Abbie Chatfield ha riaperto uno dei tormentoni classici su internet: è giusto o no dare il menu senza prezzi alle signore accompagnate da un signore? Per la nota influencer australiana si tratta di una manifestazione di sessismo, perchè dà per scontato che a pagare sia l’uomo in quanto capo famiglia.
La questione è molto più semplice e al tempo stesso più complessa e parto da me.
Se io invito a cena qualcuno, uomo o donna che sia, so che pago io e dunque trovo assolutamente inelegante far sapere quanto ho speso. Naturalmente anche con i menu prezzati alla fine è difficile fare un calcolo per l’ospite, perchè c’è sempre la variante vino, dove invece i prezzi sono segnati sempre, oltre ad ammenicoli vari, che possono far lievitare un conto di molto, per esempio l’aperitivo oppure il distillato finale, in genere sempre molto costoso.
Per cui, all’atto pratico, se sono io che pago, basta chiamare il conto, inserire la carta e difficilmente l’ospite, o gli ospiti, potranno risalire alla cifra esatta.
Oggi che i ruoli sono profondamente modificati rispetto a 40 anni fa, effettivamente è assurdo andare diretti con il menu prezzato dall’uomo e con quello senza prezzi alla donna.
E pur tuttavia, si tratta di una forma di galanteria, e di eleganza, per chi ospita e per chi è ospitato. Anche questa questione è a discrezione del ristoratore.
1-Se il cliente è già conosciuto, è molto facile regolarsi in questo caso.
2-Se la coppia, uomo-donna, uomo-uomo- donna-donna è per la prima volta al ristorante, allora si va direttamente con il menu prezzato per evitare gaffe.
3-Se invece si vuol fare un po’ di pubblicità gratuita per far parlare del locale, allora si va di default: menu prezzato all’uomo.
That’s all, folk!
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