La notizia è di quelle clamorose tre “mostri sacri” della gastronomia francese: Marc Veyrat chef/patron de La Maison des bois à Manigod , Marc Haeberlin chef/patron de l’Auberge de l’Ill, Pascal Barbot chef/patron de l’Astrance, avrebbero perso le tre stelle Michelin.
A dare l’anticipazione, che ha scosso il mondo della gastronomia francese è stato Le Ponit, titolando: Michelin 2019 : Veyrat, Haeberlin et Barbot déchus. Altre clamorose anticipazione, sui ristoranti che perderebbero la seconda stella, 6 per la precisione: Alain Dutournier au Carré des Feuillants à Paris 1er ; David Bizet au Taillevent à Paris 8e ; Guy Lassausaie à Guy Lassausaie à Chasselay ; Alain Montigny à L’Oasis à Mandelieu-la-Napoule ; Nicolas Decherchi à La Paloma à Mougins ; Thierry Drapeau à La Chabotterie à Saint-Sulpice-sur-Verdon.
Notizia che se confermata, la presentazione della guida avverrà oggi pomeriggio apre un nuovo corso nella guida più temuta e ambita dagli chef. Gwendal Poullennec, il nuovo direttore mondiale delle guide gastronomiche Michelin, è inappellabile: le 3 stelle vengono premiate per un anno; le 3 stelle non sono per la vita; tutti i ristoranti sono trattati allo stesso modo.
Sicuramente, come ampiamente ha dimostrato The World’s 50 Best Restaurants, il francese non è più la “lingua” ufficiale dell’alta cucina nel mondo, un pezzo ancora importante, ma non così come era fino a un decennio fa. L’identità e l’appartenenza territoriale hanno preso il posto di un “paradigma” classico della cucina francese, che si porta dietro i suoi prodotti (vini inclusi) e quindi la sua economia, replicabile ad ogni latitudine e longitudine, come avevamo osservato dopo l’uscita di Michelin New York.
Prendiamo atto di quello che dice Le Point, staremo a vedere se la presentazione 2019 di Michelin Francia, sarà ricordata come un terremoto. Seguono aggiornamenti.
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