di Giancarlo Maffi
Località Termini, via Roncato 60
Tel. 081.8789552
www.relaisblu.com
Sempre aperto. Chiuso il lunedì, mai in estate. Ferie da gennaio a marzo.
Il problema, grosso problema, è separare le pietanze del Relais Blu dal Relais Blu.
In pieno inverno son qui che mi rigiro fra le mani la brochure del Relais Blu, luogo.
Sensazioni di tristezza, e NON abito in mezzo alle nebbie lombarde.
Semplicemente quel posto mi inquieta. È troppo perfetto, per me. Semplicemente non c’è nulla di più che perfetto, in quel luogo, per i miei gusti.
Ci andammo l’estate scorsa, nei giorni della festa di Gennarino Esposito a Vico, con due auto ed una formazione solo maschile, stramaledizione.
Si perché lì bisogna andare con qualcuno di cui sei strenuamente innamorato.
Dico strenuamente perché le papille gustative di OGNI parte del corpo e della testa devono godere di una vista veramente di “incortounable” bellezza: Capri e Faraglioni, Ischia, Procida ed il Vesuvio.
Un insulto alla miseria, via.
A partire da questa le foto sono di Vincenzo Pagano
Tutto è bianco. Quel poco che non è abbacinante è smeraldo, una chiccheria, una libidine pura. Il cielo è azzurro il mare è blu. E lì, dove sei seduto tu a prendere un aperitivo, ad una temperatura da “la mia Africa” è tutto bianco e, appunto, ampi e bellissimi tendoni smeraldo. Poi è chiaro che la fisionomia del professor Bonilli ti richiama all’ordine delle cose, alla realtà delle cose, che è anche meglio, forse.
Allora, torniamo a noi e separiamo il luogo dalle pietanze, con immensa fatica. Si rientra al fresco dell’aria condizionata e in un tavolo sontuoso attacchiamo la carta e scegliamo, assaggiando qua e là: il benvenuto di Bob Christoph, sotto forma di gamberi di nassa (lasciati troppo sul banco della cucina ma freschissimi), petto d’anatra civile e tonnetto con scorza d’arancia, molto buono.
Si va di: crudo di gamberi di nassa, con cous cous di di verdure, tartare di ricciola alla lavanda, tonno con cetrioli. Materia prima comme il faut, però piatto scolastico.
Medaglione di astice, zucchine alla scapece crema di mozzarella e colatura di alici. Ci vuole del coraggio, con certi abbinamenti. Non dico che non sia buono, però sembra un gomitolo coi nodi.
Triglia in crosta di pane, insalata di campo e salsa all’aceto balsamico. Bob ha lavorato da Beck, e si vede, nel bene e nel meno bene.
I primi: secondo me ciascuno da 16,5/20*
A parte l’ultimo che ha carattere vorticoso, tutti belli tutti buoni e… però le mie personali campane non hanno suonato a festissima.
Su un secondo si scatena la guerra del giorno: ricciola con pesto di peperoncini verdi, fior di ricotta e patate violette.
Per me il piatto top, 18/20. Il Pagano comincia a concionare sulle ricciole che pescava lui li davanti ed i tempi stagionali non erano gli stessi. Magna e sbuffa, sbuffa e magna. Risultato si sbafa il piatto in due secondi. Però non è convinto. Per fortuna, dico io. Per soprammercato arriva il papero nazionale e bofonchia un carico da undici mica da ridere: la cottura è sbagliata, lasciando intendere una bocciatura clamorosa.
Meno male che eravamo lì in privata visita, altrimenti sai che scazzi, di gusto!!!
Chiudiamo con tutti i dolci, di cui vi cito, ad imperitura memoria il caldo-freddo di mandorle e arancia…arancia…arancia.. in tutte le sue variazioni.
Insomma mi è piaciuto il ristorante e ancora di più il luogo e le suites visitate per digerire.
Signori vi dico la solita banalità: se state per avere una storia con una donzella che vi piace molto, ma molto eh, e che ancora non ha fatto cadere l’ultimo baluardo…… impegnatevi gli orologi e portatela al Relais blu.
Cadrà, vi do la mia parola, in un vidiri e svidiri, come dice Camilleri.
* l’autore usa i voti della Guida Espresso come parametro. Cioé dai 12 ai 20 ventesimi
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