Cantine Marisa Cuomo
Furore (Sa) – Via G.B. Lama 16/18
Tel. 089 830348 – Fax 089 8304014
info@marisacuomo.com – www.marisacuomo.com
Ettari vitati: 30
Enologo: Andrea Ferraioli con i consigli di Luigi Moio
Agronomo: Antonio Carrano
Allevamento e densità di impianto: Pergola con ceppi verticali. 2.500 piante per ettaro
Composizione chimico-fisica del terreno: dolomitico, calcareo e vulcanico
Produzione Kg per pianta: 2,5 Kg
Esposizione vigne: Sud e ovest
Epoca di impianto delle vigne: 1930, 1960 e 2006
Altezza media: 500 metri
Lavorazione del terreno: Taglio erba spontanea e sovescio periodico
Conduzione: Convenzionale
Lieviti: Selezionati
Mercati di riferimento: Italia, Europa, Usa, Giappone, Cina e Brasile
Bottiglie totali prodotte: 110.000
Percentuali di uve acquistate: 100% da 64 conferitori
Uve coltivate: aglianico, piedirosso, falanghina, biancolella, ripoli, fenile e ginestra
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LA STORIA
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Il casato di Andrea Ferraioli insiste sul territorio di Furore fin dal XVI secolo e dello stesso periodo è stato ritrovato un vecchio torchio nel casolare di famiglia. E questo sta a significare che i Ferraioli hanno sempre coltivato la vite e prodotto vino. Venendo ad un più recente passato, verso la seconda metà degli anni ‘40 Raffaele Ferraioli, il papà di Andrea detto “Bacco Prigioniero” (Nomen omen) perché detenuto dagli Inglesi durante la guerra in Africa, riprese a produrre vino seguendo le antiche tradizioni familiari. Appena qualche anno prima, e precisamente nel 1942, in Costiera uscì il marchio “Gran Furore Divina Costiera” ideato da Don Vincenzo Cavaliere, zio di Andrea, che intendeva proporre e far conoscere l’ottima produzione vinicola locale soprattutto ai numerosi turisti stranieri. Nel 1980 Andrea, che fin da ragazzo si era appassionato alla viticoltura seguendo le orme paterne, per pochi milioni di lire compra il marchio Gran Furore e le relative attrezzature e quando sposa nel 1982 Marisa Cuomo, figlia di un soldato italiano e di una bella donna slava scappati in Italia dalla Bosnia, le fa il suo regalo di nozze, unendo insieme l’attività imprenditoriale con il forte legame affettivo. E così ancora adesso l’azienda porta in giro per il mondo il famoso nome di Marisa Cuomo. Raffaele e Dorotea, figli di Marisa ed Andrea, da alcuni anni sono entrati a far parte stabilmente dell’azienda, per proseguire il gravoso, ma anche molto gratificante lavoro di famiglia e la secolare tradizione degli avi.
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LE VIGNE
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Gli ettari vitati disponibili sono trenta, coltivati su un terreno di natura dolomitica-calcarea-vulcanica col sistema a “pergola amalfitana” ed immuni dall’attacco della fillossera. Tutti i vigneti appartengono a ben sessantaquattro conferitori di fiducia della Costiera Amalfitana riuniti in una cooperativa. Diciotto di essi fanno parte della sezione “Vigne spericolate” ed è tutto dire! Ma Andrea è sempre attento e presente a tutte le fasi di manodopera che riguardano la sistemazione dei pali di castagno per il pergolato, la costruzione dei muretti a secco chiamati “macerine”, lo scasso del terreno, l’impianto di nuovi filari, la potatura, la crescita e la raccolta delle uve, ecc.
Un lavoro certosino e non certamente facile, portato avanti in un ambiente estremo e pericoloso, con vigne terrazzate che si aggrappano alla roccia. Sembrano essere sempre sul punto di scivolare a mare, mentre guardano il cielo, sotto l’influenza del caldo sole e della salsedine. Per questa ragione, qui non è possibile poter contare sull’aiuto di strumenti meccanici per alleviare l’improba fatica degli operai. Le varietà di uve coltivate sono fuori dal mondo, non esistono da nessun’altra parte, perché hanno trovato il loro giusto habitat soltanto in questo areale: ripoli, fenile, ginestra, ecc rappresentano un patrimonio ampelografico unico ed inestimabile.
Ed è proprio con queste nobili uve che sono confezionati vini straordinari ed ammalianti che hanno conquistato i mercati nazionali ed internazionali. Da tutto il mondo è un continuo pellegrinaggio a Furore di semplici appassionati, di giornalisti, di personaggi famosi e di turisti interessati, tutti vogliono visitare questi splendidi luoghi, le vigne e la moderna cantina scavata nella nuda roccia, per scoprire il segreto del successo di questi vini unici e non replicabili altrove.
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I VINI
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Costa d’Amalfi Bianco Doc
Uve: falanghina e biancolella
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bottiglie: 4.900
Prezzo: 12,00 euro in enoteca
Invitante colore paglierino nel bicchiere. Ampio corollario di frutti, fiori ed erbe locali. Bocca fresca, gustosa e morbida, che accoglie un sorso languido e succoso e connotato poi da un modulato profilo sapido, minerale, vitale e dinamico. Reiterata ed appagante freschezza nel retrogusto.
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Costa d’Amalfi Rosato Doc
Uve: aglianico e piedirosso
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bottiglie: 11.500
Prezzo: 12,00 euro in enoteca
Nel bicchiere veste corallina di un rosato che rappresenta la continuità della tradizione amalfitana. Profilo olfattivo che cattura il naso con sentori fruttati di fragoline di bosco, ciliegie, agrumi e melograno, intrecciati a suadenze di zenzero, mirto e bacche mediterranee. Pregevole l’impatto del sorso sulla lingua, che sprigiona gradevoli estratti freschi, agili e soavi. Il palato è blandito anche da eleganti connotazioni di fittezza e di salinità. Succoso e persistente il finale.
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Costa d’Amalfi Rosso Doc
Uve: aglianico e piedirosso
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Bottiglie: 7.200
Prezzo. 12,00 euro in enoteca
Colore rubino denso, screziato da lampi purpurei. Silhouette aromatica elegante e raffinata nei suoi risvolti odorosi di sottobosco, di fiori rossi e di macchia mediterranea e con una leggera punta speziata. Attacco in bocca pregnante e reattivo, connotato da un timbro caldo, acido, infiltrante e saporito. Tannini pimpanti e gradevoli. Chiusura bene articolata e lunga.
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Costa d’Amalfi Ravello Bianco Doc
Uve: falanghina e biancolella
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bottiglie: 11.500
Prezzo: 13,00 euro in enoteca
Colore paglierino, con riflessi verdognoli. Profumi di frutta fresca, di fiori di campo, di energie elettrizzanti e di un mare sapido che sposa una collina che sa di minerale. Sorso che affascina per la sua insistente freschezza, per la sicura ed elegante fragranza, per la delicata florealità a fruttuosità. Beva finale lunga e piacevole che accarezza il palato.
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Costa d’Amalfi Ravello Rosso Riserva Doc
Uve: piedirosso ed aglianico
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Bottiglie: 6.500
Prezzo: 35.00 euro in enoteca
Bel colore ed inebrianti aromi di bacche e di fiori rossi, che intessano una complicità con tracce di spezie e di minerali. In bocca prevale un timbro subito caldo, fascinoso e morbido, per la preponderanza del piedirosso ed in cui si ritrovano elementi mentolati, balsamici e carnosi. Belle note fruttate e floreali si incrociano in una esaltante progressione. Finale lungo ed appagante.
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Costa d’Amalfi Furore Bianco Doc
Uve: falanghina e biancolella
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bottiglie: 37.000
Prezzo: 14,00 euro in enoteca
Il colore vira verso un paglierino. L’impatto olfattivo è loreale e propone in successione ginestra, tiglio e zagara e/o appigli agrumati, vegetali ed iodati. In bocca un sapore equilibrato e leggiadro, sostenuto da una complessità gustativa che imprime una sterzata allo sviluppo palatale, ricco di accattivanti elementi di fresca acidità, di un frutto maturo e di un finale dosato e ritmato.
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Costa d’Amalfi Furore Rosso Doc
Uve: aglianico e piedirosso
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Bottiglie: 23.000
Prezzo. 14,00 euro in enoteca
Rubino splendente. Proposizioni aromatiche intense e pervasive che deliziano le narici, con una grazia fruttata di bosco, floreale di collina e guizzante di spezie. Note di liquirizia vanno a disegnare un registro di espressivi e gustosi sapori in bocca. Compositi ricami di un finale piacevole e lungo concludono poi la beva.
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Costa d’Amalfi Furore Rosso Riserva Doc
Uve: aglianico e piedirosso
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Bottiglie: 6.500
Prezzo: 37.00 euro in enoteca
Colore rosso rubino, con riflessi purpurei. Patrimonio aromatico oltremodo complesso con preponderanti umori del sottobosco; infiltrante vena floreale; sentori di terra umida; portamento austero di cariche speziate. L’entrata in bocca del sorso è tonica, calda, morbida ed ammaliata da una solida intelaiatura tannica e da una freschezza a go-go. Finale espansivo e godibile.
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Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva Doc
Uve: ripoli, fenile e ginestra
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Bottiglie: 18.500
Prezzo: 46,00 euro in enoteca
Che cosa aggiungere ancora di più di un vino unico e famoso in tutto il mondo e che è ormai entrato nella leggenda, ricco com’è di premi e di riconoscimenti, che è sempre fedele a sé stesso e non tradisce mai le aspettative? Bisogna soltanto gustarlo per capire la differenza. Le uve sono state colte surmature. La veste cromatica è già sintomatica della vivacità del vino: paglierino carico, camomilloso e con lampi aurei. Il naso respira un bouquet inebriante ed affascinante, in cui si propongono in successione una concentrazione di un frutto ricco di nuances agrumate di limone della Divina Costiera e poi di albicocca matura, di mandorla e di fragranze tropicali; fittezze floreali di gelsomino e di ginestra; pervasivi aromi di cappero selvatico, di rosmarino, di salvia e di timo; godibili essenze di acqua di mare; pregnanze mielose, minerali e speziate; e sentori di idrocarburi. L’ingresso in bocca del vino è morbido, fresco, grasso ed opulento, ancorché protagonista di un bonus di calore. L’appeal è seducente e connotato da un esplosivo approccio palatale. Variegati elementi gustativi si alternano nel donare benessere e felicità a tutto il cavo orale. Tra essi spiccano la sapidità, la frutta candita, il miele di acacia e l’eleganza. Slancio finale che fa leva su un rigore stilistico, una tonicità ed una tensione gustativa totalmente appagante.
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CONCLUSIONI
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In un territorio incantato e meraviglioso come la Costiera Amalfitana da alcuni anni si registra una produzione vinicola di qualità che ha apportato un valore aggiunto a tutto il comprensorio. E di tutti i viticoltori amalfitani, l’azienda del collaudato, consolidato ed affiatato binomio Marisa Cuomo – Andrea Ferraioli, con la collaborazione di Luigi Moio, è quella che nel corso degli anni ha saputo proporre vini di assoluta eccellenza. Marisa ed Andrea ci mettono il cuore, la passione e l’impegno nel loro lavoro ed agiscono sempre in perfetta sintonia, anche se caratterialmente sono diversi. Il successo che hanno mietuto sin dagli anni ’90 non li ha resi simpatici al neopauperismo del 2.0 ma la realtà agricola che c’è alle spalle di questo successo è un dato oggettivo e insuperabile. Un recupero filologico, bellissimo, costoso, faticoso e difficile che li ha messi in pole position come pionieri della biodoiversità e della qualità in Costiera. Il segno della loro impresa è proprio questo: aver capovolto il luogo comune secondo il quale in questo territorio non era possibile fare grandi vini. Un luogo comune smentito anno dopo anno con autorità e, soprattutto, con tanta umiltà.
Sicuramente la loro proposta può apparire un po’ datata rispetto alle nuove tendenze che privilegiano vini salini e acidi, ma comunque si tratta di vini di altissimo livello che piacciono alla critica e, soprattutto al mercato.
Testo e foto di Enrico Malgi
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