di Monica Bianciardi
Una bellissima edizione del Merano Wine festival 2021 si è svolta nel mese di Novembre. La Kermesse si è svolta come da tradizione nelle ampie sale del Kurhaus di Merano allestiste per l’occasione da tavoli ben distanziati con postazioni dove era possibile sedersi. Un evento imperdibile anche negli anni pre-covid, ma dove l’affollamento ingente ad alcuni orari rendeva quasi impossibile individuare i produttori desiderati. Quest’anno la facilità di aggirarsi nei vari saloni scegliendo tra i vari vini presentati ha permesso di per poter degustare con calma senza la consueta pressione. Le aziende presenti si sono alternate durante i giorni della manifestazione, con una conseguente diluizione degli intervenuti che ha dato come risultato un modo di affrontare gli assaggi riflessivo e meno concitato del solito con la possibilità di avere informazioni dettagliate sui vini. Molte le aziende che hanno proposto più di un’annata, con mini verticali di 4 e più annate con percorsi degustativi divertenti e stimolanti. Unico neo la mancanza delle master class che negli scorsi anni sono sempre state una valida motivazione per i vari approfondimenti, ma per queste attenderemo con ansia le prossime edizioni, per quest’anno è il caso di dirlo ha vinto la formula della “poca brigata vita beata“.
Tasting notes
Di seguito una carrellata di interessanti assaggi.
Barolo Monvigliero Arnaldo Rivera 2016
600 ettari a vigneto in biologico, per una produzione di 3.000.000 di bottiglie, è la cantina sociale più importante di Langa, nata nel 1958 per volontà dell’allora sindaco di Castiglione Falletto Arnaldo Rivera, di cui porta il nome.
Trasparente e molto luminoso, ventaglio olfattivo spontaneo dato da note fragranti mentolate ed una moltitudine di fiori, rosa canina, viola, piccoli frutti rossi, molti richiami al sottobosco con humus e spezie piccanti. Palato dotato di grande bevibilità già da adesso, graduale ed ampio dai rimandi fruttati, teso e vivo, tannini gentili ed allungo dalla chiusura articolata e fine .
Damilano Barolo Cannubi 2016
Selezione di uve che provengono da vecchie vigne di 50 anni d’età provenienti da questo storico cru, situato a nord est del borgo di Barolo.
Il colore è rosso rubino molto trasparente, profumi con nuance delicate dettate da richiami floreali di rosa e viola, bacche rosse, prugna, mirtilli, humus, seguite da spezie dolci, sigaro, mentolati balsamici. Saporito potente austero, corpo flessuoso reattivo di vibrante acidità, tannini energici e scorrevoli, chiusura lunga e pulita.
Château Mukhrani 2016 Reserve Royale -Géorgie-
Shavkapito Grand vin de Géorgie 100% vitigno Shavkapito.
La storia di Château Mukhrani è iniziata nel 1878 con la sua prima annata. Fu il principe Ivane Bagration, discendente della nobile famiglia Bagrationi, dopo essere tornato dalla Francia dove apprese l’arte della vinificazione nelle regioni di Bordeaux e Champagne, decise di introdurre il concetto di castello in Georgia. Colore rubino di bella trasparenza profumi di frutti rossi succosi delicati richiami erbacei e spezie piccanti . Palato intenso, freschezza e polpa tonica che dona rotondità, tannini setosi e fini bella persistenza.
Vigna del Lume 2020 Cantine Antonio Mazzella Ischia Biancolella
Le uve vengono raccolte leggermente sumaturate, da vecchie vigne con viticoltura eroica con posizione, a picco sul mare. Il mosto vien affinato in piccole grotte scavate nel lapillo e poi trasportato in cantina, via mare, su barchette in legno che raggiungono il borgo di Ischia Ponte e poi la cantina a Campagnano.
Molto luminoso e trasparente ha riflessi oro verdi. Olfatto tropicale melone mango e lime intriso di erbe aromatiche, note marine, menta , spezie piccanti. Palato avvolgente, sinuoso, mosso da abbondante input di acidità e sale, regala un finale pieno di sapore rimanendo teso e incalzante.
Pergole Torte 2018 Montevertine
Non ha bisogno di presentazioni un vino divenuto ormai un vero e prorio “cult” da anni gode di un successo duraturo che ha coinvolto la critica ed un vasto numero di enoappassionati.
L’andamento stagionale 2018 è stato caratterizzato da un’estate calda, maltempo a fine agosto e settembre soleggiato con piogge alternate a sole. La vendemmia ha preso vita il 3 ottobre e si è conclusa il 15 ottobre con l’uva ad una maturazione ottimale.
Rosso rubino intenso di grande trasparenza e sontuosità. Spettro olfattivo ampio ed intenso, fiori viola frutti rossi fragranti, agrumi, macchia boschiva, resine balsamiche. L’assaggio riserba pienezza fruttata ed un’allure di raffinata eleganza nonostante l’estrema gioventù.
Marroneto Madonna delle Grazie 2016
Alessandro Mori si è superato con questa riserva che accende anche le sinapsi più remote, con un profilo ampio e complesso, intriso di energia. L’assaggio è profondo animato da una irruenza scalpitante e incessante, pieno di freschezza la tessitura tannica è finissima di rara armonia e raffinatezza.
“Siepi” Castello di Fonterutoli Mazzei 2018 .
Supertuscan che nasce a Castellina in Chianti, frutto di un blend tra 50% Sangiovese e 50% Merlot, affinato in barrique per 18 mesi. Le uve provengono da un singolo Cru dell’omonimo vigneto situato ad un’altitudine di 250 metri s.l.m. nel cuore del Chianti Classico.
Rosso rubino profondo dai riflessi purpurei; olfatto ampio ricco di sfumature in cui sentori dolci di vaniglia si intersecano a intense note di frutto rosso maturo, rosa rossa, erbe aromatiche, menta, cioccolato, sigaro dolce. Sorso carnoso, potente e profondo, la ricchezza del frutto è incalzata dalla vena acida, tessuto tannico stratificato e rotondo ed un finale molto persistente con ritorno di ciliegia.
Antico Gregori 1976 Contini
Vernaccia di Oristano, affinata in caratelli di legno con Metodo Solera. I vigneti di Venaccia sono coltivati nella bassa Valle del Tirso e nella zona della penisola del Sinis a pochi metri sul livello del mare, su terreni d’origine alluvionale di matrice prevalentemente sabbiosa, con presenza di argille. I grappoli sono pressati delicatamente ed il mosto fatto fermentare a temperatura controllata. Cuvée delle migliori annate, un unicuum, invecchiato per ben oltre 40 anni in botti in castagno o in rovere, citato da Hugh Johnson tra uno dei venti vini da bere prima di morire. Colore ambrato brillante splendente, il naso coniuga tratti evolutivi con ampiezza in cui tratti salini iodati si arricchiscono di frutta secca, resina, cedro candito carruba, miele, inchiostro, mallo di noce, frutta secca in uno scambio continuo tra sensazioni sapide e pungenti ed altre dolci e suadenti. In bocca la dolcezza è bilanciata da un travolgente acidità, avvolgenza e sapidità, chiude l’assaggio un infinita persistenza gustativa in un mix energia di indiscusso fascino tra sapidità e dolcezza .
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