Che Massimo Bottura sia un grande comunicatore è evidente a tutti. Lo chef/patron dell’Osteria Francescana in questi anni è riuscito ad uscire dalla sola comunicazione gastronomica, da un piccolo circoletto gastronomico che spesso parla solo a sè stesso e a comunicare ai grandi media del mondo. Il vertice G7, appena concluso a Borgo Egnazia, attraverso le foto pubblicate sui vari social e dalla stampa ci ha restituito il grande entusiasmo del cuoco emiliano, che ha cucinato per i “potenti” del pianeta. “Hanno mangiato tutto, ti rendi conto? È stato eccezionale. Incredibile. Davvero non saprei bene come altro descriverlo”. Parole di entusiasmo, ma anche la consapevolezza di chi non doveva solo cucinare piatti deliziosi, ma anche portare il tema del cibo dove si prendono le decisioni del futuro del mondo.
Come dice Carlo Petrini, fondatore di Slow Food: “Mangiare è un atto politico”. La scelta di quello che mangiamo influisce nelle nostre vite molto di più di quello che pensiamo. Massimo Bottura in questi anni, i temi legati al cibo li ha trattati molto bene, ed in maniera molto seria. La lotta allo spreco alimentare, la sostenibilità, ricordiamo che una delle cause maggiori dell’inquinamento del nostro pianeta è causato dagli allevamenti intensivi, l’inclusione sociale.
“Ho servito pane e pomodoro. Sembrava una follia e invece sono impazziti. Ursula von der Leyen, tra tutti, era davvero colpita. Ma come, pane e pomodoro a una cena del genere? Devo dire però che tutti hanno capito immediatamente. Era un pane tostato imbevuto nell’acqua di pomodoro, e le fette di pane erano ricoperte d’oro per raccontare che il pane è oro” – dichiara Bottura.
Un gesto può valere più di mille parole e parlare di cibo non è solo un feticcio manieristico degli appassionati, ma un’esigenza per contribuire a preservare la Terra dal climate change e dall’inquinamento. E’ interessante sapere cosa hanno mangiato i potenti della terra, i loro gusti, ma è sicuramente più interessante sapere che è stato messo un punto d’attenzione sulla gastronomia come tema trasversale che entra nelle nostre vite condizionandola.
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