di Francesca Tamburello
Succede che in una giornata, anzi in una serata mite eppure già con i toni decisi del novembre palermitano, ti prepari a “costruire” un incontro tra il gourmet Giovanni Gagliardi e gli amici di sempre nelle stanze liberty del Centro Dioniso, appassionati e curiosi come pochi ad ogni apertura intellettuale sull’universo enogastronomico.
Succede che l’amico Giovanni ,di passaggio per il vernissage alla libreria Feltrinelli del suo “Intorno a Ferrocinto”, libro da gustare con gli occhi e la mente, si conceda alla nostra attenzione proponendo in un istante intenso e significativo la new age del vino calabrese, con la nuovissima DOP Terre di Cosenza, come recita la locandina predisposta per l’appuntamento.
Succede dunque che la progressione delle aziende in degustazione nei calici appaia da subito un evento esaustivo da se’, con un focus sul vitigno “Magliocco”quale cultivar dalle sfaccettature imprevedibili e tutte da approfondire.
Succede che ,davanti ad un parterre di grande spessore, si colgano appieno le capacità espressive di “Vitulia IGT “– azienda Chimento, del” Magliocco 2011” azienda Ferrocinto- “Britto” Savuto doc azienda Colacino,per chiudere con il “Don Rosario”, piccola e pregevole produzione della Masseria Falvo.
Ed ancora succede che la tipicità calabrese del vino si coniughi armonicamente alla cucina di Francesca Bacile, chef fantasiosa ed insieme ancorata alla tradizione…Non soltanto lo street food delle panelle, milza e svariate fritture, ma anche la quotidianità del braciolone sembrano suonare un unico spartito sotto la precisa e calorosa direzione della creatività in cucina…
Sembra una liturgia scontata…in realtà non sempre succede che l’alchimia di un vigneto mostri così a fondo il temperamento di un territorio, esaltandone la storia ricca di una caparbia ed appassionata umanità.
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