Di Monica Caradonna
«Del Mirazur porterò alcuni dei piatti simbolo per far conoscere la filosofia di Mauro Colagreco e del suo ristorante. Lavorare con lui è stimolante e mai monotono e ti permette di esprimerti». Davide Garavaglia, sous chef di Mauro Colagreco, è l’ospite della cena impossibile del prossimo 28 gennaio a Lecce.
Tornano all’insegna di un concreto sodalizio fatto di cucina e cazzutaggine le cene impossibili dei Bros a Lecce. Questa volta protagonista in via Acaja sarà la cucina di Mirazur attraverso l’interpretazione di Davide Garavaglia, cresciuto nelle cucine di Davide Oldani, Pierre Gagnaire, un passaggio da Gauthier e che Giovanni Pellegrino ha conosciuto da Sketch a Londra. Oggi Davide è alla corte di Mauro Colagreco al Mirazur di Menton, due stelle Michelin e al sesto posto nella classifica dei 50 best restaurant 2016.
«Lo Chef Colagreco mi ha dato la possibilità di partecipare a questa cena e mi fa moltissimo piacere condividere questo momento in compagnia di grandi amici». Un menù che racconta lo stile di Colagreco, imprevedibile e fuori dagli schemi.
«Uno dei piatti imperdibili al Mirazur è la Huitre au poire (ostrica e pera – ndr) e il calamaro bagna cauda» dice Davide. E ostrica e pera sarà il piatto di apertura della cena impossibile programmata dai Bros per celebrare il sodalizio con Garavaglia e il Mirazur.
Dopo Martin Berasategui e Antonio Arcieri ecco che Lecce è pronta ad ospitare un’altra grande esperienza. «I Bros mi danno del cazzuto ?! bè io lo apprezzo molto !! Nutro grande amicizia e stima nei loro confronti. Cazzuti!»
Sono giovani, preparati, stakanovisti, vivono per la loro cucina, esercitano la loro creatività, sono curiosi e amano sperimentare. Conoscono la loro storia e con il loro lavoro ne tutelano la tradizione, eclettici mai scontati. Sono dei globetrotter. Cercano nel mondo la risposta al loro desiderio di evolversi. È l’identikit dei Bros, di Garavaglia, «un altro davvero in gamba, cazzuto, è Gabriele Boffa» dice Giovanni Pellegrino. Lavorano con la passione sacra di chi ha scelto con consapevolezza la propria storia e avvertono forte il senso di responsabilità che ricoprono nel loro lavoro.
«Credo che oggigiorno lo chef abbia una grande responsabilità sociale» commenta Davide Garavaglia. In Italia vorrebbe provare la cucina di Riccardo Camanini e della Puglia lo incuriosisce il carciofo, che sarà protagonista di uno dei piatti del menù a 8 portate che porterà a Lecce la filosofia de Mirazur.
Un menù che sarà accompagnato dai vini naturali di Canlibero, l’azienda campana di Ennio Romano e Mena Iannella che, come si legge sulla loro pagina Facebook, fanno un vino non convenzionale che è appurato che non è fatto «per chi indossa le Hogan». Otto portate, dunque, ovvero ostrica e pera; gambero, granchio e rapa; uovo bernese caviale; calamaro bagna, cauda; coda di rospo, topinambur; vitello, pastinaca, vaniglia, cacao; zuppa di mela, coriandolo e yogurt; zucca e olivello spinoso. Una cena da non perdere per godere della piacevolezza della cucina e dello spettacolo di un imperdibile sodalizio di stampo gastrocriminale di cazzuti della cucina.
Bros
Via Acaja, 2 Lecce
Tel 0832.092601
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