Uve: aglianico 80%, piedirosso
Fermentazione e Affinamento: parte in tronco conici di castagno, 12 mesi in barrique di II, III, IV passaggio
Fascia di prezzo: 10-15 euro
Maria Felicia Brini e il Falerno del Massico, il papà Alessandro, la famiglia, la piccola Alice, cani, gatti, galline, orto e ancora gli olivi, il lavoro in vigna e la parlantina svelta ed ironica, intelligente e diretta. Attorno allo storico casale di famiglia ruota tutto questo. Un mondo accurato e vitale che si arricchisce non solo del vocato territorio di cui è esempio virtuoso ma di tutto l’universo di sentimenti e legami ad esso correlato. Fermi tutti! Non siamo intrappolati in facili simpatie: il vino è buono, la terra è curata con coscienza, l’identità territoriale è preservata in bottiglia.
Fatevi raccontare della vigna: gli ettari sono 5, oggi in conversione al biologico. Vicino alla cantina i filari di aglianico e piedirosso da cui nasce l’Etichetta Bronzo, ed ancora impianti di falanghina. Siamo a 170 metri sul livello del mare, più in là, dove si sviluppano il resto delle vigne, a circa 200. Bello quel mezzo ettaro di piedirosso con storiche piante fino a 60 anni. Maria Felicia ne tirerà fuori qualcosa d’interessante e noi attendiamo curiosi.
Tutto è nell’abbraccio del Monte Massico e a pochissimi chilometri dal mare, su terreni di origine vulcanica, con presenza di tufo grigio. I vini sono territoriali, attuali e coerenti con annata, terra e stile. E’ un connubio assai rilevante e non così comune che permette di identificare, in questa cantina, un vero caposaldo del territorio. Roba mica da poco insomma! Scegliamo per la degustazione il Falerno del Massico Rosso Ariapetrina 2009.
Intenso, è vino di materia e struttura che al solo sguardo si mostra. La sua frutta, ciliegie e frutti di bosco, le erbe mediterranee, i fiori e i toni speziati, tra cui pepe nero e macis, compongono il bel naso verticale e pulito di questo vino. Guizzi rigeneranti di mineralità, sapidità e freschezza per un sorso che puntualizza il suo temperamento. Rilancia ancora con un bel tannino gagliardo. Il palato spinge questo bicchiere verso un equilibrio moderno e certamente scevro da alcune di quelle inutili sovrastrutture cui c’aveva abituati, qui e lì, il Falerno. Lungo nel finale, parla di territorio con gusto odierno trovando una strada di riconoscibilità. Longevo. Il consiglio è sempre lo stesso: fatevi un giro in cantina e compratele lì le bottiglie. Non solo vi divertirete, com’è accaduto a me, ma vi porterete a casa un pezzo di terra e un gran bel ricordo.
Sara Marte
Masseria Felicia è in Località San Terenzano, Frazione Carano, Sessa Aurunca (CE). Tel e Fax: 0823935095. Sito: www.masseriafelicia.it ; mail: info@masseriafelicia.it . Enologo: Vincenzo Mercurio. Ettari vitati: 5. Uve: aglianico, piedirosso, falanghina.
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