di Tonia Credendino e Ornella Buzzone
Manca poco al festival del vino di Taurasi, la festa iconica dedicata al Barolo del Sud.
Noi ci siamo anticipate, abbiamo fatto un tour del borgo, con breve sosta alla bakery Ls, in Via Aldo Moro, un punto strategico per acquistare prodotti d’eccellenze del territorio e tappa obbligata, da non perdere, all’enoteca regionale, oltre la Porta Maggiore, all’interno del Castello Marchionale con l’emozionante percorso sensoriale, un laboratorio di approfondimento capace di coinvolgere tutti e cinque i sensi.
Taurasi, tra i tanti borghi della provincia di Avellino, famoso in tutto il mondo per la produzione del vino.
Questa, infatti, è la terra del DOCG che prende proprio il nome di “Taurasi”, ricavato da vitigni di Aglianico e richiede un processo di lavorazione particolare che impone un invecchiamento di tre anni in botti di legno.
Ma veniamo al motivo del nostro viaggio, a soli dieci min dal borgo di Taurasi, in località Luogosano, abbiamo incontrato una grande donna del vino e le sue meravigliose vigne.
“Essere donna in agricoltura è un vantaggio, non un limite” firmato Marianna Venuti, il vulcano irpino dell’imprenditoria.
Questa affermazione ci aveva incuriosito a tal punto da programmare una trasferta in Irpinia e lo diciamo subito, non siamo rimaste deluse, perché la conoscenza è andata ben oltre le aspettative.
Marianna Venuti è ingegnere gestionale e dal 2015 dirige la cantina, realizzando il sogno di una vita: subentrare al padre nella conduzione dell’azienda e costruire il suo futuro in Irpinia.
Oggi è donna imprenditrice e mamma di due splendide bimbe, non ama il disfattismo e la negatività, piuttosto è una donna propositiva, che studia e investe nelle sue capacità e crede nel fermento che vive il territorio irpino che può davvero cambiare il percorso della storia.
Le donne del vino esprimono un legame con il territorio mai visto prima e non è un caso se in tutta Europa sono proprio le aziende al femminile a spiccare per innovazione, precisione e capacità di interpretare i gusti e i tempi del vino.
La struttura della sua cantina è completamente immersa nel vigneto, un referente di sostenibilità, completamente integrata nel paesaggio circostante, un’azienda che non perde di vista il valore del rispetto per l’ambiente, nella fusione perfetta tra natura e materiali di costruzione.
Una cantina dall’architettura moderna, perfettamente integrata nel territorio, circondata dal vigneto e dominata da ampie vetrate come segno di continuità̀ e connessione tra la l’uomo e la natura, tra presente e passato, una frase incisa nel pavimento colpisce immediatamente la nostra attenzione: “Il vino eleva l’anima e i pensieri e le inquietudini si allontanano dal cuore dell’uomo” – Pindaro
Marianna ci ha accolte con gioia e affetto, una persona davvero rara, passare del tempo con lei è stato un privilegio, una donna solida e tenace, la sua azienda riflette la sua sensibilità e la maniacale precisione.
Fuori fa caldo, ma ci dice “qui con tutte le attenzioni utilizzate in costruzione, adottando bioarchitettura e sistemi di ventilazione evoluti, abbiamo un fresco naturale, il mio vino lo proteggo!”
L’azienda Marianna Venuti nasce nel 2013 a Luogosano nella media Valle del Calore, lungo un’ansa formata dal fiume, in felice posizione naturalistica a 370 metri s.l.m. ed a 26 chilometri da Avellino in Irpinia, degrada tra vigne e boschetti, con lo sfondo dei monti Picentini da un lato ed il piccolo borgo di Luogosano dall’altro, con un unico obiettivo, produrre Cru dai due vitigni autoctoni Fiano di Avellino ed Aglianico di Taurasi.
“Luogosano è ancora una terra incontaminata e vorrei che chiunque visiti la cantina possa percepire questa sensazione, qui tutto è permeato da un senso di pace e di equilibrio”, così comincia la nostra passeggiata tra le vigne.
A vantaggio dell’ecosistema, da anni pratica la viticoltura biologica ed ha individuato nella sostenibilità un principio indissolubile, utilizzando materiali dal minor spreco energetico.
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di sperimentare, la necessità di tutelare la natura pura ed incontaminata, hanno spinto Marianna a realizzare un progetto molto ambizioso: raccontare i profumi e i colori della sua terra, l’Irpinia, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità del luogo.
“Non voglio produrre semplicemente vino, voglio produrre emozioni”, le stesse che è possibile provare passeggiando attraverso la tenuta accompagnati dal suono dell’acqua che, dal laghetto circondato da pioppi altissimi, arriva, saltando sui sassi del ruscello, fino al fiume, dal cinguettio degli uccelli che si fonde con il fruscio delle foglie accarezzate dal vento, dal verde dei vigneti che si fonde con i colori delle piante spontanee e il rosso-grigio del terreno.
I vigneti sono gestiti tramite un’agricoltura biologica di precisione, senza l’impiego di prodotti dannosi per la pianta, l’uomo e l’ambiente, sostenendo la fertilità del suolo mediante idonee pratiche agronomiche come inerbimento, trinciatura e sovescio.
Volpi, aironi, falchi e lepri si muovono agili tra la vegetazione, segno di una simbiosi perfetta nel massimo rispetto della biodiversità che dà luogo ad una simbiosi perfetta da cui nasce la sua uva e il suo vino.
L’acqua che dalle sorgenti attraversa la terra plasmandone le pietre fino ad arrivare al fiume, in un tratto in cui le fredde acque del fiume Calore si sono ormai fuse con quelle calde del fiume Fredane, crea una condizione climatica unica che combinata alla terra argillosa e ricca di sassi, tipica della zona “Pesco”.
Il desiderio di ottenere un prodotto unico ha condotto dopo venticinque vendemmie alla creazione della linea Venum caratterizzata dallo stretto connubio tra tradizione e innovazione. I vini sono prodotti in modo biologico, in purezza, con uva raccolta e selezionata a mano, con fermentazione ed affinamento in botti di rovere francese accuratamente selezionate.
Venum1 è un cru di aglianico ottenuto da una vigna di 0,6 ettari allevata a guyot piantata nel 2010 sul versante sud-ovest della tenuta a 300mt di altitudine su un terreno ciottoloso che garantisce una buona disponibilità di ossigeno per le radici e un buon drenaggio.
Riflette l’impegno e la passione per la viticoltura di alta qualità, la dedizione e la cura donano un vino raffinato e molto longevo adatto ad una lunga maturazione in bottiglia. Vino di grande struttura aromatica, caldo, corposo, raffinato e con tannini morbidi e seducenti, il quadro aromatico si spande magnetico delineandosi tra sfumature di ribes, violetta e prugna affiancate da leggeri toni boisé, polvere di cacao, grafite e tabacco dolce.
Magnifico colore rosso rubino, sorso fine, caldo e avvolgente con eleganti ed equilibrati tannini in una morbidezza completata da una piacevole freschezza sul finale.
Di questa annata sono state prodotte 1200 bottiglie, 55 magnum e 5 doppie magnum.
Venum2 è un vino rosso prodotto in purezza con uva Aglianico di Taurasi, proviene dai vigneti della tenuta, raccolta e selezionata a mano. L‘attenta gestione della fermentazione ed il successivo élevage in tonneaux di rovere francese, donano un vino elegante e longevo adatto ad una lunga maturazione in bottiglia, raffinato dalla struttura aromatica avvolgente, caratterizzato da tannini morbidi e setosi e da una elegante freschezza sfumata da profumi complessi di frutti di bosco, prugne, liquirizia e note balsamiche.
Di questa annata sono state prodotte 2600 bottiglie e 25 magnum.
Venum3 Fiano di Avellino Docg Riserva 2021 è una elegante interpretazione del Fiano. È un cru prodotto esclusivamente con le uve provenienti da una sola vigna di Fiano che si trova a Lapio. La cura dei dettagli nella fase di fermentazione, effettuata in tini di acciaio ed in barriques di rovere francese sapientemente selezionate e nel successivo élevage su fecce fini, mantenute in sospensione nel vino fino all’imbottigliamento, donano un vino elegante e longevo tanto da poter riposare in cantina anche per molti anni.
Di grande struttura aromatica, morbido, corposo con una piacevole nota di freschezza e sapidità, si presenta con un colore giallo luminoso e definiti profumi varietali di tiglio, acacia e timo impreziositi da note di frutta esotica, agrumi canditi e miele.
Piccola curiosità: il nome dell’originario vitigno “Vitis Apicia” o “Apina” trae origine dalla caratteristica propria dell’uva, dal profumo dolce e delicato, di sedurre i sensi delle api tanto da attirarle a sciami nelle vigne. La denominazione “Apina” si trasformò in “Apiana” e da questa ad “Afiana” fino ad arrivare a quella che oggi conosciamo “Fiano”, vitigno autoctono italiano per eccellenza.
Il logo molto particolare si ispira agli ideogrammi giapponesi ed in particolare a quello che esprime il concetto del “ma”: una porta con all’interno il sole, un concetto estetico, filosofico e artistico che può essere tradotto come “intervallo”, “pausa” o spazio vuoto tra due elementi: una stanza immaginaria che si trova in una posizione indefinita tra il cielo e la terra.
“Ho speso tanto della mia immaginazione, della mia passione, della mia anima, del mio tempo cercando di rendere eccezionale fuori, un prodotto eccezionale dentro.”
La filosofia di Marianna non ha termini di paragone, l’impressione è di trovarsi per la prima volta di fronte ad una vigna, la sua maniacale ricerca dell’essenza delle cose senza pregiudizi, il desiderio di carpire il fascino dei dettagli, di scorgere la bellezza nella irregolarità, di adottare uno stile di vita consapevole, etico e sostenibile sono valori immensi, che rendono visita in vigna unica e sorprendente.
Un percorso emozionale che si traduce nell’applicazione meticolosa di un insieme di pratiche, gesti ed azioni tese alla ricerca dell’essenzialità e dell’armonia con la natura.
A conclusione di questa fantastica esperienza, Marianna si confessa che prova sempre tanto imbarazzo a parlare di sé.
E allora dove trova l’entusiasmo e la determinazione per essere una donna del vino così “cazzuta”?
La sua energia vitale si alimenta attraverso i riconoscimenti che ogni giorno riceve dai suoi clienti, primo tra tutti Maurizio Cerio che non solo le fece l’ordine ma i complimenti da parte di tutta la brigata del Don Alfonso.
“Sono gli stimoli più importanti per me, senza i quali forse non avrei avuto la forza di portare avanti un progetto così impegnativo, gli esami più difficili della mia vita ma anche i più soddisfacenti”.
Anche Alan Ducasse al Romeo non ha resistito alla magia del suo Taurasi e le conferme arrivano costanti anche da Palazzo Petrucci, George Restaurant, Officina del mare, e tanti piccoli ristoranti condotti da giovani come lei che hanno voglia di crescere e nei quali si rivede e sostiene con entusiasmo.
La nostra conversazione non si è mai interrotta, è proseguita anche a 90 km di distanza, difficile arrestare la magia di un incontro breve ma tanto intenso, impossibile trattenere una donna che ama la vita e l’energia che scorre nella natura, che vive della semplicità del miracolo della vita stessa, dolce e sensibile.
Ricordate, sempre: “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza”. Rita Levi-Montalcini
Azienda agricola biologica – Marianna Venuti
Via Piesco 7, 83040 Luogosano (Av)
Tel. 3208908175
Scheda del 2 agosto 2022
di Gennaro Miele
Essere figli di una terra è spesso un percorso che vede i protagonisti allontanarsi per tornare poi alle proprie origini, percorso circolare che ci fa rincontrare poi il noi del passato, confrontarsi con nuove domande e risposte. La vita di Marianna Venuti nel mondo del vino ha avuto una strada simile, che la porta oggi alla soglia del primo decennio d’attività dell’azienda vinicola cui diede il suo nome. Lo scenario del suo racconto di vita è nella magia dell’Irpinia, in cui vanno ad incastonarsi gli ettari in cui la raccolta delle uve d’Aglianico e Fiano sono una festa prima ancora del divenire calice. Ancora oggi sono nitidi i primi passi in questo mondo, divenuta poi produzione, quella dei profumi la prima chiave di mistero che un appassionato del vino deve svelare, i profumi del vino che Marianna ricercava insieme al padre.
A Luogosano (AV), lei percepisce di ricevere un dono, parte integrante della sua vita quotidiana, e la sua risposta sta nel preservarne l’integra poesia naturale in versi liquidi, nel Venum 2, un Campi Taurasini Doc. Qui l’Aglianico, da uve biologiche, è protagonista assoluto in un’interpretazione dove domina sapientemente il palco. Dell’annata 2016 sono state realizzate appena 2000 bottiglie e dopo l’affinamento in rovere lo sguardo incontra un rubino trasparente e luminoso, complesso il profilo olfattivo in cui il viaggio inizia da profumi maturi di prugna, fresco ribes, rosa appassita, spezia dolce alla quale si affianca una nota di tabacco, eleganza d’alloro, humus, balsamicità di caramella alla liquirizia. L’assaggio presenta il duplice volto della possenza e della piacevolezza: il tannino è in evoluzione, buona sapidità, alcol ben espresso dalla componente alcolica, morbido con freschezza bilanciante, frutto scuro e polposo nella lunga sensazione finale. Una linea melodica intensa e profonda identifica questo sorso come il brano A Song For You, nell’interpretazione di Donny Hathaway quando inizia con le parole I’ve been so many places/ In my life and time. Buon Calice.
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Marianna Venuti
Via Piesco 7, 83040 Luogosano (Av)
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