di Andrea Docimo
Quando le temperature si abbassano, le influenze (purtroppo) raggiungono il loro zenit ed inizia un incontenibile bisogno di scaldarsi, voi ditemi: cosa vi è di meglio di un buon soffritto (o zuffritto), di una corroborante zuppa forte?
D’accordo, il quinto quarto può non piacere a tutti, ma ogni gourmand che si professi tale, ogni goloso che si rispetti, difficilmente potrà farselo scappare.
Oggi trovarlo sulle pizze non è più difficile come qualche anno fa, anche grazie a mastri come Enzo Coccia (della pizzeria La Notizia a Napoli) che l’hanno sdoganato.
Ebbene, durante i miei soliti viaggi alla Colombo, ho individuato 7 grandi interpretazioni della pizza con il soffritto, ognuna diversa dalle altre e perfettamente riflettente estro artigiano e personalità del pizzaiuolo autore.
Cominciamo con la classica pizza napoletana tonda, nel forno a legna:
– Francesco Martucci della Pizzeria I Masanielli di Caserta propone la sua pizza con ricotta di bufala in salvietta e soffritto, perfettamente armonica e delicata nonostante il soffritto sia giustamente piccante, che riesce a condurre al sublime gustativo;
– Vincenzo Di Fiore della Pizzeria Bella Napoli ad Acerra ha invece ideato una pizza con un ottimo pomodorino del Piennolo, provola, basilico ed olio evo al centro, con cornicione ripieno di soffritto: insomma, paradiso e inferno;
– Gaetano Genovesi della Pizzeria omonima in via Manzoni a Napoli è da qualche anno che ha a menu una pizza rossa con San Marzano, provola, parmigiano, olio evo e soffritto: una buona variazione sul tema.
Passiamo ad una versione molto simpatica, leggermente fuori traccia eppure golosissima:
– Pasqualino Rossi nella sua Pizzeria Élite ad Alvignano (CE) sforna la sua pizza nel ruoto con la provola ed il soffritto, che qui è molto tenue, poco piccante, e fatto da solo cuore misto ad altri tagli di carne di vitello. La abundantia di uno splendido basilico regala freschezza.
Veniamo infine a quella che è la mia declinazione preferita: la pizza fritta con il soffritto. Il paradosso è soltanto mentale, in quanto una volta persa la “verginità” con la stessa, dopo non si torna più indietro. Nelle pizzerie di cui discorreremo a breve, troverete capolavori aurei dal ripieno fumante ed al contempo sapientemente sapido.
Hic sunt pizzae:
– la Antica Pizzeria D’È Figliole a Napoli, nel quartiere di Forcella, ha fatto scuola con la classica pizza fritta rotonda che racchiude la provola ed un soffritto intenso e voluttuoso;
– la Pizzeria Fratelli Salvo di S. Giorgio a Cremano, grande tempio del fritto napoletano, invece, propone un calzone fritto custode di un soffritto che ti verrebbe voglia di mangiare a cucchiaiate come la Nutella (e l’olio usato in questo caso non è di palma, tranquilli);
– ‘O Sfizio D’A Notizia in via Michelangelo da Caravaggio a Napoli, infine, propone un piccolo calzone fritto con al suo interno soffritto, latticino e dello splendido basilico, che armonizza perfettamente il boccone.
Ogni suggerimento è ben accetto: che il soffritto sia con voi!
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