di Enrico Malgi
Quando si parla del progresso che ha investito negli ultimi anni la viticoltura nazionale in generale, bisogna tenere presente un elemento fondamentale che ha cambiato totalmente l’immagine di questo settore contribuendo a dargli una spinta decisiva, anche al di là della qualità dei vini stessi, cioè una comunicazione immediata e globale. Fino a pochi anni fa era difficile sapere chi produceva vino buono, se non si trattava di un’azienda famosa e consolidata, perché l’informazione era carente. Adesso invece è tutto più facile, perché sono disponibili validi strumenti (carta stampata specializzata, guide, web, cellulari, fax, ecc.) che danno notizie in tempo reale e che oltre ad informare fanno anche opera di formazione e d’istruzione presso tutti gli interessati. Nel frattempo si sono moltiplicati corsi specifici per neofiti ed appassionati, serate di degustazione e s’intrecciano poi incontri, dibattiti, convegni, ecc, che hanno lo scopo di discutere ed approfondire l’argomento. In tal modo si è creato tutto un interesse ed una coinvolgente partecipazione intorno al vino, tanto da diventare oggetto di studio e di cultura.
Non sempre però queste manifestazioni sono utili o propedeutiche e quindi bisogna saperle selezionare. Chi invece ha partecipato nei giorni 26 e 27 agosto all’evento “Il mare color del vino – Mediterranean Wine Festival” a Pioppi, frazione marina di Pollica e patria consacrata della “Dieta Mediterranea”, ha operato sicuramente un’ottima scelta. Nei due giorni si è tenuto un interessantissimo confronto presso il Palazzo Vinciprova, sede del Museo Vivente della Dieta Mediterranea e del Museo Vivo del Mare, il cui Direttore Valerio Calabrese ha curato nei minimi dettagli la perfetta organizzazione insieme col suo team. Degustazioni di vini locali ed extraterritoriali con banchi di assaggio e verticali (curate dalla brava ed instancabile sommelier Manuela Russo), insieme ad assaggi di tipiche specialità territoriali della tradizione cilentana, laboratori di ricerca, interessanti dibattiti, spettacoli teatrali, balli e musiche hanno allietato le due splendide serate sul bellissimo lungomare di Pioppi.
Nella prima serata l’attenzione dei numerosi presenti è stata catalizzata dalla verticale del Fiano Trentenare (2015, 2014, 2013 e 2012) dell’azienda vitivinicola San Salvatore 1988, condotta dal Presidente della Scuola Europea Sommelier Francesco Continisio, insieme con il sottoscritto ed alla presenza del patròn Peppino Pagano. Si tratta di un vino stupendo fatto oggetto di molteplici premi.
Nella seconda serata si è cominciato col degustare tre tipologie di vini del Beneventano (Falanghina del Sannio, Aglianico Rosato del Taburno e Barbera Barbetta) a cura del Consorzio Tutela Vini del Sannio, il cui Presidente Nicola Matarazzo ha condotto la degustazione con Francesco Continisio. Si è messo in risalto l’ottima qualità dei vini territoriali, in un contesto che esprime anche grande quantità. La provincia di Benevento, infatti, in Campania è quella che produce più vino in assoluto.
Il clou si è registrato subito dopo con la presentazione del progetto “Il Vino della Dieta Mediterranea”, con la partecipazione del sindaco di Pollica Stefano Parisi, del Presidente dell’azienda Mastroberardino di Atripalda, prof. Piero Mastroberadino, del giornalista enogastronomico Luciano Pignataro e del Sommelier Francesco Continisio.
Nel corso del dibattito è stata portata avanti la degustazione di tre eccellenti etichette aziendali (il bianco Neroametà da uve aglianico, un’assoluta novità regionale, il rosato Lacrimarosa, sempre da aglianico ed il grande Radici Taurasi aglianico). Vitigno principe l’aglianico di tutta la Campania e dell’intero territorio meridionale, che si permette di divagare sul tema e presentarsi così in modo versatile.
Il focus, però, è stato accesso su un altro importante argomento che ha tenuto banco e che riguarda proprio il comune di Pollica. Tra il professor Piero Mastroberardino (da sempre innamorato del Cilento ed in modo particolare proprio di Pollica, Acciaroli e Pioppi, dove da ragazzo ha trascorso indimenticabili vacanze estive come lui stesso ha tenuto a sottolineare) ed il sindaco Stefano Parisi è stato siglato un accordo ufficiale, che prevede l’acquisizione di ventuno ettari comunali, di cui dieci vitati da destinare alla viticoltura locale curata direttamente dall’azienda Mastroberardino.
Una sorta di joint venture, sulla falsariga di quello intercorso a suo tempo tra la stessa azienda Mastroberardino e la Società degli Scavi di Pompei. Un progetto molto ambizioso ma sicuramente fattibile, che da qui al 2021 ha in cantiere la produzione di alcune migliaia di bottiglie di vino. E tutta questa attenzione da parte di un’azienda storica e leader a livello nazionale come la Mastroberardino non fa altro che accrescere l’interesse che ruota intorno alla viticoltura cilentana, confermando il tal modo la sua forte vocazione e le grosse potenzialità in parte ancora inespresse.
La serata è poi terminata con un’asta di beneficenza, che ha riguardato l’acquisizione di bottiglie di vino magnum d’importanti aziende campane da parte di offerenti. Il ricavato, circa 800,00 euro, è stato destinato alle popolazioni delI’Italia centrale colpite recentemente dal terremoto.
Foto di Manuela Russo ed Enrico Malgi
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