Pochi bianchi italiani vantano uno stile così compiutamente francese come il Trebbiano di Masciarelli, intendendo la capacità di unire, senza giocare sulla potenza bensì sull’eleganza, il frutto ben curato al legno ben dosato, millesimo dopo millesimo. Allora diventa possibile toccare il cielo con quanto di meglio l’uomo può fare utilizzando l’uva. In questi casi, infatti, la vita della bottiglia si allunga, e con il passare degli anni il vino esprime sempre meglio l’essenza del territorio in cui è stato concepito e le caratteristiche specifiche dell’annata, un po’ come gli uomini che da bimbi sono tutti uguali e poi ciascuno inizia a parlare la lingua della sua famiglia, e poi a pensare come la sua tribù. L’azienda ha già in commercio il 2005, ma a voi propongo intanto il 2004, giustamente esaltato dalla guida di Franco Ricci che di bianchi se ne intende: il motivo è molto semplice, la sua reperibilità. Parliamo infatti di una cantina giovane, ufficialmente nata nel 1981, ma già solida e grande, bottiglie di Trebbiano dedicato alla moglie Marina Gianni ne ha messe in giro quasi trentamila, le consiglio a chi è in Abruzzo a godersi il fresco, oppure a chi cena la sera nei ristoranti della Terra delle Sirene, quando si passa dalle leggerezze alle costruzioni più consistenti e magari salsate. Ove si dimostra cosa sia possibile fare anche con un vitigno debole spesso senza sentimento. Il prodotto nasce in una cantina la cui sublimazione è però il turismo rurale: non a caso la guida dell’associazione Go Wine presieduta da Massimo Corrado dedicata a questo specifico segmento della filiera vitivinicola consegna a Masciarelli il «Passo», ossia il massimo riconoscimento di qualità. L’inaugurazione del Castello Baronale di Semivicoli a Casacanditella, che fra pochi mesi aprirà le sue 12 stanze e suite di charme per un’accoglienza di grande livello dopo un accurato restauro conservativo, e il borgo La Montagnola, che fornirà 27 camere a San Martino sulla Marrucina, infine un circuito di case di campagna dislocate in tutto il territorio abruzzese, circuito che si caratterizzerà per raffinatezza, dettagli ed eleganza: questo è il progetto globale dell’azienda leader in regione, una delle più significative nel panorama italiano. Di Masciarelli ovviamente apprezziamo il Montepulciano Villa Gemma e, più in generale, anche i base che regalano grande qualità e pignola tipicità a prezzi molto contenuti: sono tutti cornice a quel che noi consideriamo il capolavoro dell’enologo Romeo Taraborrelli, e cioé il nostro caro Trebbiano.