di Lido Vannucchi
Ogni volta che bevo un bicchiere di PODERE CONCORI la mente non può che portarmi indietro nel tempo…
Sono le 13,30 è il 1999, martedi grasso per la precisione.
Zuppa di Farro, torte salate, frittelle di mela e cannella, ammazza che buone, ogni mese, in astinenza mi reco in questa terra chiamata Garfagnana, in Località Ponte di Campia “Osteria dei 2 Platani”.
Un’ arzilla signora ed un giovine bel ragazzo; rispettivamente nonna e nipote allietano e coccolano i loro ospiti, bravi, onesti e competenti; ogni volta rimango estasiato e me ne esco in preda ad un momento di enfasi “Questo se si mette a fare Vino lo farà da Dio”
Siamo in Garfagnana parliamo pure di acqua, parlare di vino è quasi blasfemia; e invece… No!
Fiattone una Collina a tutto sole dove da sempre qui si fa vino, il nostro Gabriele si reinventa vignaiolo e di che Vino, una storia di ordinaria follia, vecchi vitigni garfagnini e sirah per i rossi, per i bianchi su consiglio di Nicolas Jolie, udite udite CheninBlanc, la Loira diventa Serchio o forse il contrario, una viticoltura di stile Vecchio Contadino che ben presto diviene Biodinamica.
Molte visite di Alex Podolinsky che di questi luoghi ameni se ne innamora, dispensando consigli e Gabriele da Oste sempre più diviene Vignaiolo.
Sono affascinato da queste situazioni, mi piace lo svolgere e il mutare della vita e dei pensieri, chi si ferma è perduto e il nostro vignaiolo da “Buon Garfagnino” con cervello fino agisce di conseguenza; buone e sagge vinificazioni, qui niente diraspatrici o presse ne rotomaceratori e nessun concentratore solo tavoli di selezione e tutti in braghe di tela e piedi nudi a pestar uva.
Follature, rimontaggi e tanta Luna, che suggerisce fasi e frasi, prende vita un grande vino: Il Melograno, un blend di Sirah e vecchi vitigni; anno dopo anno il liquido color rosso rubino muta il suo corpo e la sua forma, lascia col passare delle stagioni un’ acidità pronunciata, che diventa più matura e bilanciata, si fan spazio note di pepe e graffite con sentori di frutta rossa appena colta, per crescer nel bicchiere roteato a frutta più matura, sentori minerali e balsamici, sempre ben auspicabili in un vino in grado di dare grande bevibilità e digeribilità, tutto questo Gabriele lo ottiene grazie alla biodinamica applicata alla viticultura, niente diserbanti un uso sapiente dei preparati “500” e “501” niente lieviti selezionati, una vinificazione rispettosa senza un uso smisurato dell’anidride solforosa, il fondamentale rispetto delle fasi lunari, imbottigliare quando il vino lo desidera e non quando lo chiede il mercato!
Un plauso ed un ringraziamento al Vignaiolo Gabriele, per esercitare una viticultura di montagna quasi eroica, che dà la possibilità a chi beve un bicchiere del suo vino d’avere un po’ di Garfagnana tutta per se.
Melograno Bottiglie prodotte circa 8,000
Ettari vitati: 3,5
Distribuitro in Italia: Les Caves De Pyrene
Località Fiattone Ponte di Campia (Lucca)
Viticultore Gabriele Da Prato
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