MARULLI
Uva: Negroamaro
Fascia di prezzo: 22,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e cemento
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 30/35
Le potenzialità enologiche del Salento sono infinite e non finiscono mai di stupire. Ed uno degli aspetti più positivi è rappresentato dal fatto che qui la viticoltura nel corso degli anni, pur sapendosi adeguare a canoni di modernità ed efficienza, ha comunque mantenuto intatta la sua vocazione prettamente tradizionale e territoriale. E questo lo si può apprezzare soprattutto in vigna, dove ancora resiste in massima parte la coltivazione col classico sistema ad alberello pugliese.
Ed è proprio con questo metodo che Marulli di Copertino, fondata dal 1975, alleva le sue viti vecchie di oltre settant’anni, le quali forniscono le uve migliori per vini di assoluta eccellenza. Soltanto da poco tempo si sta tentando di utilizzare altri innovativi sistemi di allevamento, come il guyot ed il cordone speronato.
L’azienda produce variegate etichette, anche attraverso il concorso di varietà alloctone come il merlot, il syrah e lo chardonnay. Ma la parte del leone è sempre appannaggio del vitigno simbolo salentino: il negroamaro. E proprio con questa specie è stato confezionato il cru aziendale, che ho preso in esame per la mia consueta degustazione: Menone Negroamaro Salento Igp 2007.
Fermentazione in acciaio ed affinamento in vasche interrate di cemento vetrificato per trentasei mesi e prosecuzione in bottiglia per ulteriori sei mesi. Il vino non viene filtrato, ma sono decantato in modo naturale. La gradazione alcolica arriva a toccare i 14,5° C.
Colore rosso granato mattonato, con riflessi aranciati nebbioleggianti. Il bouquet è ricco e denso di pervasive sensazioni odorosamente fruttate di prugna e di marasca. Lo sviluppo aromatico prosegue poi imperterrito con fragranti svolazzi erbacei e floreali. E’ in bocca, tuttavia, che il vino esprime tutta la sua infinita gamma di godibili percezioni tattili. Il tannino, innanzi tutto, ha una tessitura già levigata e misurata. Lo stereotipo del vino pugliese ipermuscoloso qui non incanta, perché è leggiadro, succoso, polposo, saporito, fresco, terroso, profondo, equilibrato, affascinante e fruttato. E nelle pieghe esibisce anche sfumati umori mineralizzanti e salini. Il finale è lungo, intenso e gradevolmente amarognolo. Il vino è destinato sicuramente ad un esteso periodo d’invecchiamento. Da abbinare ai classici piatti di terra della cucina pugliese. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Copertino (Le) – Via Grottella, 155
Tel. e Fax 0832 932821
info@vinimarulli.com – www.vinimarulli.com
Enologo: Francesca Marulli
Ettari vitati: 20
Bottiglie prodotte: 55.000
Vitigni: negroamaro, primitivo, malvasia nera, montepulciano, merlot, syrah, moscato reale, verdeca e chardonnay
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