C’è fermento in Irpinia. Grande fermento, soprattutto partendo dalla pizza. Chi ne avesse voglia, potrebbe andare a leggere questo pezzo di quasi un anno fa, ma per i più pigri cerco di sintetizzare. Nella ristorazione dell’Irpinia, ma soprattutto in città, nuove attività stanno venendo alla luce, nonostante la crisi. Anzi, proprio puntando sugli effetti della crisi che rendono l’offerta della pizza imprescindibile nel ruolo trainante, grazie all’economicità della preparazione, che si affiancano interessanti offerte ristorative che diversamente sarebbero condannate a rimanere nel libro dei sogni. Qundi , dopo il Degusta, Nonno Max, il B-Mode, Avelvino (che ha recentemente aggiunto il forno per la pizza) ha aperto da qualche giorno il ristorante-pizzeria “In Cantiere”.
Ci siamo ritrovati lì con parte del gruppo Slow Wine Campania- Basilicata, per chiudere la serata dopo la fantastica cavalcata di Fiano di Avellino 2013 tenutasi presso l’enoteca Capobianco a Montemiletto.
Seduti a tavola, scambiamo quattro parole con il responsabile dell’operazione – Sarà un cantiere continuo, una continua sperimentazione e costruzione rispetto alle materie prime e alla risposta del pubblico – ci dice Mirko Balzano, supervisore-consulente della nuova iniziativa che fa capo al cugino Gianluca Ciotola (detto Eolo, poi vi spiego perché…:D) e al socio Fabrizio Ciriello. In cucina ci sono Gennaro Petruzziello, allievo di Paolo Barrale, Giovanni Mariconda e Raffaele Vitale ed il suo aiuto Daniele Iannillo.
Il maestro-pizzaiuolo è Angelo Casale, gragnanese doc ma trapiantato in Irpinia ormai da anni, con esperienze al “Vicolo dei Matti” e presso la “Pizzeria Daniele” del Viale dei Platani di Avellino. In sala “tira il carretto” egregiamente, Gerardo Ferrari, vietrese, portatore sano di pescato fresco dalla costiera (quando Balzano non ha tempo di andare a pesca sui corsi d’acqua dell’Irpinia… :D). Insieme a Gerardo, esperienze al Cetus, in Calabria e persino da Bottura, Leonardo Della Bruna (si, il figlio del maestro Gioì), Ilaria e Daniele. Ma qual è la caratterizzazione di questo nuovo locale???
Si parte dalla pizza che svolge il ruolo civetta. Una pizza realizzata con un impasto di farine Vigevano, molto idratato (70% e oltre), 26/28 ore di lievitazione, pochissimo lievito (gr. 0,4 per kg) e sul disco di pasta grandissimi prodotti del territorio (pomodoro Danicoop, olio evo irpino Argenziano, fior di latte irpino, ecc. ecc.). Il risultato, a detta di alcuni guru della pizza che erano con me (giusto per fare due nomi,il Pigna e Alberto Capasso vicepresidente Slow Food Campania) è ottimo!!!
E’ piaciuta molto anche a me, ma io non faccio testo, come dice il Pigna sono irpino e quindi ne capisco solo di …pan’ e pummarola!!! :D Dalla pizza, “al Cantiere” di Eolo (ah, chiamato così da suo cugino Mirko per la grandissima capacità di dilapidare velocemente grandi fortune :D), si passa ad una cucina della tradizione, semplice ma curata e gustosa. Abbiamo assaggiato una trippa golosissima e scanzonata (chiamata trippadvisor), una genovese con la Ramata di Montoro, una minestra maritata ad infusione…”nel boccaccio” e un agnello al forno con le patate…che parlava!!!
Insomma un format a mezzo tra la trattoria storica ed il bistrot, che vanta anche una ragguardevole carta dei vini, preparata dall’ottimo Andrea Capobianco. La carta spazia tra l’Irpinia (of course), la regione ma annovera anche puntate in Italia e all’estero (Francia).
Quindi, c’è la possibilità di bere NON SOLO IRPINO, la sperimentazione è in tutti i sensi, dal vino sfuso allo champagne, dal bicchiere di vetro a quello di cristallo…insomma ce n’è per tutti i gusti, Mirko Balzano, il folletto della ristorazione irpina, ha colpito ancora!!!
Ristorante Pizzeria In Cantiere
Via Nazionale, 100
Mercogliano (Av)
Tel. 0825.1644232
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