta nel cestino a lato: è il pane, preparato con lievito madre, che quel “diavolo” di Merli ha reperito in Brianza, al panificio Longoni di Carate, e che si sposa perfettamente con l’ennesimo prodotto “mai banale” intercettato da questo abile selezionatore: l’olio extravergine di oliva delle Masserie Canino di Catanzaro. La partenza è convincente.
I primi sono un punto di forza, perché la pasta è fatta in casa, altro pallino di Merli. Così le mafaldine alla carbonara, oltre che delicate (rigorosamente guanciale, non bacon), appaiono particolarmente gustose proprio per il valore aggiunto garantito dalla pasta, condita con un sugo forse un po’ troppo cremoso.
Per secondo ecco un piatto “povero” ma assai di moda oggi nei ristoranti low cost: il galletto, accompagnato con patate arroste e una maionese sapientemente preparata. Scordatevi però le carni sfibrate da avicoli di batteria! Questo proviene da un allevamento di alta quota, ha consistenza e sapore.
L’altra chicca della serata ci viene servita con il dolce: scegliamo tra le varie proposte le albicocche con il gelato e scopriamo un gusto fiordilatte pazzesco, che da solo varrebbe il prezzo della serata. Non ricordo di averne mai provato uno simile a Milano.
Questo Refettorio è da provare. Lo scetticismo con cui mi ero avvicinato all’ingresso, pensando alla solita trovata di marketing milanese, è via via svanito nel corso della cena. Ci si sta bene, il rapporto qualità/prezzo è eccellente, i suoi tavoli frequentati da clientela di ogni estradizione, dai manager alle famiglie, ai gruppi di amici giovani e squattrinati.
E se il rumore di fondo eccede, basta prendere il campanellino situato a poca distanza, come in ogni refettorio che si rispetti, e scuoterlo con energia, invitando i commensali a fare un po’ meno caciara. Da segnalare inoltre la formula a pranzo, con servizio al carrello per accorciare i tempi del servizio (40-45 minuti), e in prospettiva l’apertura domenicale con offerta di arrosti e bolliti. Per ora il ristorante è aperto dal lunedì al venerdì a pranzo e cene, il sabato soltanto a cena.
Abbiamo speso 36 euro per due menu completi. Poiché di un calice di vino non ci accontentavamo, la scelta è ricaduta su un viogner siciliano, Le Chiare di Maurigi, addebitato a 29 euro. E non ce ne siamo pentiti.
Un ultimo consiglio: prima di provare il Refettorio, date un’occhiata al sito veramente completo (con tanto di menu del giorno aggiornato settimanalmente) e utile a comprendere lo spirito del locale.
REFETTORIO SIMPLICITAS
Via dell’Orso, 2
20122 – Milano
Tel. 02 890.966.64
info@refettoriomilano.it
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